Al museo archeologico di tarquinia la conferenza sugli eroi di marce atie e i miti etruschi

Al museo archeologico di tarquinia la conferenza sugli eroi di marce atie e i miti etruschi

Nel Museo archeologico nazionale di Tarquinia, la conferenza su un vaso etrusco scoperto a Norchia nel 2022 svela miti e storia attraverso l’arte, con interventi dei professori Harari e Jolivet.
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Al Museo archeologico nazionale di Tarquinia, il 6 giugno si terrà una conferenza sulla scoperta di un vaso etrusco decorato con miti greci, rinvenuto nella necropoli di Norchia nel 2022, che illumina il legame tra arte, società e mito nell’Etruria antica. - Gaeta.it

Nel Museo archeologico nazionale di Tarquinia, venerdì 6 giugno alle ore 17:00 si terrà la quarta conferenza del ciclo dedicato all’attualità degli etruschi. L’appuntamento si svolge nella sala dei Capolavori di Palazzo Vitelleschi e si intitola “Gli eroi di Marce Atie. Gli Etruschi dipingono il mito”. L’incontro si propone di approfondire una scoperta archeologica avvenuta nel 2022 presso la necropolis di Norchia, legata a un vaso etrusco che riporta tracce di mitologia e storia.

La scoperta archeologica nella necropoli monumentale di norchia

Nel luglio del 2022, nel territorio della Tuscia, precisamente nella necropoli di Norchia, è emersa una scoperta archeologica importante. Gli archeologi francesi guidati dal professor Vincent Jolivet hanno rinvenuto durante uno scavo un vaso appartenente alla cultura etrusca, decorato con la tecnica a figure rosse. Questo vaso è caratterizzato da immagini ispirate all’epica greca, un fatto raro per questa tradizione artistica.
La zona di Norchia è meno conosciuta rispetto ad altre aree tarquiniesi ma è risultata ricca di reperti di valore. Il vaso è datato alla fine del IV secolo a.C. e, dall’analisi stilistica, viene associato all’officina vulcente collegata al gruppo stilistico detto dell’Imbuto.
Importante è la presenza di un’iscrizione che riporta il nome del proprietario e committente del vaso, identificato come Marce Atie. Questa iscrizione è uno degli elementi di studio che ha acceso l’interesse degli studiosi, segnando un collegamento diretto tra l’arte, la società e il mito nell’Etruria di quel periodo.

I protagonisti e gli interventi della conferenza a tarquinia

La conferenza sarà guidata dai professori Maurizio Harari e Vincent Jolivet, protagonisti delle ricerche che hanno portato alla luce il vaso e al suo studio approfondito. Harari e Jolivet illustreranno nei dettagli le caratteristiche del reperto, il contesto di ritrovamento e le implicazioni culturali di questa scoperta. I relatori racconteranno anche come le immagini incise sulla ceramica raccontano miti e figure eroiche, mettendo in luce il rapporto tra cultura etrusca e la grecità.
L’incontro si inserisce nel primo ciclo di conferenze dal titolo “Attualità degli Etruschi” che vuole esplorare dettagli meno noti dell’archeologia e della storia legata a questo antico popolo. La formula dell’evento è aperta al pubblico e gratuita, senza bisogno di prenotazione ma con posti limitati, un’occasione per approfondire temi di storia e archeologia in maniera diretta e coinvolgente.

Il volume e la mostra che hanno accompagnato la scoperta

Nel 2024 è stato pubblicato il volume “Gli eroi di Marce Atie. Gli Etruschi dipingono il mito” che funge da catalogo scientifico della mostra omonima. Questa mostra organizzata dal PACT, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, si è svolta al Museo archeologico nazionale di Tarquinia da dicembre 2023 a maggio 2024.
Il catalogo racconta dettagliatamente le scene ritratte sul vaso e ne inquadra il valore storico-artistico, riunendo contributi di studiosi e restauratori. La mostra ha permesso al pubblico di vedere da vicino le immagini mitiche decorate sul vaso e di capire il contesto dell’arte funeraria etrusca. Si tratta di un esempio concreto del modo in cui una scoperta archeologica può aprire nuove prospettive sul passato, offrendo materiali e interpretazioni ancora poco note.
Questa iniziativa culturale ha richiamato attenzione sul ricco patrimonio della Tuscia e sulle influenze artistiche che hanno attraversato il territorio, conducendo a nuove riflessioni sul rapporto tra le popolazioni antiche nel Lazio settentrionale.

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