Al cairo aumento della sorveglianza su delegazione italiana durante la marcia globale verso gaza

Al cairo aumento della sorveglianza su delegazione italiana durante la marcia globale verso gaza

Al Cairo la delegazione italiana affronta rigidi controlli e limitazioni negli spostamenti durante la marcia globale verso Gaza, mentre le autorità egiziane mantengono un clima di sorveglianza e restrizioni.
Al Cairo Aumento Della Sorvegl Al Cairo Aumento Della Sorvegl
La delegazione italiana in Egitto, sotto stretta sorveglianza della polizia, affronta limitazioni negli spostamenti mentre si prepara alla marcia globale per Gaza del 15 giugno, in un clima di tensione tra rigide restrizioni ufficiali e solidarietà popolare. - Gaeta.it

In questi giorni al cairo si registra una forte presenza della polizia intorno agli alberghi dove alloggia la delegazione italiana giunta in egitto per partecipare alla marcia globale verso gaza fissata per il 15 giugno. La testimonianza diretta di una partecipante mette in luce le restrizioni alle quali è sottoposto il gruppo in un clima di grande attenzione da parte delle autorità locali.

Controlli rigorosi e limitazioni negli spostamenti della delegazione italiana

Silvia Severini, anconetana di 53 anni, fa parte del gruppo di circa quaranta persone arrivate in egitto da ieri sera. Racconta che la polizia è schierata fuori dagli alberghi e che i movimenti dei partecipanti sono costantemente monitorati. Il personale locale comunica ai membri della delegazione quali spostamenti possono o non possono fare, una misura che limita la libertà di circolazione.

Al momento di entrare o uscire, viene richiesto il passaporto per ogni controllo. Un episodio significativo riguarda un giovane italiano, circondato dagli agenti durante un controllo, segno di una sorveglianza serrata. Chi partecipa si muove in gruppo per evitare problemi. Viene consigliato di non pubblicare post riguardanti Gaza sui social network perché le autorità possono sequestrare il telefono e compiere verifiche con la parola “Gaza” per individuare contenuti considerati problematici.

Obiettivi della marcia e relazioni con le autorità egiziane

L’iniziativa globale ha raccolto adesioni da oltre trenta paesi con l’intento di negoziare l’apertura del terminal di Rafah attraverso un dialogo con le autorità egiziane. La marcia punta ad agire insieme a ong, figure diplomatiche e organizzazioni umanitarie, cercando di organizzare un passaggio di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza.

La presenza civile vuole spingere su una pressione morale e mediatica a livello internazionale. Tuttavia, la partecipante italiana evidenzia che non sarà possibile realizzare la marcia come previsto. I segnali di chiusura da parte dell’egitto si sono manifestati fin dall’arrivo in aeroporto, quando è stato mostrato un atteggiamento di ostruzione.

Clima di tensione e reazioni della popolazione locale

L’atteggiamento rigido dell’egitto ha portato la delegazione a limitare i propri spostamenti nel rispetto delle regole imposte. La priorità resta, in questo momento, la sicurezza del gruppo. La partecipante al telefono spiega come, prima della partenza, si fosse riscontrata una maggiore apertura da parte delle autorità egiziane, ma con l’arrivo in loco la situazione è cambiata.

Nonostante la linea dura ufficiale, molti cittadini egiziani incontrati esprimono solidarietà con i visitatori e si commuovono ascoltando la spiegazione sull’obiettivo della marcia pacifica. Questo elemento sottolinea le contraddizioni nel contesto, tra opposizione istituzionale e il sentimento di sostegno popolare. La delegazione resta quindi ferma ma determinata a tutelare la propria incolumità in un ambiente di controllo e restrizioni.

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