Un uomo di 55 anni, impegnato in un lavoro agricolo nella provincia di Cuneo, ha rischiato la vita dopo un grave incidente che ha provocato la rottura del fegato. Trasportato al pronto soccorso di Torino, è stato sottoposto a un delicato trapianto presso l’ospedale Molinette. L’intervento, articolato in quattro fasi chirurgiche distinte, ha impegnato per settimane il personale medico. La complessità dell’operazione ha spinto la struttura ospedaliera a descriverla come “ai limiti dell’impossibile”.
Il grave incidente sul lavoro in provincia di cuneo
Due settimane prima dell’intervento, l’agricoltore era coinvolto in un incidente che ha causato una lesione estesa al fegato. L’incidente è avvenuto durante le normali attività lavorative in campagna, a Cuneo. Da quanto risulta, la ferita ha provocato una massiccia emorragia interna che ha compromesso la funzionalità del fegato. L’uomo ha subito gravi danni agli organi viscerali ed è stato necessario un rapido trasferimento in ospedale per evitare esiti fatali. Il pronto soccorso locale, constatata la gravità della situazione, ha disposto il trasferimento immediato alle Molinette.
Il trasferimento e la prima fase dell’intervento chirurgico a torino
Arrivato alle Molinette di Torino, il paziente è stato immediatamente preso in carico dal team di chirurgia epatica. Le condizioni del fegato apparivano critiche: il tessuto era distrutto e non riparabile con tecniche conservative. Dopo una serie di esami e valutazioni, i medici hanno deciso per un trapianto urgente. L’operazione si sarebbe rivelata complessa per la necessità di affrontare varie complicazioni dovute al trauma e allo stato generale del paziente. La fase iniziale ha previsto la stabilizzazione e la preparazione dell’area chirurgica prima di avviare il trapianto vero e proprio.
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Il trapianto di fegato in quattro fasi: dettagli e sfide
Il trapianto ha richiesto quattro operazioni distinte, svolte in un arco di tempo ravvicinato. Ogni fase doveva risolvere complicazioni specifiche legate sia alle condizioni post-trauma, sia alla necessità di adattare l’organo trapiantato. Durante l’intervento, il team ha dovuto gestire emorragie, assicurare la perfusione sanguigna adeguata e limitare il rischio di rigetto o infezioni. Questi passaggi multipli hanno imposto uno sforzo coordinato tra chirurghi, anestesisti e personale di supporto. La complessità ha spinto la Città della Salute a riconoscere l’operazione come un’incisione che si avvicina a un record di difficoltà chirurgica.
L’importanza dell’intervento e le capacità dell’ospedale molinette
L’ospedale Molinette conferma con questo caso la capacità di intervenire su patologie tra le più delicate. La struttura, già nota per trapianti complessi, ha dimostrato di poter gestire situazioni critiche derivanti da incidenti sul lavoro. Questo evento sottolinea anche l’importanza della rete sanitaria regionale che ha garantito il trasferimento rapido tra Cuneo e Torino. Il successo dell’operazione non si limita al trapianto in sé, ma include il monitoraggio post-operatorio e le cure intensive rivolte al paziente. I medici continueranno l’assistenza nei prossimi giorni per evitare complicazioni, dato il trauma subito.