A Udine focus su suolo sano e tecniche agricole rigenerative per la sostenibilità rurale

A Udine focus su suolo sano e tecniche agricole rigenerative per la sostenibilità rurale

L’Università di Udine e il CeFAP promuovono pratiche agricole rigenerative e sostenibili, con focus su biodiversità microbica, compostaggio e formazione per migliorare la salute del suolo in Friuli Venezia Giulia.
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L’Università di Udine, con il CeFAP e il progetto SISSAR, ha organizzato un evento dedicato alla sostenibilità agricola, focalizzato sulla biodiversità microbica del suolo e pratiche rigenerative come il compostaggio, per promuovere una gestione più sana e produttiva dei terreni. - Gaeta.it

L’appuntamento dell’Università di Udine ha radunato agricoltori, tecnici e professionisti per una giornata dedicata interamente al suolo, alle pratiche agricole rigenerative e alla sostenibilità. L’evento, organizzato dal CeFAP nell’ambito del progetto regionale SISSAR 2025-2027, si è sviluppato tra seminari teorici e workshop pratici, puntando a diffondere conoscenze concrete per migliorare la gestione dei terreni agricoli.

Il ruolo della biodiversità microbica nel mantenimento del suolo fertile

A Udine, l’apertura è stata affidata al seminario “Microrganismi e biodiversità per un suolo vivo” con l’intervento di Vincenzo Michele Sellitto, esperto nel campo del microbioma del suolo. Il relatore ha spiegato come la varietà e la presenza di microrganismi influenzano direttamente la fertilità e la capacità del terreno di resistere a stress ambientali. Questi organismi, spesso invisibili a occhio nudo, svolgono funzioni fondamentali come la decomposizione della materia organica, la ciclicità dei nutrienti e la formazione della struttura del suolo. Sellitto ha sottolineato casi pratici di applicazione in cui il riequilibrio della biodiversità batterica e fungina ha portato a migliori risultati produttivi e una minore necessità di input chimici.

L’interesse mostrato dal pubblico è emerso chiaramente durante la pausa, con numerose domande e approfondimenti sui metodi per monitorare e favorire la biodiversità microbica nelle aziende agricole. È stato affrontato anche il tema della sensibilità del microbioma a fattori come l’aratura intensiva, l’uso di pesticidi e fertilizzanti sintetici, che possono alterare l’equilibrio naturale e compromettere la salute del suolo nel medio-lungo termine. I partecipanti hanno concordato sull’importanza di adottare tecniche che preservino e stimolino la vita microbiologica per garantire terreni più resilienti e produttivi.

Dal residuo organico alla risorsa: sperimentare con il compostaggio e il compost tea

Nel pomeriggio, la formazione si è spostata dal teorico al pratico con il workshop sul compostaggio e la preparazione del compost tea tenuto da Massimo Zaccardelli, ricercatore del Crea e docente universitario. Il workshop ha mostrato ai partecipanti, attraverso dimostrazioni dirette, come trasformare scarti agricoli e rifiuti organici in compost maturo, un ammendante ricco di nutrienti e microrganismi benefici. Zaccardelli ha evidenziato le varie fasi del processo, dalle condizioni ideali per la decomposizione alla gestione dell’umidità e della temperatura, fondamentali per ottenere un prodotto finale stabile e sicuro.

La seconda parte del laboratorio ha illustrato come preparare il compost tea, un estratto liquido utilizzato per nutrire e proteggere le piante, favorendo lo sviluppo di microrganismi utili direttamente sul terreno o sulle radici. Sono stati mostrati tecniche di applicazione e benefici ottenuti sul campo, con feedback concreti di agricoltori che già impiegano questi metodi per ridurre l’uso di fertilizzanti chimici e migliorare la struttura del suolo. Il confronto tra pubblico e docente ha sottolineato la crescente diffusione di queste pratiche e la volontà di adottarle su più larga scala.

Il CeFAP e la regione Friuli Venezia Giulia tra formazione, ricerca e promozione di pratiche agricole sostenibili

L’intera iniziativa si inserisce nel quadro del progetto SISSAR 2025-2027, sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia, che mira a rafforzare il sistema di supporto agli agricoltori nel territorio regionale. Il CeFAP, centro di formazione agroambientale protagonista nell’organizzazione dell’evento, si conferma punto di riferimento per chi opera nel settore agricolo, offrendo corsi, seminari e attività pratiche che uniscono ricerca scientifica e esigenze reali delle aziende.

Massimo Marino, direttore del CeFAP, ha evidenziato l’impegno nel coinvolgere imprenditori, tecnici e associazioni con proposte concrete che favoriscano metodi di coltivazione meno impattanti sull’ambiente. Il progetto SISSAR si concentra proprio sull’adozione di tecniche rigenerative e sulla tutela degli elementi naturali che compongono il territorio. La formazione promossa dal CeFAP punta a fornire strumenti utili per pratiche agricole che rispettino il suolo e garantiscano una produzione sostenibile nel tempo. Il ruolo di un centro come questo assume sempre più rilevanza nel contesto nazionale, soprattutto quando si parla di sviluppare un’agricoltura che metta al centro la salute del suolo e dell’ambiente circostante.

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