Accordo per concessione demaniale tra autorità portuale di Venezia e terminal rifuse venezia per 25 anni

Accordo per concessione demaniale tra autorità portuale di Venezia e terminal rifuse venezia per 25 anni

L’accordo tra autorità di sistema portuale di Venezia e Chioggia e Terminal Rifuse Venezia prevede investimenti da 53 milioni, potenziamento infrastrutture e sostenibilità per lo sviluppo del porto di Marghera.
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L’accordo tra l’Autorità portuale di Venezia e Terminal Rifuse Venezia prevede un investimento di 53 milioni per lo sviluppo del porto di Marghera, con interventi su infrastrutture, traffico merci, sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica, valido per 25 anni dal 2025. - Gaeta.it

L’accordo siglato questa mattina fra l’autorità di sistema portuale di Venezia e Chioggia e Terminal Rifuse Venezia , parte del gruppo Euroports, segna un passo importante per lo sviluppo del porto di Marghera. La concessione demaniale, valida per 25 anni a partire da ottobre 2025, prevede investimenti consistenti e interventi mirati per aumentare il traffico merci, migliorare le infrastrutture e ridurre l’impatto ambientale sull’area portuale.

Dettagli della concessione e impegno economico

La firma ufficiale dell’atto di concessione demaniale con l’autorizzazione all’esercizio delle operazioni portuali è avvenuta dopo l’ok del Comitato di Gestione dell’autorità portuale, arrivato in primavera 2024. Terminal Rifuse Venezia potrà operare su un’area di circa 278mila metri quadrati, situata al Molo B del porto commerciale di Marghera. L’investimento previsto supera i 53 milioni di euro e interessa l’ampliamento e il potenziamento delle infrastrutture.

Canone e importanza strategica

L’accordo impone a Trv il pagamento di un canone annuo di poco più di 3 milioni di euro all’autorità portuale di Venezia. Una cifra che testimonia l’entità dell’operazione e l’importanza strategica dello scalo per il traffico merci italiano.

Progetti di crescita e sviluppo del porto di marghera

Nel corso dei prossimi 25 anni, Terminal Rifuse Venezia punta a far crescere significativamente il volume di traffico movimentato, passando dalle attuali quantità a una previsione di circa 3.568.000 tonnellate entro il 2050. L’obiettivo è consolidare il ruolo di Marghera come uno degli scali principali nel nord-est Italia, migliorando la capacità di stoccaggio delle merci e la possibilità di lavorare contemporaneamente su grandi quantità di carico.

Infrastrutture ferroviarie e operazioni

Il progetto prevede anche il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie che collegano il porto con il retroterra, riducendo la congestione su strada e velocizzando i trasferimenti di merce. Sono in programma interventi sui sistemi di movimentazione per renderli più efficienti, con attenzione particolare alla sicurezza dei lavoratori e delle merci.

Attenzione all’ambiente e innovazioni tecnologiche

Terminal Rifuse Venezia ha presentato un piano mirato a ridurre l’impatto ambientale delle attività portuali, al passo con le normative europee più recenti e con le esigenze di sostenibilità. Le modernizzazioni riguarderanno l’adozione di tecnologie a basso impatto e l’implementazione di processi digitalizzati per migliorare il controllo e la gestione delle attività quotidiane.

L’introduzione di sistemi digitali consentirà un monitoraggio più preciso dei flussi di merci e dell’efficienza delle operazioni, limitando errori e ritardi. Le nuove tecnologie miglioreranno anche la sicurezza all’interno dell’area portuale, oltre a favorire una gestione più trasparente e responsabile delle attività.

La concessione firmata questa mattina apre una fase di rilancio per il porto di Marghera, sottolineando il ruolo chiave della città nel traffico marittimo e nella logistica nazionale già negli anni a venire.

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