Al sacco di Milano ha aperto il nuovo pronto soccorso infettivologico, una struttura realizzata per rispondere alle esigenze emerse durante la pandemia da Covid. Questo intervento è stato possibile grazie al sostegno di Eni e grazie a donazioni, con l’obiettivo di rafforzare la capacità di intervento contro malattie infettive. L’inaugurazione ha visto la presenza di autorità istituzionali di rilievo che hanno sottolineato il valore della nuova struttura.
Una risposta concreta alle lezioni della pandemia
La pandemia da Covid ha colpito duramente la Lombardia, mettendo in luce alcune carenze nelle strutture sanitarie dedicate alle malattie infettive. Il pronto soccorso infettivologico del sacco nasce come una risposta concreta a queste criticità. Il ministro della salute Orazio Schillaci ha evidenziato che “il dolore provato rimarrà impresso nella memoria collettiva, ma il nuovo centro è la testimonianza di un sistema sanitario che vuole migliorare e proteggere meglio i cittadini.”
La struttura rappresenta un salto di qualità per il sistema sanitario milanese e lombardo, mirando a una maggiore sicurezza e rapidità negli interventi. La volontà di costruire un punto di riferimento capace di gestire epidemie e casi complessi si traduce qui in un progetto che coniuga spazi ben ottimizzati e tecnologie specifiche.
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Caratteristiche tecniche e organizzative del pronto soccorso
Il pronto soccorso infettivologico copre una superficie di circa 1.500 metri quadrati. L’area è stata studiata per garantire percorsi separati e sicuri tra pazienti e personale sanitario, fondamentale per evitare contaminazioni incrociate. Sono stati installati sistemi di biocontenimento di livello 2 e 4, strutture necessarie per affrontare patogeni altamente contagiosi.
La progettazione permette grande flessibilità d’uso, con aree dedicate a diversi tipi di pazienti e situazioni. La presenza di camere calde per i malati, spazi di bonifica, nonché aree di osservazione specifiche, serve a isolare chi potrebbe essere infetto e a contenere il rischio di diffusione all’interno dell’ospedale.
Gli interventi sono stati rapidissimi: la posa della prima pietra risale a febbraio 2022, con l’inaugurazione avvenuta a fine 2024. Questi tempi testimoniano una forte volontà e capacità organizzativa da parte della struttura e dei suoi partner.
Ruolo strategico dell’ospedale sacco per il nord italia
Il sacco si conferma un polo di riferimento per l’infettivologia nel nord Italia. Il governatore lombardo Attilio Fontana lo ha definito “l’unico hub di riferimento per l’infettivologia per il nord”, sottolineando l’importanza di avere un centro così specializzato e attrezzato per gestire sia le emergenze che comuni patologie infettive.
Inoltre, la collaborazione con enti come Eni e la partecipazione civile attraverso donazioni hanno dimostrato come settori differenti possano contribuire a potenziare la sanità pubblica. L’ospedale sarà in grado di affrontare eventuali future emergenze sanitarie con strutture dedicate e personale formato, riducendo così i rischi per la popolazione.
Un modello per il futuro
L’assessore al Welfare Guido Bertolaso ha ricordato che “l’intervento è un esempio tangibile di come si possa raggiungere un risultato importante lavorando con decisione e rapidità,” aprendo la strada a modelli simili in altre regioni.
La nuova struttura al sacco rappresenta un passo in avanti nella gestione delle malattie infettive e nella tutela della salute pubblica a Milano e oltre.