La stagione lirica 2025-2026 del teatro Valli di Reggio Emilia prende il via con un programma che esplora temi forti come identità, potere, spiritualità e passione. Il cartellone propone opere di autori classici come Giuseppe Verdi, Gioachino Rossini e Christoph Willibald Gluck. Nel corso dei mesi, il pubblico potrà assistere a spettacoli che intrecciano storie di amore e tradimento con riferimenti a miti antichi e battaglie sociali. Il teatro si conferma luogo di cultura musicale e riflessione, con produzioni che uniscono direzione artistica di rilievo e cast internazionali.
Il nabucco apre la stagione con il dramma della libertà e dell’identità nazionale
Il 31 ottobre segna l’apertura ufficiale con Nabucco, opera di Giuseppe Verdi considerata un pilastro del melodramma italiano. La trama ruota attorno al confronto tra oppressori e popoli oppressi, incarnando il desiderio di libertà nazionale e di riscatto sociale. L’elemento simbolico più noto, il coro “Va, pensiero” sulle ali dorate, torna protagonista in una messinscena curata da Federico Grazzini. Il direttore Massimo Zanetti guida l’orchestra in una lettura intensa che mette in risalto la forza narrativa della musica verdiana. Gli interpreti principali sono Fabian Veloz nelle vesti di Nabucco e Marta Torbidoni nel complesso ruolo di Abigaille. Il dramma lirico, fra momenti di pathos e riflessioni sul potere, apre la serie di appuntamenti con uno spettacolo che conserva intatta la sua attualità.
Stiffelio porta sul palco il tema del tradimento e della redenzione
Diciotto giorni dopo, dal 16 gennaio, la scena si anima con Stiffelio, altra opera di Verdi meno frequentata ma ricca di suggestioni. La storia segue il pastore protestante Stiffelio alle prese con la scoperta di un tradimento coniugale e la sfida di perdonare. Il ruolo principale è affidato al tenore americano Gregory Kunde, noto per la precisione tecnica e la sensibilità interpretativa. La regia è firmata da Pier Luigi Pizzi, figura di riferimento per l’opera lirica, mentre Leonardo Sini dirige l’orchestra. La messa in scena punta a un equilibrio fra il dramma umano e la profondità spirituale, proponendo un percorso emotivo incentrato sui conflitti interiori del protagonista e sulle tensioni familiari. Questa produzione riflette una prospettiva più intima e psicologica rispetto ai titoli più celebri.
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L’italiana in algeri di rossini fra ironia e leggerezza
A fine febbraio, dal 20, assume il palco L’Italiana in Algeri, opera buffa di Gioachino Rossini caratterizzata da vivacità comica e situazioni grottesche. La musica brillante e i dialoghi a tratti surreali sono sospinti dalla guida del direttore Alessandro Cadario. L’allestimento teatrale è firmato da Fabio Cherstich, che interpreta il testo con leggerezza mantenendo però il ritmo serrato tipico del genere buffo. La trama segue Isabella, italiana rapita a Algeri, che usa arguzia e astuzia per liberarsi. Questo titolo rappresenta la pausa divertente e spensierata del cartellone, con un cast che mette in luce la brillantezza vocale e la mimica comica, elementi indispensabili per trasmettere lo spirito rossiniano. L’opera è un tuffo nel divertimento classico, mantenendo solide radici nella tradizione musicale italiana.
Orfeo ed euridice di gluck: mito e musica in un incontro fra culture
Il programma si conclude con Orfeo ed Euridice, opera che affonda le radici nel mito greco più antico. Lo spettacolo segue il viaggio di Orfeo negli inferi per riportare in vita la sua amata Euridice, tema che da sempre interpella artisti e pubblico. La regia porta la firma di Shirin Neshat, artista iraniana che porta una visione contemporanea e visiva molto intensa. Sul podio l’italiano Federico Maria Sardelli, che conduce l’orchestra con precisione e delicatezza. I ruoli principali sono interpretati da Carlo Vistoli e Chiara Maria Fiorani . La produzione riflette l’austerità del teatro barocco ma dialoga con sensibilità moderne, sottolineando il valore universale della storia e la forza evocativa della musica di Gluck. Il titolo esce dalla stagione come proposta capace di unire arte antica e contemporanea.
Stagione concertistica al teatro valli: un calendario ricco di nomi di rilievo
Parallelamente al repertorio operistico, il teatro Valli presenta undici appuntamenti legati alla musica da concerto. Si parte il 18 novembre con la Camerata Salzburg, salita agli onori per il suo suono limpido e articolato. Seguono artisti come il Quartetto Hagen, Voices 8, e l’Ottetto d’archi dei Berliner Philharmoniker. Tra i direttori ospiti figurano Philippe Herreweghe con l’Orchestre des Champs Elysées, Paavo Järvi alla guida della Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, e Han-Na Chang che conduce la Filarmonica Toscanini. Fra i nomi più attesi spicca Riccardo Muti, che chiuderà la serie il 7 ottobre 2026 con l’Orchestra Cherubini. In questo ciclo convivono tradizione e interpretazioni contemporanee, regalando al pubblico esperienze sonore diversificate e di alta qualità. Il teatro conferma così il suo ruolo nel panorama musicale italiano.