L’aquila si prepara ad ospitare la 33ª edizione dell’asta internazionale organizzata da casa Gliubich, un appuntamento che riporta alla luce opere rare e pezzi provenienti da collezioni estere. L’evento si svolgerà dal 25 al 27 giugno, nel cuore storico della città, all’interno di Palazzo Cipolloni, appena restaurato. Già aperta al pubblico, l’esposizione offre l’occasione di ammirare un ricco catalogo che spazia tra artisti abruzzesi dell’ottocento e novecento e dipinti provenienti da collezioni private di vari paesi.
La mostra e i luoghi che ospitano l’asta: palazzo cipolloni e il centro storico dell’aquila
Palazzo Cipolloni, nel centro storico dell’aquila, ha riaperto le sue porte dopo un attento restauro per accogliere l’esposizione dei pezzi in asta. La mostra, accessibile fino a lunedì 23 giugno, si presenta come un’occasione unica per vedere da vicino opere di grande valore artistico e culturale, molte delle quali provengono da collezioni private. Questo luogo, simbolo della storia cittadina, conferisce un’atmosfera suggestiva all’evento.
Gli allestimenti nel palazzo valorizzano sia opere di artisti locali che pezzi rari ritrovati dopo anni di assenza dalle scene italiane. Il restauro degli ambienti ha permesso di offrire spazi adatti alla conservazione e alla valorizzazione di queste tele, facilitando al pubblico l’osservazione di dettagli e tecniche pittoriche. Soprattutto, il palazzo permette di raccontare la storia dell’arte abruzzese in un contesto autentico e materiale.
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Il programma dell’asta e la focalizzazione sugli artisti abruzzesi tra ottocento e novecento
La sessione finale dell’asta, prevista per il 27 giugno, sarà interamente dedicata agli artisti abruzzesi attivi tra ottocento e novecento. In catalogo si trovano nomi eccellenti come Francesco Paolo Michetti, Michele e Tommaso Cascella, Costantino Barbella e Teofilo Patini. Questi protagonisti hanno segnato con le loro opere la storia artistica del territorio, offrendo un ritratto ricco della cultura visiva della regione.
Tra i pezzi più interessanti figurano dipinti che raccontano momenti della vita quotidiana e ritratti intensi, testimonianza di un tempo e di emozioni ben precise. Questi autori hanno usato anche tecniche particolari e talvolta rarissime, come nel caso di Michetti che adottava il procedimento “a fumo” per ottenere effetti distintivi su carta lucida, già esposto nel 1922 a Napoli. Il catalogo, dunque, offre non solo valore artistico, ma anche un contributo importante alla memoria storica locale.
Opere di rilievo e tecnica “a fumo”: l’inedito di michetti e i ritratti di michele cascella a new york
Tra le opere principali spicca un ritratto di Michele Cascella realizzato durante un soggiorno a New York. Questo dipinto si affianca a una seconda versione del soggetto, in cui l’artista ha scelto di rappresentare abiti più sobri. L’accostamento delle due immagini consente di osservare il cambiamento di stile e di emozione trasmessa dall’autore negli stessi soggetti.
Un altro pezzo raro è il pastello di Tommaso Cascella che ritrae una veduta aerea della Maiella, una visione insolita e preziosa per conoscere il paesaggio abruzzese da una prospettiva diversa. L’inedito di Francesco Paolo Michetti, realizzato con la tecnica “a fumo”, merita attenzione particolare. La procedura consiste nel annerire con la fiamma di una candela una carta bianca lucida e poi rimuovere il nero con batuffoli di ovatta, lasciando emergere il disegno. La testimonianza di questa tecnica è contenuta in una lettera del 1922, che conferma anche un’esposizione napoletana di questa opera.
Provenienza internazionale delle opere e il recupero di un dipinto di teofilo patini dall’inghilterra
Molti dipinti presentati all’asta arrivano da collezioni private di famiglie italiane emigrati o acquirenti stranieri, soprattutto provenienti da Stati Uniti, Brasile, Regno Unito e paesi bassi. Queste opere spesso rimangono lontane dall’Italia per anni prima di tornare alla luce grazie a iniziative come quella di casa Gliubich. Tra i recuperi più importanti c’è un dipinto di Teofilo Patini rintracciato proprio in Inghilterra.
L’opera raffigura lo stesso soggetto della pala d’altare custodita nella chiesa delle Anime Sante, all’aquila. Questo pezzo era passato tempo fa dalle mani di Sotheby’s, per poi sparire dai cataloghi pubblici. Il ritrovamento è frutto del lavoro di ricerca meticoloso condotto da Gianluca Gliubich, che ha portato a riportare in Italia un’opera di grande valore storico e religioso. La presenza di questi quadri internazionali testimonia i legami artistici che intrecciano l’abruzzo con il resto del mondo.
La 33ª edizione dell’asta di casa Gliubich si presenta quindi come un momento importante per la città dell’aquila e per gli appassionati d’arte, con opere rarissime, ritratti significativi e pezzi che raccontano storie lontane ma vive. Palazzo Cipolloni diventa così il luogo dove tradizione e scoperte si incontrano per restituire il patrimonio artistico abruzzese a un pubblico ampio e attento.