Un episodio di violenza verbale ha coinvolto due ausiliari della sosta a Pesaro, finito con uno sputo rivolto a una delle dipendenti. La società pesaro parcheggi ha deciso di intraprendere un’azione giudiziaria nei confronti dell’automobilista accusato di aver aggredito verbalmente e fisicamente il personale durante un controllo relativo al mancato pagamento della sosta.
L’aggressione a pesaro: cosa è successo durante il controllo della sosta
L’episodio si è svolto a Pesaro, dove due ausiliari della sosta stavano eseguendo un controllo di routine su un’auto parcheggiata senza il pagamento regolare della tariffa. L’automobilista, un uomo intorno ai 30 anni di origine nordafricana, ha ricevuto un preavviso di accertamento sul parabrezza e gli è stato chiesto di mostrare il biglietto di pagamento. Da quel momento la situazione è degenerata: invece di collaborare, l’uomo ha cominciato a inveire contro i dipendenti, giungendo ad aggredire verbalmente con insulti e minacce. L’episodio ha raggiunto il culmine quando l’automobilista ha sputato in faccia a una delle ausiliarie, gesto che ha colto di sorpresa e scioccato il personale presente.
Pesaro parcheggi ha descritto l’evento come “ripugnante”, sottolineando il peso aggiunto del fatto che la vittima fosse una donna, con l’aggressione che assume così una connotazione di violenza di genere. La sosta regolarmente pagata è un obbligo previsto dal codice della strada, ma raramente si registrano risposte tanto ostili di fronte al controllo. L’evento rimarca le difficoltà crescenti che incontrano gli operatori sul campo nel mantenere l’ordine e il rispetto delle regole.
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Il ruolo degli ausiliari della sosta e le implicazioni legali dell’aggressione
Pesaro parcheggi ha ribadito che gli ausiliari della sosta, durante le loro attività, assumono la qualifica di pubblici ufficiali. È una definizione importante perché attribuisce loro una tutela specifica da parte della legge, soprattutto in caso di violenze o minacce. L’azione dell’automobilista rientra infatti in quelle fattispecie di reato previste dal codice penale specificamente rivolte contro i pubblici ufficiali. In particolare, si potrebbero configurare le accuse di violenza e minaccia a pubblico ufficiale e di oltraggio a pubblico ufficiale .
Questi articoli stabiliscono che chiunque minaccia o usa violenza nei confronti di chi svolge funzioni pubbliche può incorrere in pesanti sanzioni penali. Lo sputo, oltre a essere un atto di scherno e aggressione fisica, rientra in queste fattispecie proprio per il ruolo e le funzioni svolte dalle vittime. La legge vuole in questo modo tutelare la serenità e la sicurezza di chi opera per far rispettare le norme.
La reazione di pesaro parcheggi e le azioni legali intraprese
Dopo l’episodio, pesaro parcheggi ha confermato di aver affidato a un legale il compito di identificare e perseguire l’aggressore davanti alla giustizia. La società ha annunciato l’intenzione di sporgere denuncia per i fatti registrati e di presentarsi come parte civile nel processo futuro se verrà disposto rinvio a giudizio. Questo significa che pesaro parcheggi si costituirà in giudizio per chiedere il riconoscimento dei danni subiti dai propri dipendenti e un’eventuale compensazione.
La reazione dell’azienda evidenzia la volontà di non lasciare impuniti comportamenti che minano il lavoro quotidiano degli operatori. Il rispetto delle regole e della legalità si estende anche alla tutela di chi svolge funzioni nell’interesse pubblico e affronta situazioni potenzialmente conflittuali. Pesaro parcheggi ha sottolineato che episodi di questo genere mettono a rischio non solo il personale ma anche la serenità di chi si occupa di controllare il rispetto della sosta nei parcheggi pubblici.
La decisione di intraprendere una strada legale appare quindi come una risposta ferma e determinata da parte della società verso ogni forma di violenza o intimidazione, per preservare una cornice di sicurezza e rispetto che deve caratterizzare anche il rapporto tra cittadini e operatori in servizio pubblico.