All’aquila tagliati i servizi di trasporto urbano estivo con riduzione delle corse e stop al servizio notturno

All’aquila tagliati i servizi di trasporto urbano estivo con riduzione delle corse e stop al servizio notturno

L’Aquila affronta un’estate con trasporti pubblici ridotti e sospensione del servizio notturno da Ama, mentre TUA aumenta le tariffe regionali, creando difficoltà per studenti e cittadini negli spostamenti quotidiani.
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L’Aquila affronta un’estate con trasporti pubblici ridotti e aumento delle tariffe, penalizzando studenti e cittadini nei loro spostamenti quotidiani. - Gaeta.it

L’aquila affronta un’estate con un sistema di trasporti pubblici notevolmente ridotto. Dal 7 luglio, l’azienda Ama ha annunciato una netta diminuzione delle corse, soprattutto quelle scolastiche, e la sospensione del servizio notturno. Questa decisione interessa soprattutto studenti e cittadini che si spostano abitualmente in città. Nel contempo, a livello regionale si registra un aumento dei prezzi degli abbonamenti da parte di TUA, complessivamente più gravoso per chi utilizza mezzi pubblici per lavoro o studio.

Riduzione delle corse estive e sospensione del servizio notturno

A partire da lunedì 7 luglio, nel capoluogo abruzzese entrerà in vigore un nuovo calendario di trasporti estivi, che prevede una netta razionalizzazione del servizio. L’azienda Ama ha comunicato che non saranno più garantite tutte le corse scolastiche previste dagli orari standard. Questo si traduce in un intervallo di attesa molto più lungo tra una corsa e l’altra su alcune linee strategiche della città, tra cui la 1, la 3, la 4 e la 11A, quest’ultima che porta fino a Roio.

Dettagli sulle corse e orari

In pratica, le corse saranno distanziate di circa un’ora e venti minuti, rispetto a una media di una ogni quarantacinque minuti dello scorso anno. Nella giornata si effettuano solo sette corse, e la maggior parte di queste si concentra nella mattinata, tra le 7:40 e le 9:20. Le altre fasce orarie del giorno restano quasi prive di collegamenti frequenti, complicando gli spostamenti per chi non dispone di un mezzo privato. Il servizio notturno poi non sarà più attivo, stop che risulta difficile da spiegare in una città che mantiene un certo fermento anche dopo il tramonto.

Questa riduzione appare particolarmente significativa per una città come l’aquila, che si definisce universitaria e che ospita una popolazione studentesca numerosa. La circolazione limitata dei mezzi pubblici rischia di compromettere la quotidianità di chi frequenta corsi, tirocini e attività formative durante l’estate, allargando così il divario tra domanda e offerta di mobilità.

Le conseguenze per studenti e cittadini: una rete poco accessibile

Il taglio drastico dei mezzi pubblici espone una difficoltà crescente nei movimenti degli abitanti. Gli studenti, in particolare, subiscono un impatto forte, visto che la rete di trasporti estiva non soddisfa le loro esigenze di spostamento per motivi didattici e formativi, che invece continuano anche fuori dal calendario scolastico ordinario.

Problemi di mobilità e impatto sulle attività quotidiane

Molti studenti si muovono ogni giorno tra le residenze, gli atelier universitari, le strutture ospedaliere per gli stage e le diverse sedi di formazione. La presenza di corse rarificate rende quindi quasi impossibile organizzare le giornate. Senza mezzi propri, acquistare anche la spesa quotidiana o raggiungere luoghi di lavoro o studio diventa complicato. Per chi non possiede un’auto personale, la mobilità si riduce al minimo, imponendo rinunce e limitazioni.

Inoltre, la sospensione del servizio notturno lascia la città quasi isolata nelle ore serali. In orari in cui diversi lavoratori terminano turni o giovani frequentano eventi, la mancanza del trasporto pubblico diventa una gabbia. In mancanza di alternative economiche, si rischia di compromettere il diritto a muoversi liberamente nel territorio urbano.

L’opinione pubblica ha mostrato più volte disappunto. Già a maggio il Consiglio Studentesco aveva chiesto all’Ama di mantenere attivi i collegamenti durante il periodo estivo. Senza risposte concrete, resta la sensazione che la mobilità pubblica cittadina venga considerata un’area marginale, priva di investimenti e di attenzione istituzionale.

Aumenti tariffari regionali e tagli locali: una doppia pressione sui trasporti

Mentre a livello comunale il servizio viene ridotto, a livello regionale si registrano recenti aumenti tariffari che colpiscono direttamente gli utenti. Dal primo luglio, la società TUA ha incrementato del 10% i prezzi degli abbonamenti dei mezzi su gomma per i servizi urbani, suburbani e interurbani. Questo aumento segue già una precedente stangata dello scorso anno che ha alzato il costo della singola corsa.

Effetti combinati sul trasporto pubblico

Questi provvedimenti, combinati con la riduzione delle corse, creano un quadro complicato per chi fa affidamento sul trasporto pubblico. L’aumento delle tariffe pesa sui bilanci familiari e sugli studenti, soprattutto quando il servizio non risponde alle necessità reali di mobilità quotidiana.

I tagli alle corse e il rincaro dei costi si riflettono anche sulle scelte di spostamento. Alcuni preferiscono mezzi privati, congestionando le strade e aggravando problemi di traffico e inquinamento. Altri sono costretti a rinunciare, limitando le occasioni di lavoro, studio e partecipazione sociale.

Il quadro evidenzia una carenza di programmazione adeguata. Chi governa il trasporto pubblico, sia in città sia a livello regionale, non sembra predisposto a far fronte alle condizioni che gli utenti richiedono. La mobilità perde così funzioni fondamentali alla vita urbana e allo sviluppo della comunità.

La combinazione di meno corse estive e aumenti tariffari aggrava una situazione già tesa. La città dell’aquila, con la sua vasta utenza studentesca e pendolare, si trova quindi in una condizione difficile, che si ripercuote sulla qualità della vita e sulle opportunità di movimento per una buona parte della popolazione.

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