Al via il progetto legalità e merito luiss per combattere stereotipi e promuovere inclusione sociale

Al via il progetto legalità e merito luiss per combattere stereotipi e promuovere inclusione sociale

La Luiss, insieme a ministeri e istituzioni come Giustizia, Istruzione e Fondazione Severino, coinvolge studenti universitari, scuole e istituti penali in un progetto di legalità, arte e inclusione sociale.
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La Luiss, in collaborazione con istituzioni nazionali, ha lanciato il progetto "Legalità e Merito" per coinvolgere giovani di scuole, università e istituti penali in laboratori artistici e formativi su legalità, discriminazione e lavoro, promuovendo inclusione, consapevolezza e opportunità di studio. - Gaeta.it

Un’iniziativa della Luiss, realizzata con diversi ministeri e istituzioni, coinvolge studenti universitari, scuole superiori e istituti penali per parlare di legalità, discriminazione e lavoro attraverso musica, narrazione e immagini. Tante le realtà italiane coinvolte, con progetti finali che hanno dato voce a temi delicati come la criminalità organizzata e la violenza di genere.

Un progetto per dar voce a giovani di contesti difficili attraverso arte e narrazione

La Luiss ha promosso un programma chiamato “Legalità e Merito” con l’obiettivo di far emergere storie e temi altrimenti difficili da ascoltare. Il linguaggio scelto tocca ambiti come la musica, la narrazione e le immagini, un modo per comunicare con efficacia e sensibilizzare su argomenti come la criminalità organizzata, la discriminazione di genere, le disuguaglianze sociali e i reati online.

Il progetto vede la collaborazione di molte realtà istituzionali: i ministeri della Giustizia, dell’Istruzione e dell’Università, il Consiglio Superiore della Magistratura, la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, l’Autorità Anticorruzione, l’Arma dei Carabinieri e la Fondazione Severino. Un’intesa che dimostra l’interesse comune nell’affrontare queste sfide.

Sono stati selezionati 187 studenti universitari Luiss, scelti con una lettera motivazionale, che hanno ricoperto il ruolo di ambasciatori di legalità per portare avanti il progetto nelle scuole e negli istituti penali. Tra le realtà coinvolte si contano 15 scuole superiori, 7 Istituti penali minorili, 3 uffici di Servizio sociale per i minorenni, una Comunità ministeriale e, per la prima volta, un Centro di prima accoglienza.

Incontri e laboratori per discutere legalità, regole e merito

Il progetto ha messo in calendario una serie di incontri e laboratori per affrontare valori fondamentali come la legalità, il rispetto delle regole, il merito e la dignità del lavoro. I partecipanti, provenienti da diverse realtà sociali, hanno potuto confrontarsi su temi difficili, spesso trascurati o fraintesi, come la criminalità organizzata, la violenza sulle donne e le disparità di genere.

Le iniziative sono state pensate per coltivare il dialogo e la consapevolezza, fornendo a ragazzi e ragazze strumenti per acquisire una maggiore conoscenza e capacità critica. Non a caso, sono stati coinvolti anche realtà carcerarie e sociali con l’obiettivo di raggiungere un pubblico vulnerabile e far emergere esperienze di vita complesse. Ad esempio, in un Centro di prima accoglienza è stato possibile raccontare storie di giovani in situazioni delicate, fornendo un’importante occasione di rilancio personale.

Progetti finali e premiazioni all’aula magna del campus luiss

La chiusura del progetto è avvenuta con una cerimonia nell’Aula Magna del Campus Luiss a Roma. Qui sono stati presentati i lavori realizzati da studenti e giovani di varie parti d’Italia, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni e alcune aziende.

La premiazione ha riconosciuto le idee più significative, con un podio diviso in tre primi posti ex aequo. Tra i vincitori c’è il brano rap “Onore“, realizzato nell’Istituto Penale per i Minorenni Silvio Paternostro di Catanzaro, che smonta stereotipi sulla criminalità organizzata calabrese. A pari merito, il cortometraggio “Oltre il silenzio. Testimoni di coraggio!” dell’Istituto Giovanni Falcone di Palazzolo sull’Oglio , che nasce dal confronto con vittime e testimoni della violenza di genere.

Progetti sociali sul podio di legalità e merito

Al secondo gradino, ci sono progetti che mettono a confronto vissuti differenti e problematiche sociali: “Lo stesso sole, una diversa ombra” del Liceo Scientifico Francesco Severi di Castellammare di Stabia , e “Alcune fra tante” dell’Ipm di Pontremoli , che parla delle difficoltà delle donne nel mondo del lavoro.

Il terzo posto è diviso da due progetti campani: “Più di quattro mura” dell’Ipm di Airola , dedicato agli spazi teatrali del carcere raccontati attraverso murales realizzati dai detenuti, e “Quell’imputato oltre la rete” dell’ufficio Servizio sociale per minorenni di Napoli, basato su una simulazione processuale sui reati informatici e la responsabilità digitale.

Il valore del progetto secondo paola severino e le opportunità per i giovani

La professoressa Paola Severino, direttrice della Luiss School of Law e ideatrice del progetto, ha spiegato come “Legalità e Merito” unisca mondi molto diversi: studenti universitari e giovani provenienti da contesti fragili. “Lo scambio fra queste realtà produce idee capaci di rompere pregiudizi e creare fiducia.”

Secondo Severino, “portare il valore della giustizia in luoghi difficili può seminare basi per un cambiamento a lungo termine, offrendo speranza e consapevolezza a chi spesso resta ai margini.”

Per i partecipanti più meritevoli, la Luiss riserva alcune borse di studio, rese possibili con il supporto di Enel Foundation. Queste coprono l’accesso a corsi di laurea triennali o magistrali, riservati a chi supera il test di ammissione con il punteggio più alto. Altrimenti, è prevista anche la possibilità di partecipare alle Summer School, percorsi estivi di orientamento pensati per studenti degli istituti superiori.

Formazione dedicata anche a contesti penali e sociali

Sono previste attività formative dedicate anche agli studenti degli istituti penali minorili, agli uffici di servizio sociale per i minorenni e alle comunità ministeriali, per assicurare un percorso educativo concreto e adeguato alle loro esigenze.

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