L’arrivo del caldo estivo porta ad Agerola una proposta gastronomica che coniuga tradizione e creatività. Il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, apre infatti la stagione estiva alla Corte degli Dei, ristorante ospitato nel settecentesco palazzo Acampora. Qui lo chef Vincenzo Guarino presenta un nuovo menu che riflette il legame profondo con il territorio e l’esperienza maturata in diverse cucine italiane. Piatti curati, ricchi di dettagli visivi e di sapori, per chi sceglie di trascorrere qualche ora tra i sapori e i profumi della cucina agerolese.
Il palazzo Acampora di agerola e la proposta gastronomica della corte degli dei
La Corte degli Dei si trova nel palazzo Acampora, una dimora storica del settecento che fa da cornice a questa esperienza culinaria. La scelta della location mescola fascino e atmosfera, creando un ambiente particolare dove la cucina diventa protagonista. Da qui, lo chef Vincenzo Guarino inserisce piatti strettamente collegati ai prodotti locali, ma apre anche a sapori che raccontano la sua crescita professionale in diversi contesti italiani.
Il nuovo menu estivo si presenta come una collezione di piatti elaborati con cura nella presentazione, che esaltano l’impatto visivo assieme alle combinazioni dei profumi. Per Guarino, ogni ingrediente ha un ruolo preciso, e la scelta di accostamenti mira a portare una sorpresa al palato dei commensali. L’idea di partenza è valorizzare il territorio, sfruttando anche ciò che viene coltivato nell’orto di casa, e allo stesso tempo creare effetti di contrasto attraverso texture e colori.
Leggi anche:
L’attenzione dettagliata nella preparazione rispecchia la passione dello chef nel mantenere vivi sia i riferimenti alla tradizione, sia nell’aprire a rivisitazioni originali. La carta presenta variazioni creative su piatti conosciuti, inserendo elementi innovativi senza perdere l’equilibrio.
Piatti simbolo e accostamenti che raccontano una cucina radicata e contemporanea
Molti piatti in questa carta sono chiaramente ispirati al territorio campano, in particolare ad Agerola, e riflettono l’uso di materie prime locali di qualità. Tra gli antipasti spicca “Il cappuccino del monaco”, un omaggio al provolone del monaco dop, un formaggio tipico a pasta filata prodotto con latte della razza bovina autoctona agerolese. Il piatto sviluppa la combinazione di crema di patate affumicate, spuma di provolone, polvere di porcini e patate colorate, servito con pan brioche: un equilibrio studiato per offrire contrasti sia nei colori sia nelle consistenze.
Un altro esempio della centralità del territorio è il bottone ripieno di provolone, accompagnato da fagiolini freschi e gamberi rossi crudi, che mostra la capacità di fondere i prodotti del mare e della montagna. Lo chef introduce anche influenze toscane, come la sua versione della panzanella, ripensata in “Tonno e Ricciola incontrano la panzanella e il gazpacho di pomodoro verde”. Qui accostamenti diversi come chips di pane cafone, pomodori confit e germogli di melissa creano un piatto che si distacca dall’originario, pur mantenendo un richiamo culturale.
I primi piatti non mancano di sperimentazione. Le linguine, condite con cipollotto marinato e arrostito, si accompagnano alla crema di ricci di mare, crumble alla nduja e finger lime. Questo abbinamento recupera elementi forti e decisi bilanciandoli con la freschezza del mare. La tecnica di marinatura e la grigliatura del cipollotto rivelano un’attenzione particolare nel dare profondità al gusto.
Creatività nello stile e piatti ispirati all’arte e alla tradizione storica
L’approccio di Guarino non riguarda solo sapori. Spesso l’estro emerge nell’impiattamento. Il “rombo immaginando jackson pollock” è un esempio della capacità di mescolare arte e cucina in un piatto visivamente suggestivo. Questo riferimento esplicito al pittore americano, appropriato come modello, suggerisce un gioco di colori e forme in cui la materia prima si trasforma in composizione artistica.
Anche piatti storici trovano nuova vita in cucina. L’anatra all’arancia, pietanza tradizionale toscana risalente al Quattrocento, viene proposta con una crema di finocchio, arancia profumata alla vaniglia e spinaci baby. L’origine storica di questo piatto si lega all’uso di agrumi per conservare le carni; Guarino conserva l’identità del piatto ma arricchisce la preparazione attraverso nuovi aromi e accostamenti cromatici, per offrire un’esperienza più contemporanea senza rinunciare alle radici della ricetta.
Questi esempi dimostrano la capacità di coniugare tecniche e riferimenti culturali con un’attenzione precisa ai dettagli estetici e gustativi.
Dolci e vini: il territorio di agerola protagonista anche sulla carta dessert e in cantina
Il menu estivo include una selezione di dessert che si fondano anch’essi su ingredienti tipici della zona. Il gelato al provolone del monaco con popcorn caramellato, pera pennata e chips di cioccolato fondente con peperoncino, rappresenta un contrasto deciso e originale, che porta il formaggio al centro anche nella parte finale del pasto. La pera pennata, frutto locale dal sapore dolce e struttura morbida, è protagonista in diverse ricette, confermando il legame della cucina con la biodiversità del territorio.
Un tributo al calcio arriva con “Il dolce de oro… di Maradona per 2 persone”, che celebra la storica figura del Pibe de Oro, molto sentita nel Sud Italia, anche attraverso la sua presenza simbolica nel menù dolciario. Inoltre, sono presenti selezioni di formaggi campani abbinati a pane con frutta secca e confettura di pere pennate, per chiudere il pasto con prodotti semplici ma curati.
La cantina della Corte degli Dei ospita oltre 220 etichette, che provengono da tutte le regioni italiane e da alcuni paesi europei e sudamericani. Vini da Francia, Ungheria, Argentina, Austria e Germania affiancano le referenze italiane, amplificando la possibilità di abbinamento alle diverse parti del menu. Questa varietà permette di trovare combinazioni adatte a ogni gusto e momento della cena, spaziando tra diverse tradizioni vinicole.
L’unione tra proposte gastronomiche radicate e una carta vini ricca e variegata completa l’offerta della Corte degli Dei, rendendo Agerola meta appetibile nei mesi estivi.