A un anno dalla tragedia della centrale idroelettrica di Bargi la città di Bologna chiede verità e sicurezza sul lavoro

A un anno dalla tragedia della centrale idroelettrica di Bargi la città di Bologna chiede verità e sicurezza sul lavoro

a un anno dalla tragedia della centrale idroelettrica di Bargi, il sindaco Matteo Lepore e i sindacati di Bologna rilanciano l’appello per giustizia, sicurezza sul lavoro e verità sulle morti bianche
A Un Anno Dalla Tragedia Della A Un Anno Dalla Tragedia Della
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha commemorato le vittime della tragedia alla centrale idroelettrica di Bargi, rilanciando l'appello per maggiori misure di sicurezza sul lavoro e giustizia per le morti bianche nel territorio. - Gaeta.it

Il ricordo della tragedia che un anno fa ha colpito la centrale idroelettrica di Bargi si rinnova ancora oggi con una forte richiesta di giustizia e sicurezza sul lavoro. La città di Bologna, attraverso la voce del sindaco Matteo Lepore, ha ripreso il tema delle morti nelle fabbriche e nei cantieri, e ha riportato al centro delle attenzioni pubbliche la necessità di misure più severe per tutelare i lavoratori.

La commemorazione in piazza maggiore e l’appello per la sicurezza nei luoghi di lavoro

Il Primo Maggio, giornata simbolo del lavoro in Italia, è stato celebrato a Bologna in piazza Maggiore con un evento organizzato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil sotto il titolo “Uniti per un lavoro sicuro”. Durante la manifestazione, il sindaco Matteo Lepore ha ricordato i sette lavoratori morti nella centrale di Bargi, senza ancora avere risposte certe sulle cause dell’incidente. Ha espresso la necessità di un impegno più fermo per prevenire altre tragedie, rafforzando le norme di sicurezza e sostenendo le vittime e le loro famiglie.

L’intervento ha sottolineato come questa giornata non debba essere solo un momento commemorativo, ma un’occasione per richiedere verità su tutte le morti sul lavoro e per richiamare al dovere di proteggere le persone che operano in ambienti a rischio. Le parole del sindaco hanno richiamato l’attenzione sulla responsabilità collettiva, istituzioni e imprese, affinché episodi simili non si ripetano più.

Le vittime ricordate nel mandato del sindaco e le tragedie che hanno segnato la città

Durante il suo mandato, Matteo Lepore ha affrontato molteplici episodi di lutto causati da incidenti sul lavoro nel territorio bolognese. Ha menzionato singoli casi come quello di Yaya, un giovane di 22 anni proveniente dalla Guinea, rimasto vittima di un incidente all’Interporto. Ha ricordato anche Lorenzo e Fabio, operai deceduti negli stabilimenti Toyota, e Francesco D’Alò, che è morto in un cantiere stradale sulle tangenziali bolognesi.

Questi nomi, che emergono da eventi precisi, mettono in luce una realtà dolorosa che la città continua ad affrontare. A questi si aggiungono i lavoratori colpiti dalle patologie legate all’amianto, un problema storico che ha causato numerose vittime a partire dagli anni Sessanta e per oltre quarant’anni. Molti di questi casi riguardano anche il territorio bolognese, segno che la sicurezza sul lavoro deve essere un impegno costante e non un’emergenza occasionale.

Le richieste di verità e giustizia sul lavoro nel territorio bolognese

La mancanza di risposte definitive sulla tragedia della centrale di Bargi si unisce al bisogno più ampio di verità sulle condizioni lavorative che hanno causato incidenti nel territorio. Il sindaco ha chiesto con forza che ogni caso venga approfondito, portando alla luce le responsabilità e assicurando giustizia alle famiglie colpite. Questa richiesta assume un valore civile notevole, considerato il numero di morti bianche che affligge ancora Bologna e l’Italia.

L’attenzione alle vittime di incidenti sul lavoro e alle loro conseguenze sociali e famigliari è centrale per le nuove politiche pubbliche che devono ridurre i rischi legati alle attività produttive. Il tema riguarda non solo la sicurezza fisica, ma anche il diritto a lavorare in un ambiente rispettoso della vita umana. Il caso di Bargi resta un monito vivo e una spinta per migliorare le condizioni operative di centinaia di lavoratori nel bolognese e oltre.

Change privacy settings
×