L’Abruzzo si è dimostrato capace di ospitare produzioni cinematografiche di livello internazionale. L’esperienza con il film “The Dog Stars” diretto da Ridley Scott ha messo in luce sia le potenzialità che le difficoltà legate all’accoglienza di grandi produzioni. Le dichiarazioni di Piercesare Stagni, direttore di Abruzzo Film Commission, durante la presentazione di un report all’università dell’Aquila, chiariscono quali sono le priorità per consolidare e sviluppare questo settore nel territorio regionale.
Le riprese di “the dog stars” in abruzzo e la sfida logistica affrontata
Il film “The Dog Stars“, con un budget elevato e una produzione internazionale, ha scelto l’Abruzzo non a caso. Dietro questa decisione c’è stato quasi un anno di lavoro sottotraccia, che ha permesso di superare problemi logistici e mantenere severi accordi di riservatezza. Le immagini girate all’aeroporto dei Parchi rappresentano solo una parte della complessità organizzativa di questo progetto.
Episodio significativo nella gestione delle camere
Un episodio significativo ha riguardato la richiesta improvvisa di trovare 200 camere doppie a uso singola in appena tre ore, necessaria per ospitare la troupe. Nonostante la pressione, il sistema locale ha retto l’urto. Questo ha dimostrato la capacità dell’Abruzzo di adattarsi a imprevisti e rispondere a esigenze elevate. Per la Film Commission locale, questo risultato serve come biglietto da visita per farsi ascoltare anche nei tavoli nazionali e per mostrare che il territorio può supportare produzioni importanti.
Leggi anche:
La necessità di infrastrutture, coordinamento e investimenti mirati
Secondo Stagni, i successi fin qui ottenuti devono però tradursi in una strategia più ampia e strutturata. Senza infrastrutture adeguate, è difficile sostenere una crescita stabile del comparto audiovisivo. Serve inoltre un coordinamento più definito tra le diverse realtà coinvolte, dai produttori agli enti locali, per gestire le risorse e le esigenze del settore.
I fondi provenienti dal programma Fesr, circa 2 milioni di euro destinati all’audiovisivo, rappresentano una risorsa preziosa ma complessa. Stagni spiega che una gestione accurata richiede professionisti esperti e una collaborazione attiva con i comuni. Questi ultimi avranno un ruolo centrale nel processo decisionale, rendendo più efficace l’impiego delle risorse.
Sinergia tra formazione, produzione e territorio
La sfida non è solo economica ma anche organizzativa: mettere a sistema le competenze significa creare sinergie tra formazione, produzione e il tessuto territoriale. Solo così si potrà consolidare l’Abruzzo come luogo adatto per produzioni di alto profilo.
Formazione e monitoraggio delle professioni nel settore audiovisivo abruzzese
La formazione riveste un ruolo chiave nello sviluppo del settore regionale. Negli ultimi quindici anni, tra L’Aquila e Pescara, centinaia di studenti sono stati avviati alle professioni del cinema. Questo ha generato una base numerosa di figure competenti, spesso impegnate in produzioni quotidiane.
Tuttavia, molti di questi professionisti restano fuori dai database ufficiali. La mancanza di strumenti per monitorare e tracciare le produzioni minori causa un gap informativo non trascurabile. Ciò rende difficile pianificare interventi efficaci, monitorare l’occupazione reale e capire come si muove il comparto sul territorio.
Secondo Stagni, colmare questa lacuna è fondamentale per affinare le politiche di sostegno al settore. Avere dati più precisi aiuterebbe a gestire meglio fondi e progetti, oltre a rendere più visibile il lavoro di chi contribuisce ogni giorno alla crescita del cinema locale.
L’esperienza di altre regioni e le prospettive per l’abruzzo
Guardando oltre l’Abruzzo, esistono esempi di territori che, con risorse minori, sono riusciti a ritagliarsi un ruolo importante nel panorama audiovisivo. Le Marche, per esempio, hanno puntato su format originali e radicati nel proprio territorio, ottenendo risultati concreti.
Questa strada potrebbe stimolare anche l’Abruzzo a investire in idee che rappresentino l’identità della regione, combinando creatività e valori locali. Riprendere queste esperienze può aprire la strada a un rilancio fatto di scelte precise, che mettano al centro il territorio e le sue specificità culturali.
L’esperienza rimane sotto osservazione mentre il settore cerca di superare ostacoli strutturali e organizzativi. Gli asset fondamentali, tra infrastrutture, fondi, formazione e collaborazioni, devono trovare un equilibrio che consenta all’Abruzzo di crescere senza perdere occasioni importanti.