Un episodio di violenza è scoppiato recentemente a Roma, nel quartiere don bosco, dove un gruppo definito “maranza” ha aggredito alcuni giovani di origine rumena all’interno di una sala giochi. Il fatto, che ha visto coinvolti 15-20 ragazzi, si è poi esteso all’esterno quando gli stessi hanno danneggiato diverse auto parcheggiate colpendo i vetri con mazze da baseball. L’episodio è ora al centro di un’inchiesta della procura di Roma, mentre emergono dubbi e curiosità sul termine “maranza” e sul tipo di giovani a cui si riferisce questa definizione.
Chi sono i “maranza” e quali caratteristiche li contraddistinguono
Il termine “maranza” ha iniziato a diffondersi soprattutto a partire dal 2022, soprattutto nelle città del Nord Italia come Milano, per indicare un gruppo di giovani molto riconoscibili e legati a specifici stili e comportamenti. Si tratta in gran parte di ragazzi spesso italiani di seconda generazione, figli di immigrati nordafricani, nati e cresciuti nelle periferie urbane. Sono associati a uno stile molto particolare, soprattutto per la musica che ascoltano – prevalentemente trap – e il modo in cui si vestono.
L’abbigliamento tipico prevede tute in acetato, scarpe da ginnastica firmate, borselli da indossare a tracolla e smanicati. Questi giovani tendono a muoversi in gruppi e a manifestare una certa arroganza nei comportamenti pubblici. Nel gergo comune, la parola “maranza” assume una valenza negativa perché spesso correlata a episodi di microcriminalità o atti vandalici. In poche parole, non si parla solo di look o musica, ma anche di un’immagine di ragazzi che in parecchi casi vengono visti come elementi disturbatori nelle periferie.
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Le radici storiche del termine “maranza” dagli anni ottanta a oggi
Contrariamente a quanto si pensa, “maranza” non è un termine appena nato. La parola ha radici lontane, che risalgono agli anni Ottanta e Novanta, sebbene con un significato diverso da quello odierno. In quel periodo la parola era sostanzialmente sinonimo di “tamarro“, un tipo di giovane che frequentava locali notturni e veniva associato a un certo modo di vivere fatto di eccessi e atteggiamenti sopra le righe.
Il collegamento con il mondo della musica dance è evidente, e addirittura figure come Jovanotti hanno utilizzato “maranza” in testi musicali, come nel brano “Il capo della banda” del 1988. Nella cultura popolare di quel tempo, la parola indicava persone rumorose, schiette e provocatorie, spesso inclini al litigio ma senza i connotati criminali che oggi vengono percepiti.
Anche l’enciclopedia Treccani offre una definizione importante, identificando i maranza come giovani appartenenti a gruppi chiassosi e noti per la loro arroganza. Questa descrizione conferma un legame tra il passato e il presente, mettendo in luce come termini di gergo evolvano nel tempo adattandosi a nuove realtà sociali.
L’origine del termine e il suo uso nel gergo giovanile italiano
L’etimologia del termine “maranza” resta incerta ma alcune ipotesi portano a considerare un’origine legata alla parola “tamarranza”. In nord Italia, in particolare, il suffisso “-anza” spesso introduce una forma di derisione o ironia nel linguaggio popolare. Un confronto utile è con la parola “riccanza”, un’espressione dispregiativa usata per prendere in giro chi ostenta ricchezza.
Questo meccanismo linguistico spiega come “maranza” possa essere usato con intento offensivo o caricaturale per descrivere certi comportamenti o gruppi sociali. Il termine risponde a uno stereotipo diffuso nelle città italiane, dove la convivenza tra culture diverse spesso genera linguaggi e definizioni con molte sfumature.
La diffusione del termine è anche legata alle dinamiche sociali delle periferie urbane, dove il confine tra identità culturali diventa spesso motivo di tensione o incomprensione. In questo senso, il “maranza” non è solo una definizione di costume o moda, ma anche un’etichetta che riflette la complessità delle realtà metropolitane italiane nel 2025.
L’episodio di violenza nel quartiere don bosco tra aggressione e danni alle auto
L’aggressione di don bosco coinvolge un gruppo numeroso, indicato come “maranza”, e diverse vittime di origine rumena. I fatti sono accaduti all’interno di una sala giochi, dove il gruppo si è scagliato contro i ragazzi rumeni in modo violento. La situazione si è aggravata una volta usciti dal locale. I giovani hanno preso mazze da baseball e distrutto i vetri di automobili parcheggiate lungo la strada, causando danni ingenti.
Le forze dell’ordine sono intervenute dopo la segnalazione e hanno avviato accertamenti per comprendere i motivi e le dinamiche esatte della vicenda. La procura di Roma ha preso in carico le indagini per capire il movente di quell’aggressione e per identificare eventuali responsabilità penali.
L’episodio riflette tensioni sociali presenti in diverse periferie, dove gruppi di giovani possono sfociare in violenze e atti vandalici. Non mancano in città situazioni di questo tipo che complicano il rapporto tra comunità locali e forze dell’ordine. Don bosco conferma alcune criticità legate alla convivenza tra diverse realtà e all’uso pubblico dello spazio urbano da parte dei ragazzi, soprattutto quando si muovono in gruppo e con atteggiamenti provocatori.
Le indagini in corso cercheranno di fare luce non solo sull’aggressione, ma anche sul contesto che ha portato a questa escalation. Le autorità mantengono alta l’attenzione per prevenire altri episodi simili.