Il mare della Sardegna si conferma meta ambita per vacanze estive, attirando ogni anno un flusso considerevole di turisti. Per proteggere gli ambienti naturali più fragili da un afflusso troppo intenso, alcune spiagge dell’isola nel 2025 adottano sistemi di ingresso a numero chiuso. Questo meccanismo prevede prenotazioni anticipate e, in diversi casi, contributi economici destinati alla salvaguardia dei luoghi. Scopriamo quali sono le spiagge coinvolte, le modalità di accesso stabilite e le novità che riguardano la nuova stagione estiva.
La gestione degli accessi per proteggere gli ambienti naturali siciliani e sardi dal turismo eccessivo
Negli ultimi anni la Sardegna ha dovuto affrontare il problema dell’overtourism, con molte località costiere sovraffollate che rischiano di perdere la loro integrità ambientale. Il consiglio comunale e gli enti locali hanno scelto di limitare l’accesso turistico a determinate spiagge, rendendo obbligatorio prenotarsi in anticipo tramite app o siti ufficiali. I biglietti prevedono spesso un piccolo contributo che serve a finanziare interventi di manutenzione e pulizia.
Questi limiti temporanei riguardano generalmente il periodo estivo, da maggio a settembre, nelle zone più frequentate. L’obiettivo è evitare l’erosione eccessiva delle coste, la contaminazione delle acque e la perdita di biodiversità vegetale. Lo sappiamo bene: l’aspetto incontaminato e gli scorci unici sono la principale risorsa turistica ma vanno trattati con cura. La scelta di controllare il numero di visitatori si traduce in un minor impatto umano e in una migliore esperienza per chi visita.
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Le spiagge a numero chiuso della gallura: da rena bianca a piscine di cannigione
Nel nord della Sardegna, la Gallura rappresenta una delle aree più richieste dai turisti, con spiagge dalle acque cristalline e paesaggi particolari. Tra queste, la Rena Bianca a Santa Teresa di Gallura è tra le prime ad aver adottato la prenotazione obbligatoria. Dal primo giugno al 30 settembre è necessario riservare il posto tramite app oppure recarsi sul posto e versare un contributo di 3,50 euro. L’ingresso è gratuito per i residenti, una regola che si conferma ormai da più stagioni.
Sempre in Gallura, nella zona di Arzachena, le Piscine di Cannigione accolgono solo 80 persone al giorno, dal 15 luglio al 31 agosto. Per accedere bisogna registrarsi sul sito ufficiale. Questo numero limitato punta a evitare assembramenti e preservare un luogo caratteristico, visitato soprattutto da chi apprezza le calette rocciose e la natura selvaggia. L’ingresso è gratuito per i residenti e per i bimbi fino a 12 anni.
Baie e cale con prenotazione: la gestione degli ingressi a baunei e dintorni
Il comune di Baunei comprende alcune delle spiagge più belle della Sardegna, famose per i fondali limpidi e la natura selvaggia. Cala Mariolu, Cala Biriola e Cala dei Gabbiani si inseriscono tra le aree a numero chiuso per il 2025. Ogni giorno possono accogliere fino a 700 visitatori, che devono prenotare in anticipo online. Per le barche è prevista una sosta limitata per garantire la rotazione.
Il costo del biglietto è simbolico, pari a 1 euro, e finanzia la salvaguardia del golfo di Orosei e delle sue spiagge di ciottoli bianchi. Questi limiti nascono dalla necessità di evitare un sovraffollamento che potrebbe compromettere la qualità dell’ambiente marino e terrestre. La prenotazione garantisce ai turisti un accesso ordinato e la possibilità di godere degli scorci senza affollamenti eccessivi.
Cala luna e cala goloritzè: dove la natura incontra il controllo degli ingressi
Cala Luna, nota per la forma a mezzaluna e le numerose grotte calcaree, è uno dei punti di riferimento per escursionisti e appassionati di mare a Dorgali. L’elevato numero di visitatori nella stagione estiva ha portato a un sistema di accesso controllato tramite sito e app, limitato ai mesi caldi. La regolamentazione serve a proteggere la costa da rischi causati da un afflusso incontrollato.
Altra località protetta è Cala Goloritzè, a Baunei, considerata da molti un vero quadro naturale. Questo angolo spettacolare è accessibile solo a piedi lungo un sentiero forestale aperto dalle 7:30 alle 15. Dall’estate 2025 si applicherà un tetto giornaliero di 250 persone e sarà necessario pagare un contributo di 7 euro. Le prenotazioni si effettuano online. Questo sistema tutela la fragile zona calcarea e il mare di tonalità smeraldo dalle conseguenze di una pressione turistica eccessiva.
Le spiagge della costa sud e orientale: controllo accessi da villasimius a san teodoro
Il sud della Sardegna ospita spiagge rinomate come Punta Molentis e Porto Sa Ruxi a Villasimius, dove il contrasto tra sabbia chiara e macchia mediterranea crea ambienti molto apprezzati. Punta Molentis limita a 600 il numero di visitatori giornalieri, di cui 150 devono prenotare online. Porto Sa Ruxi accoglie fino a 450 persone al giorno. A fronte di un piccolo contributo, quella zona resta accessibile solo con un controllo puntuale.
Tuerredda, nella stessa area, regola l’accesso a 1100 visitatori al giorno da metà giugno a fine settembre. Si usa un’app per scegliere anche tra spiaggia libera e stabilimenti balneari. Nel nord-est, a San Teodoro, Cala Brandinchi – soprannominata Tahiti – e Lu Impostu incassano un controllo digitale degli ingressi dal primo giugno con prezzi tra 1 e 2 euro. La prenotazione online è obbligatoria. Anche qui i residenti pagano meno.
Oasi protette e isole: come si accede a biderosa e caprera
L’oasi di Biderosa, a Orosei, rappresenta un sistema più complesso in cui la tutela coinvolge non solo la spiaggia ma anche l’ecosistema circostante. L’accesso è limitato ogni giorno a 100 auto, 30 moto e 100 bici. Nei mesi più frequentati si consiglia la prenotazione digitale. Le tariffe variano ma sono pensate per mantenere sotto controllo il flusso e lasciare intatta la zona.
Sull’isola di Caprera, parte dell’arcipelago della Maddalena, Cala Coticcio e Cala Brigantina sono accessibili esclusivamente accompagnati da guide autorizzate. Il numero massimo è di 60 persone al giorno, con un contributo di 3 euro che include la guida. Anche i residenti devono rispettare questa regola, senza eccezioni. Questo sistema mira a preservare le due calette da un sovraffollamento che comprometterebbe la natura circostante.
Le spiagge a numero chiuso in Sardegna per il 2025 rappresentano così un esempio concreto di come la tutela ambientale possa trovare un equilibrio con il turismo, favorendo la salvaguardia di paesaggi fondamentali per l’identità dell’isola. Per chi desidera visitarle è sufficiente organizzarsi con anticipo per garantire un accesso ordinato e consapevole.