Un episodio di violenza in ambito sanitario ha scosso l’Ospedale di Bolzano, dove il primario del reparto di psichiatria, Andreas Conca, è stato aggredito da un paziente. Questo evento ha acceso un’importante riflessione sulla sicurezza del personale medico e sulle dinamiche che possono sfociare in atti violenti all’interno delle strutture sanitarie. Di seguito, i dettagli dell’incidente e le considerazioni del dottore sull’importanza della preparazione del personale.
L’aggressione e le circostanze
Un mese fa, nell’ufficio di Andreas Conca, un paziente di un altro reparto ha scatenato un attacco che il primario definisce, senza alcun dubbio, un tentato omicidio. L’aggressione, avvenuta intorno alle 18, ha visto l’aggressore utilizzare un coltello da cucina portato da casa, motivato dal ritenere il dottor Conca responsabile di un danno subito all’interno dell’Azienda sanitaria. “Fortunatamente ero vigile e pronto”, commenta il primario, il quale ha riportato solo ferite superficiali.
Il racconto di Conca mette in evidenza il contesto inerente le aggressioni nelle strutture ospedaliere. Il personale sanitario deve affrontare situazioni complesse e talvolta pericolose, richiedendo una continua attenzione alla sicurezza. Il primario ha sottolineato l’importanza della formazione in tecniche di de-escalazione, che può rivelarsi cruciale nel prevenire che le situazioni sfuggano di mano.
Il supporto e la reazione
Dopo l’attacco, Conca ha ricevuto supporto psicologico, un elemento fondamentale per affrontare non solo il trauma dell’aggressione, ma anche per enfatizzare la necessità di una rete di sostegno per i professionisti in situazioni simili. Il primario ha ammesso la sua vulnerabilità, dichiarando: “Noi vittime di violenza non dobbiamo nasconderci. Le istituzioni possono offrire un grande aiuto”. Con la voce rotta dall’emozione, ha messo in risalto la necessità di rompere il silenzio su tali eventi, evidenziando la forza della comunità nel sostenere chi si trova a vivere esperienze traumatiche.
Nel dialogo con Rai Südtirol, Conca ha evidenziato la dimensione sistemica di questo problema, richiamando l’importanza di riconoscere i momenti di pericolo e rispondere in modo adeguato e professionale. La sua esperienza è un chiaro invito a creare spazi per discussioni aperte su violenza e sicurezza in ambito sanitario.
Le riflessioni sulla sicurezza
Il primario è convinto che la risposta a queste problematiche non risieda solo nel rafforzare la sicurezza fisica attraverso telecamere o polizia. “Il caso va elaborato anche a livello giuridico, con pene adeguate”, afferma Conca, sostenendo che le soluzioni devono essere parte di un approccio più ampio e integrato. La legalità e la giustizia devono offrire una forma di sicurezza, mentre la ricerca del benessere psicologico rimane una responsabilità individuale.
Conca sottolinea come anche lui, in passato, ha segnalato casi di stalking, ma questa aggressione ha aperto la porta a una riflessione più profonda sulla percezione della sicurezza nel contesto ospedaliero. L’episodio ha evidenziato la fragilità di una professione che, nonostante l’impegno e la formazione, può trovarsi a fronteggiare situazioni estreme. Un dialogo che continua, quindi, sul tema della sicurezza del personale sanitario e sulla gestione di aggressioni di questo tipo, a beneficio di pazienti e professionisti.