Un nuovo patto è stato siglato ad Ascoli Piceno per dare corpo a una rete che metta insieme istituzioni, associazioni e sindacati contro la violenza sulle donne. Il protocollo d’intesa chiamato “Rete Donna” si propone di costruire un sistema di prevenzione e intervento più efficace e coordinato sul territorio, coinvolgendo vari soggetti pubblici e privati in un impegno condiviso.
La firma del protocollo e i protagonisti dell’iniziativa
Lo scorso 15 aprile, nella sala della ragione del Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno, si è svolta la cerimonia di firma del protocollo “Rete Donna“. L’iniziativa, promossa dal prefetto Sante Copponi, ha visto la partecipazione e la sottoscrizione di diversi enti pubblici, associazioni di categoria, rappresentanti del terzo settore, ordini professionali e organizzazioni sindacali. La collaborazione punta a creare una rete stabile tra questi soggetti, per rafforzare la risposta locale alle molteplici forme di violenza sulle donne.
Un messaggio del prefetto copponi
Il prefetto Copponi ha ringraziato i presenti, sottolineando come il contrasto alla violenza richieda uno sforzo collettivo e costante. Ha evidenziato l’importanza di una comune responsabilità e una politica di vicinanza alle vittime, finalizzata a tutelarle e a prevenire nuove situazioni di rischio. La firma rappresenta un passo tangibile verso il consolidamento di un sistema che coinvolge più livelli istituzionali e sociali.
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Le azioni previste dal protocollo per la prevenzione e il sostegno
Il testo del protocollo “Rete Donna” indica una serie di azioni pratiche rivolte a diversi ambiti. In primo luogo, sono previste iniziative pubbliche per promuovere il rispetto della dignità umana, sensibilizzare l’opinione pubblica e diffondere la cultura della parità tra i sessi. All’interno delle organizzazioni firmatarie, si punta a sviluppare attività formative e informative per aumentare la consapevolezza interna e migliorare anche gli strumenti di ascolto e intervento.
Sono coinvolti anche i Comuni della provincia, con un ruolo fondamentale per costruire servizi di supporto. Attraverso fondi pubblici, potranno essere realizzati percorsi di formazione per operatori sociali e sanitari, oltre a strutture di ascolto. Un altro aspetto è il sostegno concreto alle donne vittime di violenza: sono previste misure che garantiscono aiuto sociale, assistenza sanitaria e supporto economico, per contrastare le conseguenze materiali e psicologiche degli abusi.
Autonomia lavorativa e percorsi di reinserimento
Il protocollo affronta inoltre la questione dell’autonomia lavorativa delle donne in difficoltà, prevedendo percorsi di orientamento al lavoro e reinserimento. Questa componente si riconosce come fondamentale per rompere i circoli di dipendenza che spesso tengono le vittime bloccate in situazioni di violenza.
Il significato dell’iniziativa per il territorio di ascoli piceno
Il progetto “Rete Donna” segna un momento nuovo nella gestione territoriale del problema della violenza di genere. Ascoli Piceno si dota così di uno strumento per mettere insieme energie e risorse diverse, affinché l’intervento sia coordinato e efficace. La rete intende non solo reagire alle emergenze, ma produrre un cambiamento culturale largo, che faccia crescere rispetto e responsabilità collettiva.
La collaborazione fra diversi soggetti, dal pubblico al privato, promette una presa in carico più completa e ramificata delle vittime. La sfida resta grande, ma il protocollo dà un segnale chiaro alla comunità: la violenza sulle donne non è un problema isolato e silenzioso, ma una ferita che riguarda tutta la società. Il lavoro congiunto e il dialogo tra istituzioni e associazioni diventano così strade per arginare questo fenomeno.
L’attenzione pubblica come strumento di lotta
L’evento ha infine posto l’accento sull’urgenza di mantenere viva l’attenzione pubblica con eventi, incontri e campagne di sensibilizzazione per trasformare in fatti concreti la lotta contro la violenza di genere. La rete, insomma, vuole essere una base solida per andare avanti insieme.