La situazione dell’agricoltura in Abruzzo è critica, con una perdita significativa di aziende nel corso del 2024. I dati parlano chiaro: -653 imprese rispetto all’anno precedente, aggiungendosi a un -486 nel 2023. Questi numeri, già allarmanti, sono il risultato di eventi avversi come la peronospora e la siccità, fenomeni contro cui la Regione non ha saputo reagire in modo tempestivo. L’appello alla mobilitazione è stato lanciato dal segretario regionale del Pd, Daniele Marinelli, che sottolinea un intervento tardivo da parte delle autorità.
La sofferenza del settore agricolo
Il comparto agricolo abruzzese sta affrontando una situazione particolarmente difficile. Gli eventi climatici avversi, quali la peronospora e la siccità, hanno generato danni ingenti, colpendo non solo i raccolti ma anche l’intera filiera agricola. Marinelli denuncia che le risposte dell’amministrazione regionale sono giunte solo dopo la pressione esercitata tramite un Consiglio regionale straordinario, richiesto dal Pd e dalle associazioni di categoria. Ciò che emerge è una netta insufficienza degli aiuti e degli strumenti messi a disposizione, risultati ben al di sotto delle reali necessità del settore.
La mancanza di un piano di emergenza coordinato ha portato a una continua erosione delle imprese agricole, fondamentali per l’economia regionale. Alcuni agricoltori sono stati costretti a chiudere le loro attività, incapaci di sostenere il carico crescente delle perdite economiche. La crisi non è solo un problema di numeri, ma impatta profondamente sulle vite di molte famiglie che dipendono dall’agricoltura per il proprio sostentamento.
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La questione della fauna selvatica e la gestione dei consorzi di bonifica
Un altro tema cruciale che ha contribuito alla crisi dell’agricoltura è la gestione della fauna selvatica. Marinelli sostiene che questo aspetto è stato sistematicamente sottovalutato, contribuendo a creare ulteriori difficoltà per gli agricoltori. Ritardi nell’attuazione delle misure a favore delle attività agricole amplificano il problema, creando un clima di instabilità e insicurezza economica.
La gestione dei consorzi di bonifica è un ulteriore punto dolente. Con cinque anni di commissariamento, i servizi non hanno visto miglioramenti tangibili, né ci sono stati segni di una ripresa dei bilanci. Gli agricoltori si scontrano quotidianamente con una burocrazia inefficiente e con un sistema che appare incapace di garantire il supporto necessario per affrontare le sfide quotidiane.
Critiche all’assessore Imprudente e alla sua amministrazione
Le dichiarazioni di Marinelli mettono in evidenza anche l’incapacità dell’assessore regionale all’agricoltura, Emanuele Imprudente, di rispondere alle esigenze degli agricoltori. Il segretario del Pd fa riferimento a decisioni controversie, come la proposta di riperimetrazione del parco regionale del Sirente-Velino, che è stata bocciata dalla Corte Costituzionale, e all’estensione della caccia ai cervi, che ha suscitato forti reazioni a livello nazionale.
La richiesta di una gestione più attenta ed efficace del settore agricolo abruzzese è sempre più pressante. Marinelli ha sollecitato Imprudente a prendere coscienza della situazione e ad adottare provvedimenti necessari per sostenere il comparto. La politica agricola abruzzese, secondo il Pd, deve andare oltre misure tardive e insufficienti, puntando a una strategia chiara e ben definita che risponda alle istanze reali degli agricoltori.