Amiata piano festival celebra 20 anni tra musica classica, jazz e danza nel cuore della maremma grossetana

Amiata piano festival celebra 20 anni tra musica classica, jazz e danza nel cuore della maremma grossetana

L’Amiata piano festival, fondato da Maurizio Baglini e Silvia Chiesa, celebra 20 anni di musica da camera, jazz e danza nella Maremma grossetana con artisti nazionali e internazionali di alto livello.
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L’Amiata Piano Festival, giunto al ventennale, anima l’estate della Maremma grossetana con concerti di musica da camera, jazz e danza, ospitati a Poggio del Sasso, tra giugno e agosto, più un evento speciale a dicembre. - Gaeta.it

Da vent’anni l’Amiata piano festival anima l’estate della maremma grossetana con concerti di grande qualità e un programma ricco di nomi nazionali e internazionali. Fondato dal pianista Maurizio Baglini insieme alla violoncellista Silvia Chiesa, l’evento si tiene da sempre negli ultimi fine settimana di giugno, luglio e agosto, con un appuntamento speciale a dicembre per il Concerto di Natale. La rassegna è ospitata nell’auditorium Forum della Fondazione Bertarelli a Poggio del Sasso, una frazione del comune di Cinigiano, in provincia di Grosseto. Questi venti anni hanno visto un susseguirsi di musicisti, generi e performance che hanno reso il festival un appuntamento di riferimento per la musica da camera, il jazz e la danza nell’Italia centrale.

Un festival radicato nella musica da camera con contaminazioni di jazz e danza

L’Amiata piano festival si apre tradizionalmente agli stili classici e cameristici, ma ogni anno si arricchisce con elementi di jazz e danza. La volontà degli organizzatori è mantenere vivo il legame con le origini del festival, dove la musica da camera resta il cuore delle programmazioni ma non si esclude la contaminazione con altri generi. Lo stesso Maurizio Baglini e Silvia Chiesa, oltre a essere fondatori, sono spesso protagonisti degli eventi. Quest’anno vedono al centro del palco anche artisti come Danilo Rea, Beatrice Rana, Massimo Spada e Mario Brunello. L’offerta artistica comprende da musicisti classici di spicco a interpreti jazz e cantanti di spessore internazionale, come la britannica Norma Winstone. L’evento si concentra in agosto con un segmento dedicato al pianismo mondiale e altri momenti si orientano verso un mix fra repertorio classico e performance di danza, coinvolgendo artisti di spicco come il danzatore Sergio Bernal.

La sezione baccus, jazz e groove al centro dei concerti di giugno

La parte iniziale del festival, che si svolge nei fine settimana a giugno sotto la denominazione baccus, crea un mini-evento nel festival stesso. I concerti ospitano jazzisti di livello internazionale e sono pensati per chi ama i suoni più moderni e ritmici. Tra gli appuntamenti di giugno, spicca l’esibizione di Norma Winstone, una voce iconica del jazz britannico, accompagnata dal pianista e compositore italiano Glauco Venier. La serata del sabato vede salire sul palco il pianista austriaco David Helbock insieme alla giovane musicista Julia Hofer, al basso e violoncello. Questo segmento ha una forte identità, distaccandosi dalla musica cameristica classica ma mantenendo uno standard qualitativo elevatissimo.

Luglio riservato alla sezione euterpe con protagonisti della musica classica e danza

Da qualche anno luglio è il mese dedicato alla sezione euterpe, che porta sul palco un cast di stelle della musica cameristica. Dal 24 al 27 luglio, la programmazione propone un intreccio di concerti che spaziano dal repertorio classico alla danza. Duetti come quello di Beatrice Rana e Massimo Spada interpretano brani di Ravel e Stravinsky, mentre Mario Brunello si concentra su Bach con violoncello e violoncello piccolo. Silvia Chiesa e Maurizio Baglini, oltre a suonare, organizzano performance di danza con il noto Sergio Bernal. Il duo diventa poi trio con l’aggiunta del flautista Andrea Griminelli, offrendo un programma variegato e composito che richiama pubblico appassionato di musica e movimento. Questo segmento conferma il grado di sofisticazione e la cura con cui vengono scelte le opere e gli artisti.

Agosto tra pianismo internazionale e il programme à la carte dei due direttori artistici

La parte finale dell’Amiata piano festival si svolge in agosto, tra il 21 e il 24, nella sezione Dionisus. Qui gli appassionati trovano un focus dedicato al pianismo di alto livello, con interpreti del calibro di François Frédéric Guy e Jean-Marc Luisada, già affermati per il loro repertorio classico. Inoltre, non manca il tocco italiano con il jazzista Danilo Rea, che con le sue improvvisazioni offre un cambio di registro prezioso. Maurizio Baglini e Silvia Chiesa propongono anche quest’anno il programme à la carte, un momento scelto per gustare selezioni costruite intorno a temi specifici o particolari esigenze artistiche. Questo segmento conferma la capacità del festival di mettere insieme tradizione musicale europea e proposte innovative.

La chiusura natalizia con il coro di voci e mani bianche bonamici di pisa

Il 6 dicembre al Forum di Poggio del Sasso si terrà un concerto speciale per chiudere le celebrazioni per il ventesimo anniversario. Il coro di voci e mani bianche Bonamici di Pisa si esibirà alle 19 con un repertorio studiato per la stagione natalizia. L’evento è pensato come una festa di chiusura per il pubblico e i musicisti, inserito in un’atmosfera raccolta e intima. Anche in questa occasione, come in tutte le serate estive, è previsto un buffet durante l’intervallo con prodotti gastronomici locali selezionati, che favorisce lo scambio tra artisti e spettatori e valorizza le ricchezze del territorio circostante.

Per avere dettagli aggiornati sulle date e la disponibilità dei biglietti è possibile consultare il sito ufficiale www.amiatapianofestival.com. Il festival continua a rappresentare un punto di riferimento per chi desidera vivere la musica da vicino, immergendosi nei suoni acustici e nelle atmosfere della maremma grossetana.

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