Amianto e barriere architettoniche, la situazione critica di via Rosta 2 a Torino nel 2025

Amianto e barriere architettoniche, la situazione critica di via Rosta 2 a Torino nel 2025

I residenti del civico 2 di via Rosta a Torino denunciano la presenza di amianto e le barriere architettoniche che limitano l’accesso, chiedendo interventi rapidi e trasparenti alle istituzioni.
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Il civico 2 di via Rosta a Torino è sotto allarme per la presenza di amianto e gravi barriere architettoniche, con i residenti che chiedono alle istituzioni un intervento rapido e trasparente per garantire sicurezza e accessibilità. - Gaeta.it

Il civico 2 di via Rosta a Torino, un tempo noto per la sua eleganza e attenzione ai dettagli architettonici, oggi rappresenta un grande problema per chi vi abita. L’allarme è scattato a maggio, quando un sopralluogo ha rilevato amianto nei mastici delle porte e delle finestre. Da allora, i residenti convivono con paure e rischi che si sommano alle difficoltà di accesso causate da barriere architettoniche. Si moltiplicano interrogativi su possibili interventi, costi e responsabilità pubbliche.

La mobilitazione dei residenti e le richieste alle istituzioni

Di fronte a questa doppia emergenza, i condomini hanno deciso di non rimanere in silenzio. Hanno raccolto segnalazioni e redatto lettere indirizzate agli enti pubblici competenti, chiedendo un intervento trasparente e certo. L’obiettivo è chiaro: avviare al più presto un piano di rimozione dell’amianto e procedere con la sistemazione delle barriere architettoniche.

La fiducia nelle istituzioni si è incrinata perché si teme che le verifiche finora condotte siano poco indipendenti e incomplete. La gara per il risanamento rischia di trasformarsi in un percorso tortuoso. Per questo i condomini si preparano all’assemblea condominiale convocata per il 17 giugno, dove si dovranno decidere le azioni concrete.

Tutti attendono indicazioni chiare su tempi, modalità e soprattutto costi degli interventi. Alcuni si chiedono a quanto ammonterà il contributo richiesto ai singoli proprietari e quanto invece potranno fare le amministrazioni locali per sostenere questa spesa. Un equilibrio delicato e incerto, carico di conseguenze per chi vive dentro il palazzo.

Le difficoltà causate dalle barriere architettoniche

Il palazzo di via Rosta 2 presenta anche un altro problema serio che si somma al rischio amianto: l’accesso è praticamente negato a chi ha difficoltà di movimento. Ingresso e cortile sono collegati da rampe lunghe e piene di ostacoli e le scale interne sono ripide, ostacolando anziani e persone con disabilità.

Problematiche di accesso e dignità dei residenti

Riccardo Gorrieri, uno degli inquilini più attivi nella mobilitazione, sottolinea come questa situazione non tocchi solo la salute ma anche la dignità dei residenti. “Chi ha problemi di mobilità resta intrappolato in casa, senza possibilità di uscire liberamente.” Un disagio che si protrae da tempo ma è emerso con forza proprio mentre si aggiunge il timore per l’amianto.

Le barriere architettoniche complicano anche le operazioni di bonifica, che potrebbero richiedere spostamenti di mobili e interventi su più piani. L’accessibilità limitata rischia di allungare i tempi e aumentare i costi della rimozione, creando ostacoli pratici alla soluzione del problema.

La scoperta dell’amianto e l’allarme in condominio

Lo scorso 20 maggio il geometra Stefano Busso, amministratore del condominio, ha informato gli abitanti della presenza di amianto nella struttura del palazzo di via Rosta 2. Il materiale è stato individuato nel mastice utilizzato per sigillare infissi e porte. Da quel momento si è imposto subito il divieto tassativo di toccare gli elementi contaminati, per evitare l’esposizione alle fibre pericolose.

I residenti hanno iniziato a convivere con sentimenti di ansia e insicurezza. Due donne che abitano nel palazzo si sono ammalate negli ultimi anni: una ha subito un intervento per un tumore benigno, l’altra soffre di un grave enfisema polmonare. Sebbene non sia stata provata una relazione diretta tra queste patologie e l’amianto, il sospetto di un legame crea un clima di preoccupazione palpabile tra chi vive lì.

L’allarme non riguarda solo la presenza del materiale pericoloso ma anche il modo in cui è stato gestito il problema finora. I condomini chiedono che le autorità intervengano con controlli indipendenti, perché si dubita dell’efficacia e trasparenza delle verifiche fatte da studi privati incaricati dalle stesse amministrazioni. È una questione di salute e fiducia, che tiene alta la tensione.

L’impatto sulla quotidianità e la speranza per un intervento rapido

Da settimane la vita nel civico 2 di via Rosta è cambiata. I corridoi, i balconi e le scale sono permeati da un senso di preoccupazione. Le finestre e le porte diventano oggetti da evitare, quasi nemici silenziosi che portano con sé un rischio invisibile. Chi abita lì ha modificato i propri movimenti, riducendo i contatti con gli infissi e guardandoli con sospetto.

L’ansia non riguarda solo la salute immediata ma anche il futuro. L’amianto rimane una minaccia e la rimozione appare come un passaggio obbligato, ma carico di costi e difficoltà. Senza un intervento rapido e coordinato, la tensione può solo crescere.

Restano aperte molte questioni, dalla sicurezza alla gestione delle risorse economiche, passando per la tutela della mobilità e della dignità dei residenti disabili o anziani. La risposta da parte delle autorità pubbliche sarà un elemento decisivo per dare un senso di sollievo a chi vive in quella palazzina a Torino.

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