A torino scoperto giro di truffe al lotto con vincite false e terminali duplicati

A torino scoperto giro di truffe al lotto con vincite false e terminali duplicati

A Torino un’inchiesta della procura e della Guardia di Finanza scopre una truffa nelle ricevitorie del Lotto con vincite fittizie, peculato e uso illecito di terminali per sottrarre denaro pubblico.
A Torino Scoperto Giro Di Truf A Torino Scoperto Giro Di Truf
A Torino è emerso un sistema illecito nelle ricevitorie del Lotto, con vincite fittizie e appropriazione di denaro pubblico, indagato per peculato dalla procura e dalla Guardia di Finanza. - Gaeta.it

Nella città di Torino emerge un’inchiesta che ha portato alla luce un meccanismo illecito nel mondo delle ricevitorie del Lotto. Un sistema che ha visto tabaccai coinvolti in un giro di vincite fittizie, giochi non registrati e denaro pubblico sottratto per gestire conti in rosso. I fatti, risalenti al 2021, hanno scatenato una serie di accertamenti da parte della procura locale e della Guardia di Finanza, con numerosi indagati. Ecco come si sono svolti gli eventi e quale quadro emerge dall’indagine.

La scoperta della truffa nelle ricevitorie della zona san paolo

Tra aprile e maggio del 2021 in una ricevitoria nel quartiere san Paolo di Torino si è notato un’anomalia: le vincite al Lotto aumentavano a dismisura, con oltre 200 mila euro incassati in meno di una settimana. Un dato numerico troppo alto per essere casuale, tanto da destare sospetti presso l’agenzia delle dogane e dei monopoli a Roma. L’ufficio centrale ha deciso di inviare un esposto alla procura di Torino, segnalando l’insolita concentrazione di premi.

Nel dettaglio, i gestori della ricevitoria non solo accumulavano una quantità eccessiva di vincite, ma si registrava anche la sparizione di terminali usati per le giocate, e il loro successivo riapparire in altre attività con intestatari diversi. La situazione ha fatto scattare controlli più approfonditi sul funzionamento di questi dispositivi e sull’attività dei tabaccai coinvolti.

Il sospetto dell’agenzia delle dogane e dei monopoli

Il meccanismo illecito scoperto dimostra una pianificazione dettagliata e studiata nei minimi particolari, volta a trarre il massimo vantaggio economico da un sistema pubblico.

Il ruolo della guardia di finanza e le modalità della truffa

La Guardia di Finanza ha agito con un piano specifico: alcuni agenti in borghese si sono presentati come clienti alle ricevitorie sospette. Questa presenza mimetica ha permesso di osservare da vicino i comportamenti irregolari, in particolare la ripetuta compilazione di schedine in modo anomalo. Durante le verifiche, i terminali usati per le giocate sono stati sequestrati, ma quel gesto non ha interrotto il meccanismo.

Infatti, dispositivi identici – o cloni molto simili – sono comparsi in altre tabaccherie e continuavano a essere utilizzati per le stesse pratiche scorrette. Le persone al centro dell’indagine hanno approfittato di un sistema che prevedeva giocate fasulle portate avanti con la complicità di persone amiche o conoscenti. Così si generavano vincite artificiali, senza che i soldi effettivi entrassero nelle casse pubbliche previste.

Osservazioni degli agenti in borghese

“La ripetitività e la modalità di compilazione delle schedine ci ha subito insospettiti”, hanno riferito gli inquirenti.

L’accusa di peculato e le implicazioni legali per i tabaccai

Le indagini coordinate dalla pm Fabiola d’Errico hanno puntato dritto all’accusa di peculato. La ragione è semplice: i tabaccai sono concessionari pubblici che, per legge, devono versare a Stato e Lotto le somme raccolte con le giocate. Ma secondo l’accusa, molte vincite – che teoricamente avrebbero dovuto alimentare il patrimonio pubblico – venivano invece trattenute per usi personali o per ripianare debiti privati.

Il meccanismo si fondava su un vero e proprio sistema di frode. I numeri giocati erano scelti in modo da variare poco, mentre i terminali venivano “passati” fra vari esercenti per sfuggire ai controlli. Sono emersi anche falsi documenti e fideiussioni irregolari a supporto dell’operazione. Così lo Stato potrebbe aver perso centinaia di migliaia di euro, finiti in circuiti privati lontani dal controllo ufficiale.

Le richieste dei difensori e i prossimi passi del procedimento giudiziario

Dopo le prime udienze preliminari, alcuni degli imputati hanno proposto la messa alla prova, una procedura che prevede un percorso di recupero alternativo al processo. Tre di loro, assistiti dagli avvocati Stefania Pignochino e Mirella Miano, hanno scelto questa strada. Altri imputati stanno lavorando alla strategia difensiva, preparando eventuali repliche alle accuse di peculato.

Il caso ha suscitato attenzione sul modo in cui alcune ricevitorie potrebbero sfruttare la loro posizione per aggirare le regole del gioco e gestire i flussi di denaro senza trasparenza. Le indagini vanno avanti, con la procura che valuta ogni elemento raccolto, mentre le misure cautelari e i sequestri di beni rimangono in vigore per impedire ulteriori sparizioni di capitali.

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