Addio a Mara Malavenda: la sindacalista che ha segnato la lotta operaia in Italia

Addio a Mara Malavenda: la sindacalista che ha segnato la lotta operaia in Italia

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Addio a Mara Malavenda: la sindacalista che ha segnato la lotta operaia in Italia - Fonte: Ansa | Gaeta.it

Mara Malavenda, ex parlamentare e storica sindacalista, è venuta a mancare all’età di 79 anni nella sua casa di Bagnoli. Co-fondatrice dello Slai Cobas, ha dedicato la sua vita alle battaglie per i diritti dei lavoratori, lasciando un’impronta indelebile nel panorama sindacale italiano. La notizia della sua morte è stata resa nota da Vittorio Granillo, membro dell’esecutivo nazionale del sindacato di base, che ha rilanciato il suo impegno infaticabile per la giustizia sociale e per i diritti dei lavoratori, sottolineando l’importanza del suo operato.

Il lascito di una sindacalista pionieristica

Mara Malavenda è ricordata come una figura emblematicamente combattiva del sindacalismo italiano. Con determinazione e coraggio, ha rotto le convenzioni stabilite dai sindacati confederali, lottando per guadagni significativi e diritti paritari, soprattutto per le donne nel mondo del lavoro. Granillo ha affermato: “Chi come Mara ha lottato per cambiare le regole non muore.” Le battaglie condotte da Malavenda hanno avuto un impatto duraturo, culminando in sentenze giudiziarie che hanno rafforzato il diritto europeo nelle fabbriche italiane.

Nel corso della sua carriera, Malavenda ha affrontato numerosi ostacoli e ha portato avanti lotte significative, dall’occupazione di spazi istituzionali in segno di protesta a una crescente attenzione sui temi della discriminazione di genere nel posto di lavoro. Attraverso il suo lavoro, ha contribuito a dare voce a molti lavoratori, rendendo le loro rivendicazioni pubbliche e incoraggiando le nuove generazioni a seguire il suo esempio.

Un percorso politico significativo

Nel 1996, Mara Malavenda è stata eletta come indipendente nelle liste di Rifondazione Comunista, all’epoca in cui lavorava nello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco. Tuttavia, nel corso degli anni, la sua avversione nei confronti delle politiche del Governo Prodi la portò a essere espulsa dal gruppo politico. Da quel momento, fondò il gruppo misto dei Cobas per l’Autorganizzazione, continuando la sua battaglia per una rappresentanza più autentica e efficace nel mondo sindacale.

Durante la sua carriera parlamentare, Malavenda divenne famosa non solo per la sua tenacia ma anche per la quantità di emendamenti presentati. Nel 1998, i Cobas riuscirono a produrre oltre 170.000 emendamenti alla Camera, un’impresa che la rese un simbolo di impegno e attivismo. Nel 1999, il suo lavoro continuò con la presentazione di ulteriori 130.000 emendamenti alla Finanziaria, dimostrando la sua capacità di mobilitare e mobilizzarsi a favore dei diritti lavorativi.

L’eredità di una vita dedicata

Terminata la legislatura, Malavenda tornò al suo secondo amore: la fabbrica di Pomigliano, dove continuò a lavorare fino al raggiungimento della pensione. La sua vita è stata caratterizzata da un attivismo instancabile e una passione evidente per la giustizia sociale. Il suo operato ha ispirato molti, rendendola una figura rispettata e amata nel mondo del lavoro. A testimoniare il suo impatto sono i tanti colleghi che la ricordano come una leader forte e carismatica.

La morte di Mara Malavenda segna la perdita di una delle più influenti voci del sindacalismo italiano. I funerali si svolgeranno domani, alle 10.30, presso la chiesa Maria Santissima Desolata in via Maiuri a Bagnoli, dove amici e sostenitori potranno darle l’ultimo saluto e onorare la sua memoria.

Ultimo aggiornamento il 8 Settembre 2024 da Donatella Ercolano

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