A Settimo torinese giovani accusati di fabbricazione ordigni e danneggiamenti in piazza caduti del lavoro

A Settimo torinese giovani accusati di fabbricazione ordigni e danneggiamenti in piazza caduti del lavoro

Un gruppo di adolescenti tra i 15 e i 17 anni a Settimo torinese ha causato disordini, danni e fabbricazione di ordigni esplosivi artigianali; indagine dei carabinieri con perquisizioni e sequestri.
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Un gruppo di adolescenti a Settimo Torinese ha causato disordini, danni e fabbricato ordigni esplosivi artigianali, portando a indagini e perquisizioni da parte dei carabinieri. - Gaeta.it

Una decina di ragazzi tra i 15 e i 17 anni hanno provocato danni e disordini a piazza Caduti del Lavoro, zona del supermercato Conad a Settimo torinese. Episodi ripetuti di aggressioni verbali, atti vandalici e uso di petardi hanno attirato l’attenzione delle forze dell’ordine. I carabinieri della Tenenza locale hanno avviato un’indagine che ha portato a perquisizioni domiciliari e al sequestro di materiale pericoloso. Si tratta di una vicenda che scuote la comunità, con accuse di gravità crescente contro i minorenni coinvolti.

I disordini a piazza caduti del lavoro: un mese di episodi inquietanti

Per mesi, la piazza antistante il supermercato Conad è stata teatro di comportamenti molesti da parte di un gruppo di adolescenti. Non si tratta di esagerazioni giornalistiche ma di fatti documentati. I giovani hanno ostacolato l’ingresso ai clienti, sputando e urlando contro i passanti. Hanno svuotato estintori sulle auto in sosta, procurato danni alle vetrine con petardi e rivolto insulti e minacce ingiustificate. Questi atti hanno creato un clima di tensione e disagio tra i residenti e i commercianti della zona.

Una piazza che cambia volto

La piazza in questione, fino a poco tempo prima luogo di passaggio e ritrovo, si è trasformata in un luogo percepito come insicuro. I negozianti hanno segnalato ripetuti danni e perdite economiche dovute a un calo di clientela che evitava l’area durante le ore critiche. I residenti, a loro volta, hanno ammesso di dover tenere le tapparelle abbassate nelle ore serali per timore di eventuali disordini. Il quadro costruito da testimonianze e video raccolti grazie agli abitanti e alle telecamere di sorveglianza ha permesso ai carabinieri di individuare i responsabili.

L’indagine dei carabinieri: perquisizioni e sequestro di materiale esplosivo artigianale

L’intervento dei carabinieri di Settimo torinese ha dato il via a controlli mirati presso le abitazioni e nei box dei giovani sospettati. Su disposizione della Procura per i minorenni sono state effettuate perquisizioni domiciliari. All’interno di questi spazi, i militari hanno trovato un assortimento di strumenti pericolosi. Si parla di banconote false di diversi tagli, da 5 a 50 euro, che pare siano già state messe in circolazione in alcuni negozi della città.

Ordigni esplosivi artigianali scoperti negli ambienti dei giovani

L’aspetto più grave riguarda la scoperta di ordigni esplosivi artigianali. Questi ordigni erano costituiti da cilindri pirotecnici modificati, polvere da sparo, micce e inneschi improvvisati. Venivano assemblati nei garage e box sotterranei affianco ai mezzi degli adolescenti, come scooter e altoparlanti. La consistenza di questi materiali ha fatto emergere rischi concreti per la sicurezza pubblica e ha spinto gli inquirenti a fermare tempestivamente le attività del gruppo.

Il lavoro d’indagine è stato metodico e silenzioso. Gli investigatori hanno effettuato appostamenti e raccolto informazioni da diverse fonti. Il controllo dei telefoni cellulari sequestrati ha portato alla luce una serie di video e immagini che mostrano i giovani mentre si vantano delle loro azioni, ridono durante l’esplosione dei petardi e condividono i risultati dei danni arrecati. Questa documentazione ha rafforzato le accuse a loro carico.

Le accuse e le ripercussioni per i giovani coinvolti e la comunità

Almeno sette ragazzi del gruppo affrontano ora imputazioni che comprendono molestie, disturbo della quiete pubblica, danneggiamenti e fabbricazione di materiale esplosivo. Queste accuse sono supportate da prove raccolte durante l’inchiesta. I procedimenti saranno gestiti dal tribunale per i minorenni, che dovrà valutare la gravità delle responsabilità individuali.

La vicenda ha creato una frattura nel tessuto sociale di Settimo torinese. Alcune famiglie dei coinvolti appaiono spaesate e cercano di giustificare i comportamenti con la naturale voglia di ribellione tipica dell’adolescenza. I commercianti invece denunciano le perdite accumulate e chiedono maggiori controlli sulle zone pubbliche per garantire la sicurezza di chi lavora e abita nel quartiere.

Un problema sociale più ampio

In città, la discussione si sposta su un problema più ampio: il vuoto lasciato da figure educative e dalla presenza femminile e maschile adulta. Senza un punto di riferimento solido e regole chiare, i ragazzi si sono mossi in un contesto dove l’ordine e il rispetto sono stati messi da parte. L’inchiesta non riguarda solo episodi isolati ma mostra la necessità di affrontare temi legati alla crescita dei giovani e alla loro convivenza civile.

La denuncia giornalistica si basa sui fatti raccolti, dai sopralluoghi ai verbali dei carabinieri, fino ai contenuti digitali trovati nelle mani degli adolescenti. Non si tratta di una battaglia politica ma di una responsabilità condivisa, che riguarda la sicurezza pubblica e la tutela dei cittadini di Settimo torinese.

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