L’ultima giornata della settimana della moda uomo a Milano si è trasformata in un momento dedicato alla salute e alla solidarietà. All’interno del chiostro dell’ospedale Fatebenefratelli, l’evento “WeBreast: Malattia, Cultura, Bellezza” ha unito moda, musica e informazione per richiamare l’attenzione sulla prevenzione del tumore al seno. La serata ha puntato a raccogliere fondi per i reparti oncologici dell’ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano e il reparto di senologia chirurgica dell’IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, coinvolgendo pubblico e personale sanitario in un’occasione di condivisione.
La moda che sostiene la lotta contro il tumore al seno
La passerella messa in scena al Fatebenefratelli ha usato la moda per raccontare una storia diversa dal solito: non solo abiti ma un gesto concreto di sostegno. Gli outfit firmati da Antonio Marras sono stati indossati da modelli, certo, ma anche da operatori sanitari e sociosanitari impegnati quotidianamente nella cura dei pazienti. Questa scelta ha creato un ponte simbolico tra l’alta moda e la realtà ospedaliera, sottolineando quanto la prevenzione e la cura siano parte integrante della vita di tutti i giorni.
Momenti artistici e comicità per sensibilizzare
La sfilata è stata inoltre accompagnata da momenti artistici di vario genere. Gli studenti della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado hanno eseguito brani calibrati per sensibilizzare senza appesantire, mentre la stand-up comedy di Velia Lalli ha introdotto una parentesi di leggerezza e riflessione. L’intervento della Gialappa’s Band ha portato una nota di ironia intelligente, contribuendo a tenere alta l’attenzione su un tema delicato come quello del tumore al seno.
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Autorità e istituzioni in prima linea per la prevenzione
Alla serata ha partecipato una nutrita rappresentanza delle istituzioni lombarde. Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha definito l’appuntamento “una serata speciale”, sottolineando il valore dell’altruismo nel territorio. Al suo fianco, il ministro delle Disabilità Alessandra Locatelli, l’assessore al Welfare Guido Bertolaso e il sottosegretario regionale Mauro Piazza hanno condiviso l’importanza di queste iniziative. La loro presenza ha dato ulteriore visibilità all’evento e ha rafforzato il messaggio che la lotta contro il tumore al seno riguarda tutti, individualmente e collettivamente.
Solidarietà e prevenzione al centro delle parole di fontana
Fontana ha evidenziato come la solidarietà lombarda si traduca in un aiuto concreto rivolto a chi affronta quotidianamente questa malattia, spesso vissuta con paura e incertezza. Le parole delle autorità hanno messo in luce non solo il ruolo chiave della prevenzione, ma anche la necessità di sostenere le strutture sanitarie impegnate nella diagnosi e cura di questo tipo di neoplasie.
Numeri e impegno sul fronte della prevenzione oncologica
Le neoplasie al seno rappresentano una fetta rilevante delle diagnosi oncologiche femminili in Italia: si stima che quasi tre tumori su dieci che colpiscono le donne riguardino questa patologia, con oltre 53.600 nuovi casi registrati ogni anno. Questi dati, comunicati durante la serata, spiegano perché iniziative come WeBreast assumano un ruolo così centrale.
L’evento è stato promosso da più realtà impegnate nell’ambito della salute e della ricerca. L’intergruppo parlamentare “Nuove frontiere terapeutiche nei tumori della mammella”, rappresentato dalla deputata Simona Loizzo, ha collaborato con l’ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano, la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia e la Fondazione “The Bridge”, guidata dalla presidente Rosaria Iardino. Tale rete ha potuto creare un momento di contatto diretto tra professionisti, pazienti e cittadini per spronare alla cultura della prevenzione e all’attenzione continua.
Riconoscimenti e attenzione agli screening oncologici
Nel corso della serata è stato consegnato un riconoscimento speciale, il premio “screening oncologico”, all’ATS della Montagna. Questo premio ha valorizzato il lavoro svolto nella promozione e nell’esecuzione di screening di qualità, essenziali per la diagnosi precoce dei tumori. L’ATS della Montagna si è distinta per il numero di controlli effettuati e per l’accuratezza degli interventi, ponendosi così come modello da seguire per altre realtà territoriali.
Il premio rappresenta un incentivo concreto per il mantenimento di questi programmi sul territorio, fondamentali per ridurre l’incidenza della malattia e aumentare la sopravvivenza delle pazienti. Tutti i soggetti coinvolti hanno riconosciuto l’importanza di privilegiare la prevenzione in modo capillare, allargando la partecipazione a iniziative pubbliche e di sensibilizzazione.