Ammonimento a ancona per 40enne che perseguitava ex compagna usando il figlio come pretesto

Ammonimento a ancona per 40enne che perseguitava ex compagna usando il figlio come pretesto

Un uomo di 40 anni di Ancona ammonito dal questore Cesare Capocasa per molestie e persecuzioni contro l’ex compagna, con minacce anche sul luogo di lavoro; la polizia invita a segnalare tramite YouPol.
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Un uomo di 40 anni di Ancona è stato ammonito dal questore per aver perseguitato la sua ex compagna con messaggi, telefonate e minacce, usando il figlio come pretesto e molestandola anche sul lavoro. - Gaeta.it

Un uomo di 40 anni di Ancona è stato ammonito dal questore dopo aver perseguitato la sua ex compagna, usando il figlio come scusa per continuarla a contattare con messaggi e telefonate insistenti. Le minacce e le denigrazioni, spesso rivolte anche sul posto di lavoro della donna, hanno spinto la vittima a rivolgersi alla polizia per chiedere aiuto e uscire da un clima di vessazioni che durava da tempo.

Persecuzioni via messaggi e telefonate: la dinamica del disagio

L’uomo, sempre secondo quanto emerso dagli accertamenti, non si limitava a cercare la donna per questioni legate al figlio avuto insieme. La scusa di dover gestire l’aspetto familiare diventava uno strumento per inviare continui messaggi e chiamate, spesso accompagnati da offese e commenti denigratori rivolti sia alla sua figura di donna che di madre. L’ex compagna è stata fatta sentire inadeguata, sotto attacco soprattutto nella sua capacità genitoriale.

Questa situazione ha generato un quadro di pressione psicologica cui la donna non riusciva a sottrarsi. È emerso un clima costante di persecuzione, in cui l’uomo cercava in ogni modo di mantenere un controllo morboso sulla sua ex, limitandone gli spazi personali e generando uno stato di disagio progressivo. La questione del figlio, quindi, si è rivelata solo un pretesto per proseguire la relazione tossica in modo subdolo.

Le vessazioni sul luogo di lavoro: il tentativo di screditamento pubblico

Non solo i contatti continui, ma anche le manifestazioni delle vessazioni si spostavano sul luogo di lavoro della donna. L’uomo si recava direttamente sul posto per offenderla e denigrarla davanti ai colleghi, cercando di mettere in discussione la sua reputazione professionale. In questo modo trasformava anche l’ambiente dove la donna lavorava in un ulteriore fonte di disagio e imbarazzo.

Questa pressione esterna aveva un impatto non solo emotivo ma anche pratico, mettendo in crisi la quotidianità della vittima. L’intervento sul posto di lavoro rappresenta una forma di molestia più invasiva, che porta alla visibilità delle azioni persecutorie e può alimentare un isolamento sociale soprattutto in ambito professionale. La polizia ha raccolto tutti questi elementi durante l’istruttoria, utili per definire la gravità delle condotte.

Il provvedimento di ammonimento emesso dalla questura di ancona

Il questore di Ancona, Cesare Capocasa, ha deciso di emettere un ammonimento nei confronti del 40enne dopo aver valutato l’istanza della donna. Il provvedimento riguarda il divieto di continuare le condotte persecutorie e si configura come una misura preventiva per il contrasto alle molestie. È il trentatreesimo ammonimento emesso dalla Questura di Ancona solo nel 2025.

Questo dispositivo impone all’uomo di interrompere immediatamente ogni forma di contatto e comportamento che possa arrecare danno o disagio alla ex compagna. Nel momento in cui il destinatario dovesse ignorare l’avvertimento, le forze dell’ordine possono intervenire direttamente senza che sia necessario presentare ulteriori querele. Questo rafforza la tutela della vittima e accelera la risposta delle autorità.

Come richiedere aiuto e il ruolo della polizia di stato

La vittima si è rivolta agli agenti per denunciare una situazione dura, contraddistinta da offese e violenze verbali legate alla relazione finita. La polizia sottolinea che è possibile segnalare questi episodi di molestie anche tramite l’app YouPol, gratis per dispositivi Apple e Android. Questo canale diretto permette di inviare denunce in modo rapido e discreto.

La Questura di Ancona ricorda che chi subisce azioni persecutorie non deve esitare a chiedere aiuto alle forze dell’ordine. Le procedure esistono per fermare situazioni di violenza prima che degenerino ulteriormente. L’ammonimento rappresenta uno strumento concreto e immediato per far cessare comportamenti dannosi, soprattutto quando le vittime si trovano intrappolate in rapporti con persone violente o moleste.

La vicenda segnalata conferma come la gestione dei rapporti dopo una separazione o un’interruzione di relazione possa diventare motivo di conflitto e offese. Le forze dell’ordine continuano a monitorare e intervenire per evitare che situazioni di vessazione si aggravino o sfocino in atti più gravi.

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