Un giovane egiziano di 20 anni è stato ammonito dal questore di Ancona, dopo che le sue insistenze ossessive nei confronti di una ragazza di 19 anni si erano trasformate in atti persecutori. Il provvedimento è arrivato su richiesta della vittima, stanca di subire molestie e pressioni reiterate che avevano compromesso la sua serenità quotidiana. Il caso evidenzia come la polizia continui a intervenire per proteggere chi si trova in situazioni di disagio simili.
Molestie e comportamenti ossessivi partiti da avances non corrisposte
I due ragazzi si erano conosciuti attraverso amici comuni ed erano usciti insieme più volte in gruppo. La ragazza non aveva mai ricambiato l’interesse del giovane, ma lui aveva cominciato a mostrare atteggiamenti strani e invasivi. Qualche volta lei lo aveva incontrato sullo stesso autobus all’uscita dall’università. Lui, fingendo l’intenzione di accompagnarla, iniziava a seguirla fino a casa, tentando di farsi dare il numero di telefono. La giovane rifiutava di fornire il contatto, ma da quel momento lui iniziava a seguirla e a chiedere di lei a tutti gli amici in comune.
Episodio sull’autobus e svolta nella vicenda
La ragazza non ha chiesto subito aiuto, ma la situazione è peggiorata quando il 20enne, ancora insieme a lei su un autobus, ha bloccato la sua fuga e ha tentato un bacio, spaventandola tanto da farla urlare e scappare via. Questo episodio ha segnato una svolta nella vicenda e ha aumentato il timore della giovane.
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Le conseguenze sulla vita quotidiana e l’arrivo della denuncia
Dopo l’episodio sull’autobus, la ragazza ha smesso di frequentare gli amici con cui usciva abitualmente, per paura di incrociare di nuovo il giovane. Nonostante questo, lui è riuscito a recuperare i contatti social della vittima, iniziando a inviare messaggi continui e invadenti in ogni momento della giornata. Lo stato di ansia e inquietudine della giovane è cresciuto fino a spingerla a rivolgersi alla polizia, denunciando la situazione.
Ha raccontato le molestie e le molestie ripetute che ormai pesavano su ogni aspetto della sua vita, impedendole di sentirsi libera e tranquilla. L’intervento delle forze dell’ordine è stato immediato, con la richiesta di ammonimento affidata alla questura del capoluogo marchigiano.
Provvedimento del questore e ruolo della polizia per il contrasto allo stalking
Il questore di Ancona, Cesare Capocasa, ha emesso il 28esimo ammonimento dall’inizio del 2025 per casi simili. Il provvedimento vieta al ragazzo di proseguire con la condotta persecutoria, intimandogli di cessare immediatamente. La polizia sottolinea che in caso di nuova violazione da parte di una persona già ammonita, gli atti persecutori diventano perseguibili d’ufficio, senza necessità di una querela specifica da parte della vittima.
Come segnalare situazioni di disagio
In questa logica, le forze dell’ordine invitano chi si trova in situazioni di disagio a segnalare gli episodi anche tramite l’app YouPol, disponibile gratuitamente per dispositivi Apple e Android. Il sistema mira a facilitare le denunce e a rendere più rapido l’intervento delle autorità.
Impegno delle forze dell’ordine per tutelare vittime di violenze e molestie
Il questore Capocasa ha evidenziato come gli agenti lavorino costantemente per proteggere chi subisce maltrattamenti o molestie. Aiutare le vittime a uscire da situazioni di violenza e sopraffazione è un obiettivo perseguito quotidianamente. Da parte della polizia arriva l’invito a rivolgersi subito agli operatori alle prime avvisaglie di comportamenti persecutori, per fermare escalation pericolose che peggiorano la condizione psicologica e sociale dei soggetti coinvolti.
Le denunce raccolte servono non solo a fermare il responsabile, ma anche a mettere in sicurezza la vita di chi viene minacciato o molestato, intervenendo prima che la violenza cresca. Le autorità insistono sulla necessità di rompere il silenzio e chiedere aiuto, anche quando i segnali sembrano meno gravi: prevenire significa evitare conseguenze peggiori e spesso danni irreparabili sulla qualità della vita delle vittime.