Gli ultimi bombardamenti nella striscia di Gaza hanno provocato un bilancio gravissimo di vittime. Gli operatori sanitari sul posto hanno confermato che almeno 62 persone sono morte tra la notte e le prime ore di sabato 22 febbraio 2025. Tra queste vittime ci sono anche famiglie intere colpite mentre si trovavano nelle loro tende. I dati aggiornati arrivano in un momento di forte tensione e rinnovata violenza nella regione.
Il bilancio delle vittime e le difficoltà del sistema sanitario nella striscia di gaza
Gli operatori sanitari sul terreno devono fare i conti con un numero elevato di feriti e decessi, oltre che con la carenza di risorse e strutture adeguate. Gli ospedali della striscia sono sottoposti a una pressione enorme, con reparti saturi e scarsità di farmaci essenziali. Gli attacchi che colpiscono aree abitate complicano l’accesso ai soccorsi e rallentano gli interventi medici. Organizzazioni internazionali segnalano che, nonostante i numerosi allarmi, gli attacchi continuano a causare danni gravissimi alle infrastrutture sanitarie. Il rincaro delle vittime, con molte di loro civili, contribuisce ad aumentare la tensione e il senso di emergenza nelle comunità locali.
Un punto critico degli scontri nella striscia
Un punto critico degli scontri è stato il campo tendato a Muwasi, a sud di Khan Younis, un’area densamente popolata e già esposta a frequenti bombardamenti israeliani. Durante uno degli attacchi notturni, una famiglia è stata centrata mentre dormiva all’interno della loro tenda. Tre bambini piccoli e i loro genitori hanno perso la vita in quel raid, come hanno riferito i parenti direttamente coinvolti. Le testimonianze raccolte dall’agenzia AP descrivono scene di devastazione e dolore acuto. Il fatto ha suscitato un forte impatto emotivo nella popolazione locale, che si trova in condizioni di vulnerabilità estrema.
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Le condizioni di vita nella striscia di gaza sotto assedio e il contesto del conflitto
La striscia di Gaza vive da anni sotto stretto controllo e assedio, che limitano fortemente la mobilità delle persone e la circolazione di beni essenziali. I continui raid aerei e le operazioni militari israeliane fanno seguito a una lunga serie di episodi di scontro fra fazioni palestinesi e l’esercito israeliano. La popolazione civile è intrappolata in un ambiente di crescente insicurezza, con condizioni di vita segnate dalla povertà e dalla mancanza di servizi. Gli attacchi notturni, soprattutto quelli che colpiscono zone abitate, riflettono la situazione critica sull’intero territorio e aggravano ulteriormente il dramma umanitario. Le parti in conflitto non mostrano segni di rallentamento, e ogni evento violento alimenta il ciclo di tensioni che accompagna questa regione da anni.