La 61/a mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro prende il via il 14 giugno 2025. Il festival, diretto da Pedro Armocida, si svolge fino al 21 giugno con il sostegno del Ministero della Cultura, del Comune di Pesaro e della Regione Marche. L’evento si conferma uno degli appuntamenti culturali più rilevanti per la città, con proiezioni, incontri e focus che attraversano la storia e le tendenze più attuali del cinema mondiale.
La cerimonia di apertura e la proiezione in piazza del popolo
La manifestazione apre ufficialmente con la proiezione in piazza del Popolo del film “La scuola” di Daniele Luchetti. Il regista sarà presente sul palco e dialogherà con la giornalista Barbara Sorrentini. “La scelta di questo titolo non è casuale: nel 2025 ricorrono 30 anni dall’uscita di un film diventato un punto di riferimento per un genere, un’opera che ha segnato la carriera di Luchetti e ha lasciato un’impronta significativa nella cinematografia italiana.” La piazza affronterà così un momento di celebrazione e riflessione sull’importanza della pellicola.
Prima dell’evento serale, già nel pomeriggio, si susseguiranno diverse attività. Un programma intenso apre quindi la settimana della mostra, con appuntamenti pensati per coinvolgere diversi spettatori, dagli appassionati ai nuovi pubblici, attraverso proposte che spaziano dal cinema storico a quello documentaristico.
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Focus sul cinema di guerra fascista e documentario sul genocidio di srebrenica
Alle 15, al Teatro Sperimentale, prenderà il via un focus dedicato al cinema di guerra prodotto in periodo fascista. Verranno proiettati due film significativi: “Il teatro delle meraviglie” di Flavio Calzavara e “La nave bianca” di Roberto Rossellini. Questi titoli rappresentano un’occasione per osservare come il cinema di quel tempo abbia raccontato momenti drammatici e come la propaganda si sia intrecciata con le narrazioni filmiche della guerra.
In seguito, alle 16.30, sarà inaugurata la sezione delle proiezioni speciali con il documentario “Il ragazzo della Drina“. Questa opera è presentata in collaborazione con l’Associazione Lutva e Time for Peace and Development Marche ed è ambientata a Srebrenica, per ricordare il trentennale del genocidio avvenuto nella città bosniaca. Il regista Zijad Ibrahimovic, originario proprio di Srebrenica, sarà presente in sala e offrirà al pubblico una testimonianza diretta su uno dei capitoli più dolorosi della storia recente europea.
Presentazione ufficiale e i protagonisti della mostra 2025
La conferenza stampa di presentazione si è tenuta a Pesaro con la partecipazione del direttore Pedro Armocida, del segretario generale Cristian Della Chiara e della presidente della Fondazione Pesaro Nuovo Cinema, Giuliana Gamba. Tra gli ospiti anche il vicesindaco e assessore alla Cultura Daniele Vimini, insieme ai rappresentanti di partner e sponsor. Durante l’incontro è stata svelata la sigla, disegnata da Simone Massi, che ha curato anche il manifesto della manifestazione.
Il lavoro di Massi si riconosce per la sua caratteristica semplicità espressiva: cinema fatto a mano, in bianco e nero, con tocchi di vermiglio che accentuano l’impatto visivo. Questa scelta artistica mette in risalto un approccio artigianale, che punta all’essenza del fare cinema senza ricorrere a effetti digitali complessi.
Nuovo corso per il festival tra radici pesaresi e proiezioni internazionali
Giuliana Gamba ha espresso soddisfazione per il ruolo recentemente assunto di presidente della Fondazione, sottolineando il legame personale con Pesaro. Il suo impegno intende mantenere vivo il rapporto con la città e con la storia della mostra, che in sei decenni ha ospitato registi di rilievo e proposto uno sguardo ampio sulla cinematografia globale. Ricordando i predecessori del festival, da Miccichè ad Apra e Torri, Gamba ha indicato la volontà di tenere alta la qualità delle proposte e di proiettare l’evento verso temi contemporanei.
Il sindaco Andrea Biancani ha definito la mostra un elemento chiave per l’identità culturale di Pesaro, Capitale italiana della cultura 2024. Ha rimarcato l’importanza di un festival che coniuga memoria e innovazione, inserito nel tessuto della città e rivolto anche ai giovani. Messaggi di apertura e inclusione sono stati ribaditi per confermare un percorso che collega il passato con il presente e favorisce il dialogo tra artisti e pubblico internazionale.