Al via la domanda per la prestazione universale agli anziani non autosufficienti a partire dagli 80 anni

Al via la domanda per la prestazione universale agli anziani non autosufficienti a partire dagli 80 anni

La prestazione universale introdotta nel 2024 dal Ministero del Lavoro offre un assegno mensile di 850 euro agli anziani over 80 con gravi difficoltà di autonomia, erogato dall’INPS tramite domanda telematica.
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La prestazione universale per anziani non autosufficienti, attiva dal 2024, offre un assegno mensile di 850 euro a chi ha più di 80 anni, gravi difficoltà di autonomia e un ISEE fino a 6.000 euro, richiedibile online tramite l’INPS. - Gaeta.it

La nuova prestazione universale pensata per gli anziani con gravi difficoltà di autonomia è attiva, con la possibilità di chiedere il sostegno economico direttamente all’istituto di previdenza sociale. La misura, introdotta nel 2024, mette a disposizione un assegno mensile significativo destinato a chi ha superato gli 80 anni e ha un livello elevato di bisogno assistenziale. Ecco tutti i dettagli sull’accesso, i requisiti e le modalità di erogazione di questo contributo.

Istituzione della prestazione universale per anziani non autosufficienti

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha firmato, il 21 febbraio 2025, il decreto che introduce una nuova prestazione universale destinata agli anziani non autosufficienti. La finalità è supportare la cura e l’assistenza delle persone con limitazioni gravi nell’autonomia, includendo le spese legate all’assunzione di badanti e i costi dei servizi di cura. La norma prende corpo dal decreto legislativo numero 29 del 2024, che attua la legge delega numero 33 del 2023.

Si tratta di una misura pensata per offrire un aiuto concreto e regolare, sotto forma di un assegno mensile che riconosce il diritto a chi si trova in condizioni particolarmente complesse. Questo intervento fa parte di una strategia più ampia per il potenziamento dell’assistenza agli anziani, mirando a garantire un supporto economico stabile e continuativo.

Beneficiari del contributo mensile da 850 euro

Il contributo mensile previsto ammonta a 850 euro e si conferisce alle persone che superano gli 80 anni e presentano uno stato di bisogno assistenziale definito “gravissimo” dall’INPS. Per accedere a questo sostegno occorre rispettare alcuni criteri precisi:

  • avere almeno 80 anni alla data della domanda;

  • trovarsi in una condizione di bisogno assistenziale particolarmente grave, come accertato dall’INPS in base alla valutazione medica;

  • possedere un indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 6.000 euro;

  • essere titolari dell’indennità di accompagnamento o dimostrare di possedere i requisiti per ottenerla.

Questa prestazione si propone di sostituire, assorbendoli, sia l’indennità di accompagnamento sia le eventuali prestazioni erogate dagli ATS, semplificando così il quadro dei benefici disponibili per gli anziani in condizioni di fragilità.

Modalità di erogazione e presentazione della domanda

L’erogazione dell’assegno universale avviene in modo mensile, usufruendo di una doppia componente. La prima parte è una quota fissa pari all’indennità di accompagnamento che viene distribuita secondo le modalità già collaudate dall’INPS. Sulla seconda quota, denominata “assegno di assistenza“, si calcolano 850 euro mensili, versati attraverso un sistema automatizzato via piattaforma digitale chiamata “Prestazione universale“.

Per ricevere il contributo, gli interessati devono fare domanda direttamente all’INPS. La richiesta può essere inoltrata solo in maniera telematica, esclusivamente dal primo giorno del mese in cui il richiedente compie gli 80 anni. La domanda può essere presentata sul portale online dell’istituto previdenziale oppure appoggiandosi ai patronati, che assistono gli anziani nella compilazione e nell’invio della modulistica.

Questa modalità mira a semplificare l’accesso al contributo, assicurando al contempo che le verifiche necessarie possano essere eseguite in modo rapido e puntuale. Il sistema digitale gestisce i pagamenti e la verifica dei requisiti, consentendo una distribuzione tempestiva della prestazione.

Impatto del bonus e ambito di applicazione

Il riconoscimento di un assegno mensile così significativo va ad alleggerire il carico economico delle famiglie che assistono persone anziane con problemi di autonomia gravi. Le spese per badanti o per i servizi di cura incidono spesso in modo importante sul bilancio domestico, e il contributo contribuisce a sostenere quei nuclei familiari che affrontano queste difficoltà.

La misura si rivolge specificamente a una fascia della popolazione anziana con bisogni complessi, individuata in base a parametri rigorosi. Il limite ISEE fissato a 6.000 euro garantisce che il sostegno sia riservato a chi sta attraversando condizioni economiche disagiate.

Ad oggi, la possibilità di inoltrare la domanda ha aperto numerose prospettive per le famiglie italiane. Le procedure digitali favoriscono la velocità di accesso ma richiedono anche un certo grado di dimestichezza o supporto per chi non è abituato a utilizzare strumenti telematici. I patronati continuano quindi a giocare un ruolo cruciale nell’affiancare gli anziani su queste pratiche.

Nel complesso, questa prestazione segna un passo rilevante verso un sistema di tutela più mirato e stabile, rispondendo a un bisogno concreto e sentito dalla popolazione. Resta importante monitorare l’effettiva applicazione sul territorio e l’erogazione regolare del beneficio nel tempo.

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