La notte tra sabato e domenica, tre ragazze transgender sono state vittime di una violenta aggressione nella zona di piazzale delle Province, a Roma. Il fatto ha attirato l’attenzione delle associazioni LGBTQIA+ e delle forze dell’ordine, con un video che ha documentato parte dell’episodio. La situazione sottolinea le difficoltà e i rischi che ancora affrontano molte persone appartenenti a queste comunità nella capitale italiana.
Dettagli dell’aggressione e intervento della polizia
Intorno alla mezzanotte, fuori da un locale di piazzale delle Province, un gruppo di uomini ha circondato e aggredito tre ragazze trans. Le vittime sono state strattonate, prese a calci e pugni, anche in volto, mentre cercavano di difendersi. Il violento episodio è stato ripreso da alcuni testimoni e il video è stato diffuso dall’associazione Welcome to Favelas, che si occupa di diritti e visibilità.
La polizia è intervenuta dopo una segnalazione per una lite. Tuttavia, al momento del loro arrivo, il luogo era deserto e non c’erano più tracce né dei responsabili né delle vittime. Alla Questura di Roma non risultano denunce formali presentate in seguito a questo episodio, elemento che complica le indagini e l’identificazione degli aggressori.
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Le informazioni raccolte indicano che gli autori della violenza si sono dati alla fuga rapidamente dopo l’aggressione, senza lasciare indizi evidenti. L’episodio resta ora sotto osservazione anche da parte delle associazioni di tutela dei diritti civili, secondo cui situazioni simili stanno diventando purtroppo frequenti e preoccupanti.
La testimonianza di gaynet e il contesto di crescente insicurezza per la comunità trans
L’associazione Gaynet ha commentato la vicenda sottolineando come l’aggressione rifletta uno stato di insicurezza profondo in cui vive oggi la comunità trans e più in generale LGBTQIA+ in Italia. Rosario Coco, presidente di Gaynet, ha espresso solidarietà alle ragazze coinvolte e ha denunciato un aumento costante delle violenze di natura omolesbobitransfobica dall’inizio del 2025.
Secondo Gaynet, la risposta delle istituzioni nazionali è stata finora insufficiente e silente, nonostante i segnali di un peggioramento della situazione. Invece di prendere posizione contro l’odio e le discriminazioni, parte della politica ha continuato a alimentare tensioni con discorsi contro concetti come quelli legati alle carriere alias o alla cosiddetta “teoria gender”, termini usati spesso in modo strumentale per alimentare il confronto.
Coco ha inoltre sottolineato le difficoltà che i minori trans affrontano anche quando necessitano di strutture specializzate come l’Ospedale Careggi, prezioso centro di riferimento per la cura e il supporto di queste persone. L’assenza di un sostegno istituzionale chiaro contribuisce a creare un clima in cui episodi di violenza possono ripetersi con maggiore facilità.
Iniziative e protocolli per il sostegno delle identità di genere a roma
Nonostante il quadro difficile, ci sono passi in avanti concreti a livello locale. A dicembre 2024, Roma Capitale ha siglato un protocollo con enti medici e servizi socio-sanitari per migliorare la consapevolezza e la tutela delle identità di genere in età evolutiva. Questo accordo prevede un supporto più attento per i giovani che affrontano percorsi di transizione o che si riconoscono in identità diverse da quella assegnata alla nascita.
Questo tipo di iniziative sta cercando di contrastare parte delle discriminazioni e di offrire strumenti efficaci di aiuto. Sono risultati che vogliono fornire un’alternativa a un clima che spesso si traduce in ostilità, dimostrando come politiche locali possano intervenire con azioni pratiche e mirate.
Riflessioni sul caso e le sfide da affrontare
Il caso di piazzale delle Province fa emergere però ancora la distanza da raggiungere: serve un impegno più diffuso e sinergico, tra istituzioni, forze dell’ordine e società civile, per evitare che episodi di violenza restino impuniti e alimentino ulteriormente la paura per chi fa parte di comunità vulnerabili.