Una nuova iniziativa dedicata ai temi della violenza, dell’empatia e del senso di comunità prende il via nelle marche. “Essere umani”, format promosso da Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo e da ANCoS Aps, ha inaugurato le sue attività al teatro rossini di civitanova marche con un debutto che ha attirato una grande partecipazione. Tra i protagonisti, la criminologa Roberta Bruzzone si è soffermata sui molteplici aspetti della violenza, in particolare quella psicologica, aprendo una riflessione profonda sulla difficoltà di percepire certi segnali. L’evento ha visto la presenza di esponenti locali e ha dato il via a un percorso che coinvolgerà la comunità attraverso nuovi incontri.
La complessità della violenza e i suoi volti nascosti
Roberta Bruzzone, esperta con una lunga carriera nell’analisi criminale, ha offerto un quadro dettagliato sulle forme multiple in cui può manifestarsi la violenza. La sua analisi ha puntato soprattutto sul tipo psicologico, spesso sottovalutato o ignorato proprio per la sua natura meno evidente. La dottoressa ha indicato come molte vittime tendano a nascondere le sofferenze, mantenendo legami profondi con gli aggressori, legami che si fissano nel cervello, influenzando le dinamiche della dipendenza emotiva con forme di controllo mentale radicate.
La difficoltà di riconoscere certi segnali rappresenta un ostacolo importante per la presa di coscienza collettiva. Bruzzone ha spiegato che interpretare i segnali nascosti diventa una competenza essenziale per chiunque, non solo per chi lavora nelle forze dell’ordine o in ambito giudiziario. Un’indicazione rimasta impressa è stata quella di abbattere l’idea che la violenza psicologica sia meno grave di quella fisica, rimarcando che tutte le forme di abuso devono essere messe chiaramente a fuoco per evitare che passino inosservate o vengano minimizzate.
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Il caso tolentino e il ruolo dell’empatia nei comportamenti umani
Durante il suo intervento Bruzzone si è soffermata sul gravissimo fatto di cronaca del femminicidio a Tolentino, definendolo “un’esecuzione pubblica studiata per riaffermare un controllo perduto”. Questo episodio è stato preso ad esempio per mostrare le conseguenze estreme di una società in cui manca la capacità di mettersi nei panni degli altri. Il mancato sviluppo dell’empatia, che si forma già nella prima infanzia, può trasformare la percezione dell’altro in qualcosa di strumentale, senza alcun rispetto per la dignità umana.
L’empatia, ha spiegato, funziona come un freno naturale contro la violenza perché porta a riconoscere l’altro come persona e non come un ostacolo o uno strumento. La riflessione ha richiamato l’attenzione proprio sull’urgenza di far crescere queste competenze sociali fondamentali. Solo così si può sperare di frenare le dinamiche che portano a fenomeni così tragici, agendo a livello culturale e sociale per proteggere le fasce più vulnerabili.
La visione di confartigianato e il sostegno delle istituzioni locali
La serata al teatro rossini si è aperta anche alla presenza di rappresentanti istituzionali e associativi, tra cui Enzo Mengoni e Giorgio Menichelli di Confartigianato, che hanno sottolineato la volontà di offrire alla comunità momenti di confronto autentico. L’obiettivo del format “essere umani” è proprio quello di reagire a situazioni difficili attraverso un dialogo diretto e capace di far riflettere sulla responsabilità sociale.
Al tavolo dei relatori hanno preso parte anche il sindaco di civitanova marche, Fabrizio Ciarapica, il consigliere regionale Pierpaolo Borroni e il rettore dell’università locale John McCourt. La serata ha avuto come conduttrice la giornalista Alessandra Pierini, che ha guidato il pubblico attraverso i vari passaggi con attenzione e chiarezza. Al termine, l’appuntamento si è concluso con una sessione di firmacopie con Bruzzone, occasione per approfondire ulteriormente i temi trattati.
Il percorso futuro di “essere umani” e le prossime tappe sul territorio
“Essere umani” non si fermerà all’evento di Civitanova marche. Il programma prevede altri incontri dedicati a temi di forte impatto sociale, con lo scopo di coinvolgere sempre più persone e permettere una riflessione collettiva sulle questioni legate alla violenza e alla relazione tra individui. Questa iniziativa si pone come un altro passo nella costruzione di un territorio più consapevole, che sappia guardare con attenzione e responsabilità alle sfide quotidiane.
La presenza di esperti di rilievo come Roberta Bruzzone è una garanzia di approfondimento concreto, mentre il sostegno di organizzazioni locali dimostra l’interesse a costruire una rete di sensibilizzazione capace di incidere anche sulle abitudini culturali. I prossimi appuntamenti saranno osservati con attenzione da chi segue questi temi, perché rappresentano un tentativo di mettere in moto una trasformazione che passi per l’ascolto e la formazione.