Il borgo friulano di Tolmezzo torna ad accendere i riflettori sulle Terre alte con la terza edizione del festival letterario “vie dei libri“, in programma dal 13 al 15 giugno 2025. Tra appuntamenti culturali, incontri con autori e spettacoli, il festival mira a raccontare la montagna e le sue storie attraverso vari linguaggi. L’evento coinvolge nomi di spicco della cultura italiana, con eventi che si sviluppano attorno a temi storici, sociali e artistici legati all’ambiente montano e al territorio.
I protagonisti del festival: autori, storici e artisti in scena a tolmezzo
La kermesse, promossa dal Comune di Tolmezzo e curata dalla Fondazione Pordenonelegge, offre un programma variegato che spazia dalla letteratura alla musica. Il festival si apre il 13 giugno al cinema David con l’incontro con il giornalista Beppe Severgnini, che presenta il suo nuovo libro “Socrate, Agata e il futuro. L’arte di invecchiare con filosofia” . Severgnini porterà il pubblico a riflettere sul valore del tempo e della saggezza in una società che cambia rapidamente.
Ospiti di rilievo per approfondimenti storici e sociali
Tra gli ospiti attesi, spiccano Walter Veltroni, impegnato in un dialogo con lo scrittore Gian Mario Villalta sul suo volume dedicato a Iris Versari, eroica partigiana italiana. L’incontro vuole approfondire la figura storica e la memoria della resistenza attraverso la letteratura. Carlo Ginzburg, storico e saggista noto per i suoi studi sulla microstoria, interverrà con le sue parole, offrendo spunti di riflessione su temi di storia sociale e culturale.
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Il programma comprende anche personalità come la Premio Calvino Beatrice Salvioni, che porterà un contributo letterario di rilievo, e Eleonora Matarrese, etnobotanica di riconosciuta competenza. Il campione di Ice Swimming Paolo Chiarini racconterà invece le sue esperienze estreme in ambienti naturali difficili. La presenza di giornalisti di primo piano come Marzio G. Mian aggiunge una dimensione di attualità e cronaca al festival.
Musica e performance dal vivo: un percorso tra pop, cantautorato e rap friulano
Non manca la componente musicale. Il festival accoglie artisti nazionali, tra cui Johnson Righeira e i Tazenda, che si esibiranno in versioni unplugged, offrendo un’atmosfera intima e ricca di emozioni. Prima di loro, ci sarà la performance live del rapper e cantautore friulano Doro Gjat, accompagnato dal dj triestino Dee Jay Park. Questo mix di generi vuole rappresentare la contaminazione culturale e musicale presente nel territorio alpino, aprendo a nuovi linguaggi artistici.
Unione tra musica e letteratura per rafforzare l’identità del festival
Il connubio tra musica e letteratura rafforza l’identità del festival come luogo di incontro tra storie e suoni, tra passato e presente. Gli artisti partecipano con eventi che intrecciano la narrazione dei versi ai paesaggi sonori, accompagnando il pubblico in un viaggio sensoriale che proietta la montagna nel contemporaneo.
La serata di apertura e l’anteprima con il governatore del veneto
La vigilia del festival, il 12 giugno, si svolgerà un’anteprima di grande rilievo al cinema David alle 20. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, incontrerà il pubblico per presentare il suo saggio “Autonomia. La rivoluzione necessaria” . Dialogherà con Paolo Mosanghini, vicedirettore del Messaggero Veneto, affrontando il tema dell’autonomia regionale in prospettiva politica e sociale, un argomento caldo per le zone di confine e le regioni autonome come il Friuli Venezia Giulia.
Questa apertura segna il tono del festival, che non vuole limitarsi a raccontare la montagna con racconti di fiction o poesia, ma vuole leggere il territorio anche attraverso le sfide politiche e culturali contemporanee.
Un festival che guarda al territorio transfrontaliero e alle lingue di confine
Tra le novità più importanti di questa edizione c’è l’impegno verso la dimensione transfrontaliera. Il “progetto dante interreg”, che coinvolge diverse realtà culturali fra Italia e Slovenia, farà tappa a Tolmezzo con eventi dedicati al sommo poeta Dante Alighieri. Questi incontri vogliono sottolineare l’interazione linguistica e culturale tra la lingua italiana e quella slovena, presenti nel territorio.
L’attenzione alla promozione delle lingue di confine rispecchia la complessa realtà culturale delle Terre alte, che hanno subito nel tempo influenze diverse. Il festival vuole incoraggiare non solo la lettura di opere letterarie, ma anche riflessioni sulla convivenza e sul dialogo fra culture diverse. L’iniziativa amplia così l’offerta culturale del festival e rafforza i legami internazionali con aree limitrofe, valorizzando la storia e l’identità locale.