La scena televisiva italiana torna a parlare di passaggi di testimone dopo l’intervento di alberto matano sul tema dell’eredità televisiva. Il conduttore del programma la vita in diretta ha commentato l’indicazione di mara venier — che in occasione di un evento a dogliani lo ha definito suo possibile successore a domenica in — rifiutando l’idea di “erede” e spiegando quale sia, per lui, il senso reale di questo ruolo. Nelle ultime settimane matano ha anche affrontato diversi temi, dal futuro professionale alla questione diritti, passando per il matrimonio e le accuse ricevute, mostrando un punto di vista senza filtri sulla sua carriera e sulla televisione di oggi.
Il rifiuto del concetto di erede e il legame con mara venier
Alberto matano si è detto contrario all’uso della parola “erede” in ambito televisivo perché a suo parere andrebbe usata solo quando qualcuno non c’è più. Nel caso di mara venier, ospite occasione dell’evento a dogliani dove l’ha indicato come possibile successore a domenica in, il conduttore ha evidenziato: “Mara c’è. L’erede di mara è mara stessa”. La dichiarazione sottolinea la volontà di rispettare la figura della conduttrice storica senza creare un confronto diretto che alimenti tensioni sul cambio di conduzione.
Le intenzioni di matano sul cambio di conduzione
Matano ha voluto chiarire che non si tratta di una gara per prendere il posto della venier quanto piuttosto di una possibile evoluzione del programma a cui potrebbe contribuire in futuro. La sua risposta testimonia un certo senso di lealtà verso i colleghi e la sua disinvoltura nel gestire il momento mediatico, che potrebbe portare a nuovi sviluppi all’interno della rete Rai.
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I progetti di alberto matano e il futuro nella tv di stato
Il conduttore ha confermato l’impegno per la prossima stagione di la vita in diretta, descrivendo la trasmissione come un lavoro costante e impegnativo, che non concede pause tra giornate lavorative e festività. Matano ha espresso il desiderio di portare avanti un percorso professionale legato all’infotainment in prima serata su rai1. Si tratta di un genere che lascia spazio a un racconto più narrativo, diverso da quello attuale, che secondo lui il pubblico attende da tempo.
Un format nuovo nella programmazione rai
Ha aggiunto che vorrebbe creare un programma nuovo, pensato a partire dalle sue competenze e dalla lunga esperienza maturata nel servizio pubblico. Questa idea nasce dal bisogno di proporre un tipo di racconto che finora non è presente nella programmazione della rete.
Per il momento non sono previsti spostamenti verso altre reti: matano ha spiegato di essere grato alla Rai e dice che non sente l’esigenza di esplorare nuovi orizzonti fuori dall’azienda che lo ha cresciuto. Ma ammette che nulla è scritto per sempre: “mai dire mai” ha detto, lasciando aperta una porta a eventuali novità future, pur avendo intenzione di continuare a lavorare sulle sue idee all’interno di rai1.
L’esclusione di sanremo e la posizione sui diritti civili
Contrariamente ad altri colleghi, alberto matano esclude l’ipotesi di condurre il festival di sanremo. Pur consapevole che sarebbe un’occasione importante, preferisce mantenere il suo stile di conduzione basato sull’intrattenimento e sul racconto piuttosto che cantare e ballare sul palco dell’ariston.
Ha chiarito che se in futuro il festival cambiasse pelle e si allineasse al suo tipo di percorso televisivo, allora potrebbe riflettere sulla possibilità: “non è che al top della carriera uno debba per forza dirigere sanremo”, ha aggiunto.
La difesa dalle accuse e l’opinione sui diritti civili
Su temi sociali e diritti civili, matano ha preso posizione contro la rivendicazione retroattiva dei diritti, ritenendola non accettabile con il passare del tempo. Ha sottolineato l’importanza di vivere liberamente, rispettando gli altri e senza essere giudicati.
A proposito dei presunti “lobby gay” in Rai, ha smentito tali voci, definendole “una cosa che fa sorridere”. Ha anche difeso sé stesso da un’accusa di maschilismo, affermando che non gli appartiene per la sua storia personale e professionale.
Vita privata e un invito alla famiglia aperto e autentico
Alberto matano ha raccontato brevemente della sua esperienza personale, ricordando il matrimonio con riccardo mannino celebrato tre anni fa. Da qui lancia un messaggio diretto: invita tutte le persone, indipendentemente dall’orientamento sessuale, a sposarsi, a costruire famiglie e a propagare l’amore.
Parla anche di figli, definendoli “una vita più bella”, un cambiamento importante per chiunque riesca a realizzare questo percorso. Non si limita alle parole, ma coglie l’occasione per spronare chi ha la possibilità a vivere una dimensione familiare autentica.
Questi aspetti della sua vita privata evidenziano la volontà di normalizzare temi spesso oggetto di discussioni polarizzate all’interno del panorama sociale e mediatico italiano, senza rinunciare a una narrazione personale che lo avvicina al pubblico.