Al teatro dei Marsi di Avezzano, il 28 maggio, prende il via il festival “Scuola In-Scena”, evento che coinvolge oltre 150 studenti delle scuole secondarie della zona in un percorso teatrale e inclusivo. Il progetto punta a sviluppare il talento e la creatività dei ragazzi, mettendo al centro le loro emozioni e ambizioni. Il festival, ormai giunto al quarto anno, è diventato un appuntamento importante per la città e per l’intero Abruzzo grazie al lavoro congiunto di scuole, enti e professionisti locali.
Un progetto che unisce arte, educazione e inclusione
Il festival “Scuola In-Scena” si basa su un’idea che va oltre la semplice messa in scena di spettacoli. È un percorso collettivo dove l’arte si unisce alla formazione e alla socialità, dando spazio a ragazzi di diverse scuole e esperienze. Il vicesindaco di Avezzano, Domenico Di Berardino, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa come espressione delle potenzialità del territorio. Durante la presentazione del cartellone, ha evidenziato che il festival è cresciuto grazie al contributo di docenti, registi, attori e, in particolare, dei giovani protagonisti che ogni anno mettono in mostra creatività e impegno. L’inclusione rimane un elemento chiave, con attenzione a valorizzare tutte le diversità presenti tra gli studenti.
La visione della professoressa mafalda di berardino
La professoressa Mafalda Di Berardino, coordinatrice e ideatrice del festival, ha spiegato come l’evento rappresenti una fusione tra passione artistica e percorso scolastico, spingendo i giovani a scoprire nuove abilità espressive. Il festival ha coinvolto, per quest’anno, più di 150 ragazzi provenienti da otto istituti del territorio, da quelli primari come l’IC Mazzini-Fermi a quelli superiori come il Liceo Torlonia-Croce e l’IIS Majorana. La rete che si è creata tra scuola, istituzioni e mondo dell’arte ha permesso di consolidare un appuntamento che va oltre la semplice attività scolastica, diventando una vera e propria esperienza collettiva che guarda al futuro.
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Il programma degli spettacoli e la partecipazione attiva
Il calendario degli spettacoli prevede tre rappresentazioni teatrali da maggio 28 al 30, tutte in orario mattutino. Si parte con “Sogno di una notte di mezza estate”, diretto da Mario Fracassi, che utilizza la commedia dell’arte per raccontare una storia classica. Il giorno successivo va in scena “Tra le pieghe del tempo”, spettacolo originale con molte componenti musicali, firmato da Alessandro Martorelli. Chiude la serie “C’è del marcio in Danimarca” di Marco Verna, che mescola recitazione, canto e danza. Tutti gli spettacoli sono nati dai laboratori teatrali annuali rivolti agli studenti, frutto di un lavoro che ha richiesto mesi di preparazione.
La serata conclusiva e la musica come valore aggiunto
Il 30 maggio, alle 20, è prevista la serata conclusiva “Il Festival si racconta”, che propone una sintesi delle tre rappresentazioni. In questa occasione, il pubblico potrà apprezzare il risultato del percorso artistico e formativo seguito dagli studenti. All’interno del festival, un ruolo importante ha avuto la componente musicale, con la partecipazione della banda e della band dell’IIS Majorana. I ragazzi di questa scuola hanno realizzato le colonne sonore degli spettacoli, dimostrando così come la musica possa integrarsi con il teatro per ampliare l’esperienza artistica.
Il contributo delle scuole e il valore formativo del festival
Il coinvolgimento di numerose scuole del comprensorio conferma la dimensione collettiva del progetto. L’IIS Torlonia-Croce è l’istituto capofila, guidato dalla dirigente Valentina Cannizzaro, che ha messo in evidenza come il festival abbia creato una “rete nella rete” tra enti pubblici, educatori e studenti. Questa collaborazione ha permesso di superare i confini delle singole scuole e di costruire un percorso comune, in cui ognuno ha portato le proprie risorse e idee. Il dirigente che ha avviato il festival, Attilio D’Onofrio, e la professoressa Di Berardino hanno stabilito le basi per un progetto che ancora cresce e si rafforza.
Espressione e crescita personale
L’esperienza teatrale si è rivelata un’occasione per molti ragazzi di scoprire capacità nascoste, imparare a esprimersi con serenità e costruire relazioni. Angela Piperni, studentessa dell’IIS Majorana, ha commentato che “i docenti hanno un doppio compito: spingere gli studenti a progredire e far sì che non perdano mai la voglia di mettersi in gioco.” Sul fronte degli insegnanti e dei registi, il lavoro si concentra nel combinare tecnica e coinvolgimento emotivo, per offrire agli studenti un apprendistato che supera la rincorsa alla sola performance.
Un modello unico nel territorio abruzzese
Marco Verna, regista e uno dei protagonisti del progetto, ha definito il festival un’iniziativa senza uguali nella regione Abruzzo. Le produzioni spaziano da forme classiche, come la commedia dell’arte, a quelle più moderne, con elementi di musical che combinano recitazione, canto e danza. “La sfida principale consiste nel mantenere viva la passione dei ragazzi e far emergere i talenti, attraverso un linguaggio artistico pratico e vicino a loro.” L’esperienza si basa anche su valori come l’empatia e la collaborazione, aspetti fondamentali per costruire un gruppo affiatato e motivato.
Prospettive future e ruolo dell’amministrazione
Il festival non è solo un momento artistico, ma anche un’opportunità per il futuro. Durante i laboratori, alcuni studenti hanno già trovato lavoro in compagnie teatrali nazionali, iniziando così un percorso professionale concreto e precoce. Il vicesindaco Domenico Di Berardino ha sottolineato il ruolo dell’amministrazione locale nel favorire queste occasioni: “creare connessioni e spazi utili rappresenta un impegno per il territorio e per le nuove generazioni, offrendo strade diverse alle giovani energie che animano Avezzano.”