Il nuovo documentario di Alessandro Preziosi, “aspettando re Lear”, porta sullo schermo il viaggio creativo dietro uno spettacolo teatrale che ha debuttato a Verona nel 2023. Il film offre uno sguardo approfondito sul processo di messa in scena di un’opera shakespeariana rivisitata in chiave moderna, centrata sul tema della paternità e delle seconde possibilità. Dopo l’anteprima al Cinema Farnese di Roma, il documentario prenderà la via delle sale d’essai italiane e dei festival estivi, offrendo al pubblico una riflessione sugli intrecci tra arte, teatro e vita familiare.
Il percorso creativo dietro “aspettando re Lear”
Il documentario racconta quasi come un diario la genesi e lo sviluppo dello spettacolo “re Lear”, portando lo spettatore a conoscere non solo l’opera teatrale ma anche le persone e le idee che ne hanno favorito la realizzazione. Alessandro Preziosi ha collaborato con Tommaso Mattei per restituire il processo creativo che ha portato in scena questa versione del classico shakespeariano. La prospettiva scelta è quella di chi ascolta, di chi si confronta con un testo che, pur creando domande, non fornisce risposte definitive.
Dialogo tra arti diverse
Il film valorizza questo dialogo con il pubblico, mostrando l’arte come uno strumento per decifrare sentimenti complessi, tra cui soprattutto le difficoltà e le speranze legate alla relazione padre-figlio. Preziosi, oltre a suonare da interprete, approfondisce il dialogo con il maestro biellese Michelangelo Pistoletto. Nel documentario, i quadri specchianti di Pistoletto si affiancano al racconto teatrale, creando un ponte tra pittura e performance dal vivo. Quest’accostamento restituisce un effetto visivo e simbolico potente, che aiuta a trasmettere il senso di una narrazione aperta, in divenire.
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La scelta di mettere a fuoco la paternità, più che il potere, segna una svolta rispetto alla tradizione shakespeariana. Il re Lear di Preziosi è un uomo vulnerabile, alle prese con errori, rimpianti e la speranza di un riscatto. Il documentario permette di cogliere tutti questi aspetti grazie a scene tratte dalla prova e da momenti di dialogo intimo tra attori e regista. Il montaggio alterna sequenze teatrali a interviste e riflessioni personali, rendendo l’opera dinamica e accessibile.
Il significato della paternità e delle seconde chance nel re Lear di preziosi
Nel testo originale di Shakespeare il rapporto tra Lear e i figli si chiude con un riconoscimento tardivo e tragico che non lascia spazio a una reale riconciliazione. La versione proposta da Preziosi cambia questa dinamica, affidando alla storia un significato più umano e aperto. Qui, il padre e il figlio riescono ad incontrarsi, dando vita a una seconda occasione per capirsi e perdonarsi, anche dopo anni di fratture.
Questa scelta fa emergere un tema che travalica il teatro classico e si radica nella vita quotidiana. La paternità diventa terreno per affrontare mancanze, fragilità e il desiderio di riparare gli errori del passato. La speranza si affaccia in una storia che, pur partendo da un testo antico, riesce a parlare con forza ai tempi contemporanei.
Durante l’intervista Preziosi ha ammesso che, con questo documentario, ha voluto offrire al pubblico degli strumenti nuovi per riflettere. Non si tratta di offrire risposte facili, ma di guidare lo spettatore nella ricerca personale di senso. Il dialogo tra arte e spettatore diventa così uno spazio aperto alla speranza e alla rinascita, più che al giudizio e alla condanna.
Un nuovo sguardo teatrale
Dalla scena teatrale al grande schermo, l’evoluzione artistica di preziosi
“aspettando re Lear” si inserisce nel percorso di Alessandro Preziosi come interprete e ora anche documentarista. Dopo “la legge del terremoto”, il regista e attore si avvicina al cinema con un interesse più marcato per raccontare storie vere e intime attraverso il documentario. Il suo lavoro rimane ancorato a un approccio sobrio e riflessivo.
Non a caso Preziosi sta guardando con attenzione a un futuro cinematografico. Ha annunciato di stare sviluppando una nuova storia da portare su grande schermo, sospeso tra la cautela e la spinta verso nuove sfide artistiche. Il documentario “aspettando re Lear” rappresenta una tappa importante per comprendere la sua evoluzione professionale, un passaggio dall’espressione teatrale a quella audiovisiva.
Progetti futuri
In parallelo, l’attore continua il suo impegno sul piccolo schermo. Nel 2025 sarà protagonista di due serie molto attese: “sandokan” su Rai1, in coppia con Can Yaman, e “portobello” di Marco Bellocchio, destinata alla piattaforma Max. Questi progetti certificano la sua capacità di muoversi su più fronti, intrecciando televisione, cinema e teatro con un’attenzione attenta ai diversi linguaggi.
Il debutto romano del documentario è previsto per inizio maggio al cinema Farnese, occasione per vedere dal vivo il regista e il cast. Dopo, toccherà ai circuiti indipendenti e alle rassegne culturali accogliere un racconto che mette a nudo la forza e la complessità delle relazioni umane.
La storia raccontata nel documentario mostra come il teatro possa scardinare ruoli e aspettative per offrire momenti di riflessione accessibili a tutti. Preziosi ha scelto di mettere in luce la fragilità maschile, rendendola protagonista di un percorso che non si chiude in sé stesso ma invita a guardare avanti.