Age-it e la proposta del primo italian institute of ageing per lo sviluppo della ricerca sull’invecchiamento

Age-it e la proposta del primo italian institute of ageing per lo sviluppo della ricerca sull’invecchiamento

Age-It riunisce oltre 800 ricercatori italiani per studiare l’invecchiamento della popolazione, promuovendo politiche pubbliche innovative e proponendo la creazione dell’Italian institute of ageing come hub internazionale.
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Age-It è una rete di ricerca italiana che studia l'invecchiamento della popolazione, promuovendo politiche pubbliche innovative e proponendo la creazione di un istituto nazionale per fare dell’Italia un punto di riferimento internazionale nel settore. - Gaeta.it

L’invecchiamento della popolazione italiana si conferma come una realtà importante per le dinamiche demografiche del paese. All’interno di questo contesto, è nata Age-It, una rete di ricerca nazionale che punta a diventare un punto di riferimento internazionale nello studio dell’invecchiamento. Questo progetto cerca di mettere l’Italia al centro delle analisi e delle politiche rivolte a una società sempre più longeva, proponendo un cambio di prospettiva sulle sfide e le opportunità legate a questo fenomeno.

L’italia come modello per l’invecchiamento globale

Elisabetta Barbi, docente di Demografia all’università la Sapienza, ha delineato con chiarezza la posizione dell’Italia rispetto all’invecchiamento della popolazione. Nel corso dell’evento “demografia, un patto fra generazioni” allo storico Palazzo dell’Informazione a Roma, Barbi ha sottolineato come il nostro paese rappresenti un trend utile per capire l’evoluzione demografica globale. La situazione italiana, definita “nuova” perché poco sperimentata in passato, si caratterizza per una crescente longevità, che porta a vivere più a lungo e con una qualità della vita in miglioramento.

Una spinta positiva nel cambiamento sociale

Secondo Barbi, esiste una spinta positiva dietro questa trasformazione sociale. Le politiche pubbliche potrebbero colmare il divario tra la fecondità desiderata e quella effettivamente realizzata, un allarme ormai noto in Italia. Inoltre, i giovani italiani mostrano livelli d’istruzione più elevati rispetto alle generazioni precedenti, mentre la società mostra una maggiore apertura verso nuove forme familiari. Le migrazioni diventano un elemento saldo per riequilibrare la struttura per età della popolazione, mitigando i rischi di un invecchiamento troppo rapido e sbilanciato.

Gli interventi di Barbi dipingono dunque un quadro italiano fatto di sfide concrete, ma anche di risorse che, se ben messe a sistema, possono rendere più stabile e serena la convivenza intergenerazionale nel futuro.

Age-it: un laboratorio di ricerca che mette al centro le politiche pubbliche

Lanciato circa tre anni fa, il progetto Age-It: Ageing well in an ageing society ha raccolto l’adesione di oltre 800 ricercatori provenienti da università e 27 enti di ricerca italiani. L’obiettivo dichiarato è quello di creare un grande laboratorio di studi con una duplice funzione. Da un lato, Age-It produce approfondimenti scientifici multidisciplinari sul fenomeno dell’invecchiamento. Dall’altro, si propone come strumento per indirizzare e sostenere le politiche pubbliche nazionali e locali, affinché diventino più connesse e efficaci.

I tre principi fondamentali di Age-It

L’approccio di Age-It si basa su tre principi fondamentali. Il primo è la multidisciplinarietà, cioè il coinvolgimento di esperti provenienti da campi molto differenti, come demografia, sociologia, economia, medicina e gerontologia. Questi saperi combinati restituiscono una lettura più densa e articolata dell’invecchiamento.

Il secondo principio riguarda una visione trasformativa: la ricerca non è fine a se stessa, ma mira a produrre cambiamenti concreti nella società. Vuole stimolare un diverso modo di pensare all’invecchiamento, che vada oltre i limiti tradizionali, riconoscendo tutte le potenzialità insite in una popolazione più longeva.

Infine, il patto sistemico invita a costruire una società più inclusiva e sostenibile, capace di accogliere davvero tutte le età e tutte le condizioni di vita, eliminando barriere e disuguaglianze. Questo è un passaggio delicato, che richiede collaborazione e impegno da parte di istituzioni, enti di ricerca e comunità civili.

La proposta dell’italian institute of ageing come hub internazionale

Tra le idee avanzate da Age-It, quella più rilevante riguarda la creazione del primo Italian institute of ageing. Questo centro di ricerca avrebbe il compito di mettere insieme competenze, dati e risorse specifiche sull’invecchiamento, costituendo un polo di riferimento a livello internazionale.

Un centro per promuovere l’italia come leader

L’istituto avrebbe il ruolo di promuovere l’Italia come leader in questo campo, valorizzando le esperienze di studio accumulate e generando progetti condivisi con altri paesi. La collaborazione internazionale è un punto cruciale perché il fenomeno dell’invecchiamento interessa oggi tutte le società avanzate, ma con dinamiche e tempi diversi.

Un tale istituto potrebbe offrire un sistema di ricerca coordinato e stabile, capace di seguire e interpretare i cambiamenti demografici a lungo termine. Inoltre, potrebbe fornire dati scientifici per elaborare politiche pubbliche più mirate e con un impatto diretto sulla vita delle persone di ogni età. Il progetto raccoglie il consenso di numerose istituzioni e professionisti del settore, rappresentando un passo significativo verso un approccio organizzato e strategico al tema dell’invecchiamento nella società italiana.

La necessità di un centro così specializzato emerge chiaramente nel momento in cui si osservano le trasformazioni sociali e demografiche in atto. L’esperienza di Age-It testimonia come la ricerca possa orientare il dibattito pubblico e creare legami più forti fra generazioni, con uno sguardo attento a nuove sfide sociali e culturali.

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