Alunna disabile esclusa da gita ora partecipa a esperienza con soccorso alpino e soccorso cinofilo a cuneo

Alunna disabile esclusa da gita ora partecipa a esperienza con soccorso alpino e soccorso cinofilo a cuneo

Una ragazza con disabilità esclusa dalla gita della scuola media Palatucci a San Rocco Castagnaretta partecipa a un’esperienza inclusiva con il corpo nazionale soccorso alpino e speleologico a Entracque, Cuneo.
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Una ragazza con disabilità esclusa dalla gita scolastica a causa di un guasto al pullman ha partecipato insieme ai compagni a un’esperienza alternativa organizzata dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, con attività didattiche e dimostrazioni pratiche di soccorso in montagna. - Gaeta.it

Una ragazza con disabilità, esclusa da una gita scolastica per problemi tecnici, ha vissuto un’esperienza alternativa insieme ai compagni grazie al coinvolgimento del corpo nazionale soccorso alpino e speleologico . L’evento si è svolto nella zona di Entracque, nel cuneese, e ha permesso agli studenti di conoscere da vicino attività legate al soccorso in montagna.

Il problema tecnico che ha escluso la ragazza dalla gita

La vicenda ha avuto origine circa un mese fa, quando la pedana di carico del pullman usato per la gita della scuola media Palatucci, nella frazione San Rocco Castagnaretta, si è guastata. Questo incidente ha reso impossibile caricare la sedia a rotelle speciale della studentessa disabile. Di conseguenza, la famiglia è stata costretta a chiedere di far proseguire la gita senza la ragazza. La volontà era evitare ulteriori ritardi o disagi ai compagni, dato che il problema tecnico non si risolveva rapidamente.

Le difficoltà logistiche generate da questo imprevisto hanno mostrato come i mezzi di trasporto non sempre garantiscano accessibilità totale per i ragazzi con disabilità motoria. Malgrado più tentativi per riparare la pedana, la situazione è durata fino a qualche settimana fa. In quel periodo, la studentessa e la famiglia vivevano con disappunto la mancata partecipazione all’uscita, mentre la scuola cercava alternative.

Il ruolo del corpo nazionale soccorso alpino e speleologico nella nuova esperienza

Per permettere alla ragazza di vivere comunque una giornata con gli altri allievi, la scuola e la famiglia hanno coinvolto il Cnsas. I volontari del soccorso alpino e speleologico hanno messo a disposizione mezzi alternativi per condurre il gruppo fino alla centrale Enel di Entracque, in provincia di Cuneo. L’uso di veicoli speciali ha risolto il problema del trasporto della sedia a rotelle, garantendo la partecipazione della ragazza.

All’arrivo, i volontari hanno accolto gli studenti insieme ai guardiaparco dell’ente di gestione delle Alpi Marittime. La visita è proseguita con una passeggiata lungo la strada che conduce al monte Ray, inserita in un contesto naturalistico. L’escursione aveva carattere didattico oltre che ricreativo, permettendo ai ragazzi di scoprire aspetti ambientali e territoriali della zona. L’iniziativa ha quindi combinato inclusione e apprendimento.

Le attività pratiche di soccorso alpino e le prove con le unità cinofile

Durante la giornata, i volontari del Cnsas hanno proposto simulazioni di soccorso a cui hanno preso parte anche gli studenti, seguiti da operatori sanitari specializzati. Questi esercizi hanno illustrato le procedure per intervenire in casi di emergenza in montagna, mostrando l’impegno e la tecnica necessarie per assistere persone in difficoltà. Gli studenti hanno così visto sul campo come funziona il soccorso alpino.

L’elemento più coinvolgente è arrivato con la presenza di Oliver, un labrador delle unità cinofile. Il cane ha intrattenuto i ragazzi attraverso esercizi di ricerca di persone disperse, guidato da addestratori. Questo momento ha catturato l’attenzione e alimentato la curiosità degli allievi. La dimostrazione ha ricordato l’importanza degli animali da soccorso e il loro ruolo negli interventi emergenziali.

L’esperienza, oltre a far trascorrere agli studenti una giornata alternativa alla gita annullata per motivi tecnici, ha permesso di conoscere in modo diretto e pratico il lavoro dei volontari del soccorso alpino. Ha offerto altresì un’occasione di inclusione per la ragazza con disabilità, inserita pienamente tra i compagni e attiva nei momenti proposti.

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