Nella nuova fase delle indagini sull’omicidio di chiara poggi, la gip di pavia ha ordinato il prelievo di dna da più persone legate al caso. L’obiettivo è poter mettere a confronto i profili genetici con le tracce raccolte sulla scena del crimine e gestire meglio i rilievi effettuati finora. Questa estensione riguarda individui non indagati che potrebbero aver contaminato l’ambiente investigato.
ordine della gip per acquisizione dna di soggetti collegati al caso chiara poggi
Il giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli ha firmato l’incarico affidato ai periti, volto a eseguire un maxi incidente probatorio sulle analisi genetiche. Nel provvedimento rientrano anche i dna delle gemelle Cappa, di Marco Panzarasa – amico di Alberto Stasi, principale indagato – e di altri soggetti inclusi nel gruppo di amici di Marco Poggi e Andrea Sempio. La lista comprende in tutto circa dieci persone, fra cui il medico legale che intervenne alla prima inchiesta, alcuni carabinieri e i soccorritori presenti all’epoca.
Ragioni dietro l’estensione dell’acquisizione
Questa scelta nasce dalla necessità di valutare le potenziali contaminazioni e di avere un quadro più completo rispetto alle tracce trovate nella casa di chiara poggi, a garlasco. Non si tratta di nuovi indagati, ma di figure ritenute importanti per comparare eventuali profili genetici rinvenuti.
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Motivazioni e implicazioni dell’estensione del prelievo genetico
La richiesta di ampliare i prelievi è partita dalla difesa di Alberto Stasi, che ha sottolineato come altre persone che frequentavano l’ambiente familiare potessero avere lasciato tracce o interferito con la scena del delitto. Tra questi figurano le sorelle Cappa e Marco Panzarasa, oltre a carabinieri e soccorritori che entrarono nell’abitazione dopo il ritrovamento del corpo.
Questi dna serviranno per raffronti accurati e per escludere contaminazioni involontarie durante le indagini. È importante ricordare che la raccolta di campioni genetici non implica un implicito coinvolgimento giudiziario di queste persone, ma rappresenta una fase tecnica per l’approfondimento dell’indagine.
Il procedimento di acquisizione avviene all’interno dell’incidente probatorio aperto dalla procura di pavia, che mira a consolidare dati e perizie utili alle nuove ricostruzioni del caso.
Quesiti tecnici alla base dell’incidente probatorio sulle analisi genetiche
Gli esperti nominati dalla gip dovranno rispondere a sette quesiti specifici, tutti relativi agli aspetti genetici collegati alle tracce rinvenute. Si tratta di indagini approfondite per delineare con maggior precisione la provenienza dei materiali biologici trovati in vari punti dell’abitazione della vittima.
Dettagli sulle analisi richieste
L’incidente probatorio rappresenta l’occasione per definire in modo dettagliato i risultati delle nuove analisi, conciliando i dati raccolti con la necessità di monitorare i possibili errori di contaminazione. Questo procedimento tecnico-investigativo si svolge in modo da garantire che le prove genetiche siano raccolte e valutate con la massima accuratezza.
Le conclusioni degli esperti potranno orientare i successivi passi della procura e della difesa, fornendo elementi fondamentali per ricostruire quanto accaduto la sera dell’omicidio di chiara poggi.
Ruolo della difesa e delle parti nell’udienza per l’incidente probatorio
Durante l’udienza a pavia, gli avvocati delle varie parti hanno spiegato che l’estensione dell’acquisizione di dna serve a chiarire ogni aspetto relativo alle tracce trovate, senza coinvolgimenti giudiziari automatici per chi si sottoporrà al prelievo. Il procedimento mira a rispettare le esigenze di giustizia, senza ledere diritti di soggetti che non risultano indagati.
In questo contesto, la difesa di Stasi ha ottenuto un’estensione che si configura come strumento per difendere il proprio assistito. Richieste simili possono garantire un esame più equilibrato e approfondito di tutte le prove genetiche, soprattutto quando sorgono dubbi sulle contaminazioni possibili durante le prime fasi delle indagini.
La nuova acquisizione di dna coinvolge anche carabinieri e soccorritori, a sottolineare il grado di dettaglio che le indagini hanno raggiunto, e l’attenzione posta nell’evitare errori in una vicenda che da anni richiama l’attenzione del pubblico e della cronaca giudiziaria.