Ama avvia il cantiere per l’impianto di biodigestione di Cesano, la nuova frontiera del riciclo a Roma

Ama avvia il cantiere per l’impianto di biodigestione di Cesano, la nuova frontiera del riciclo a Roma

Roma avvia l’impianto di biodigestione di Cesano nel municipio XV per trattare localmente 100 mila tonnellate di rifiuti organici, ridurre emissioni e costi, producendo biometano e compost sostenibili.
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Roma avvia la realizzazione dell’impianto di biodigestione di Cesano, una struttura innovativa per trattare localmente 100 mila tonnellate di rifiuti organici all’anno, producendo biometano e compost per ridurre costi, emissioni e valorizzare l’economia circolare. - Gaeta.it

Roma muove un passo concreto verso una gestione dei rifiuti più sostenibile con l’avvio delle opere preliminari per il nuovo impianto di biodigestione di Cesano, situato nel municipio XV, nella zona nord-ovest della città. La società Ama, interamente controllata dal Comune, ha formalmente preso possesso dell’area di 6 ettari destinata all’intervento e ha consegnato i lavori all’impresa incaricata. Questo progetto inaugura un capitolo importante per la Capitale, ancora priva di strutture di questo tipo, aprendo la strada a un trattamento più avanzato e locale dei rifiuti organici e a una produzione di energia pulita.

La nuova struttura di cesano, un investimento sul territorio

L’area di 6 ettari destinata all’impianto di biodigestione a Cesano è stata assegnata ad Ama, che ha subito avviato i cantieri con le prime opere preliminari. Questo intervento è il primo previsto dal piano industriale dell’azienda per gestire i rifiuti secondo criteri ambientali più attuali. L’impianto comprenderà due biodigestori e due impianti per la selezione dei materiali come plastica e carta, ad oggi carenti a Roma. La zona scelta si trova nel municipio XV, area periferica della città, e punta a diventare un polo per l’economia “green”, trattando localmente i rifiuti e senza più dover spedire le frazioni organiche fuori regione.

Abbattere costi e impatto ambientale

L’obiettivo è abbattere costi e impatto ambientale legati al trasporto dei rifiuti su lunghe distanze, già oggi un problema serio per la Capitale. Le energie e i fertilizzanti prodotti qui saranno impiegati direttamente sul territorio, sostenendo l’agricoltura e riducendo l’uso di combustibili fossili. Con questa operazione Ama inizia a cambiare rotta rispetto al passato, dotando Roma di infrastrutture fondamentali per il futuro della gestione rifiuti.

I rifiuti organici al centro del nuovo impianto

L’impianto tratterà annualmente circa 100 mila tonnellate di rifiuti organici, che comprendono scarti alimentari, potature e sfalci. Questi materiali, finora inviati a impianti del Nord Italia – specialmente Veneto e Friuli Venezia Giulia – avranno una destinazione locale e un processo di trattamento all’avanguardia che aumenta il valore dei residui grazie al riciclo e alla produzione di biogas.

Trasformazione in biometano e compost

Questi scarti saranno sottoposti ad un processo di digestione anaerobica che li trasformerà in biometano e compost, due risorse utili per la mobilità sostenibile e per l’agricoltura. La scelta di trattare direttamente i rifiuti organici a Roma aiuta ad abbattere le emissioni dovute al trasporto e a minimizzare le inefficienze nella catena dello smaltimento.

L’intervento punta anche a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, recuperando biometano da destinare a impianti di trasporto pubblici e privati. Il compost che emergerà dal processo sarà un fertilizzante naturale adatto ad agricoltura e floricoltura, aumentando il valore aggiunto dato ai materiali di scarto e chiudendo un ciclo di economia circolare, oggi solo parzialmente avviato nel territorio romano.

Il funzionamento del processo di biodigestione

La tecnologia di biodigestione si articola in tre fasi principali. In primo luogo, i rifiuti organici vengono selezionati e triturati, separandoli dagli altri tipi di materiali. Questa attività di cernita è fondamentale per contenere l’efficacia del processo e garantirne la sicurezza. Successivamente, il materiale triturato viene avviato alla digestione anaerobica, ossia un processo di decomposizione in assenza di ossigeno che produce biogas.

Dal biogas a una fonte energetica pulita

Il biogas ricavato può essere utilizzato come carburante o per usi domestici, rappresentando una fonte energetica pulita e rinnovabile. Nella fase finale, i resti di questa decomposizione sono miscelati con sfalci e potature, trasformandosi in un compost di alta qualità grazie a ulteriori trattamenti biologici. Questo compost serve come fertilizzante naturale per terreni agricoli o spazi verdi, arricchendo il ciclo di rigenerazione dei suoli e limitando l’uso di prodotti chimici.

Questo sistema permette di trasformare ciò che era un rifiuto in risorsa, dando nuova vita a materiali che altrimenti finirebbero in discarica o inceneritore. Il processo è concepito per essere stretto controllo, che assicura efficienza e rispetto delle normative vigenti.

La sicurezza e le garanzie ambientali dell’impianto

La sicurezza degli impianti di biodigestione è un tema fondamentale, soprattutto nelle grandi città come Roma. L’impianto di Cesano rientra in una rete di circa 2 mila strutture simili attive in Italia e 20 mila in Europa, tutte sottoposte a rigidi controlli. Qui le lavorazioni avvengono in ambienti chiusi e sigillati dove non vengono rilasciati gas o liquidi in atmosfera o nelle falde acquifere.

L’aria interna è convogliata e trattata grazie a sistemi di aspirazione e filtraggio che impediscono la fuoriuscita di odori, aspetto particolarmente sensibile in contesti abitati. Lo sviluppo dell’impianto risponde a prescrizioni normative precise per minimizzare ogni possibile rischio ambientale o sanitario per la zona circostante.

Prima di questo progetto, i rifiuti organici di Roma venivano trasferiti a grandi distanze, con automezzi pesanti che hanno un impatto economico e ambientale rilevante. La nuova struttura mira a recuperare questo materiale vicino ai luoghi di produzione, evitando il traffico intenso e le emissioni associate al trasporto fuori città. L’impianto rappresenta un passo tangibile verso una gestione intelligente dei rifiuti, capace di coniugare sicurezza ed ecosostenibilità.

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