Nel capoluogo ligure si è appena completata la formazione di tre nuovi centri integrati di via organizzati dai commercianti. Queste nuove realtà puntano a un coordinamento condiviso per sviluppare iniziative comuni, accedere a finanziamenti pubblici e privati e mettere in campo strategie concrete per rilanciare le vie commerciali, aumentando l’attrattività verso residenti e visitatori. L’idea è rafforzare il tessuto economico cittadino con interventi mirati e partecipati.
Il progetto dei nuovi centri integrati di via a Savona
La Confcommercio di Savona ha annunciato la nascita di tre diverse realtà associative nelle ultime settimane. Si tratta del Civ di via Manzoni, del Civ “I Verzellinos” situato in via Verzellino e infine del Civ “Corsi e via”, che raccoglie insieme i commercianti di via Luigi Corsi, via XX Settembre e via Guidobono. In tutto sono più di cento imprenditori locali che hanno deciso di collaborare per affrontare congiuntamente le sfide del mercato attuale. Il modello di gestione condivisa consente loro di mettere insieme risorse e idee per agire con maggiore forza e visibilità.
Questi centri si propongono come strumenti di aggregazione e sviluppo capaci di attivare una serie di progetti di riqualificazione urbana, campagne promozionali e nuove strategie per attrarre sia la clientela locale che i turisti. L’obiettivo è impedire il degrado commerciale che molti centri urbani stanno subendo, offrendo invece un percorso di crescita sostenibile e partecipato.
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Il ruolo della confcommercio e la visione per il futuro
Enrico Schiappapietra, presidente di Confcommercio Savona, ha sottolineato l’importanza di creare reti forti anche a livello locale, capaci di mettere in sinergia commercianti e istituzioni. Ha evidenziato come i Civ, nati su indicazione regionale, siano pensati proprio per ricevere contributi e risorse che altrimenti resterebbero inutilizzate. Questi centri possono fare da intermediari tra i singoli negozianti e le amministrazioni pubbliche, semplificando l’accesso a finanziamenti e facilitando l’organizzazione di progetti comuni.
Schiappapietra ha inoltre ricordato l’esempio del Comune di Carcare, che si appresta a lanciare un bando da centomila euro per incentivare l’apertura di nuove attività commerciali e contrastare la cosiddetta “desertificazione commerciale”. Questo tipo di sostegno, ha detto, potrebbe diventare uno strumento utile anche per Savona e per le altre città della provincia, specie grazie al lavoro coordinato dei Civ.
Impatti attesi sulla città e sulle attività commerciali
L’istituzione di queste nuove realtà associative si propone di vivacizzare alcune delle vie più frequentate di Savona. Le riqualificazioni e le iniziative di promozione dovrebbero contribuire a ridare slancio alle attività, che negli ultimi anni hanno sofferto per la crisi economica e la concorrenza online. Con una gestione condivisa e più strumenti a disposizione, i commercianti potranno organizzare eventi, sconti e campagne mirate, aumentando così il flusso di persone e la visibilità.
Dal punto di vista urbanistico, i Civ potranno collaborare con le amministrazioni locali per interventi di valorizzazione degli spazi pubblici, migliorando l’illuminazione, la segnaletica o la pulizia. Questi accorgimenti – anche se semplici – si riflettono spesso in una maggiore attrattiva per la clientela. La capacità di unire risorse e azioni dovrebbe dunque tradursi in un tessuto commerciale più vivo e resistente, capace di superare le difficoltà attuali.
Un esempio di tendenza per molte città italiane
Su un piano più ampio, l’esperienza savonese testimonia un trend che riguarda molte città italiane: la necessità di riavvicinare realtà commerciali e territorio, costruendo modelli solidi e partecipati per rivitalizzare aree urbane che rischiano lo spopolamento economico. Il successo di queste iniziative potrà diventare un esempio da seguire anche per altre realtà simili.