A san gregorio armeno uno striscione contro la guerra in palestina per chiedere pace e giustizia

A san gregorio armeno uno striscione contro la guerra in palestina per chiedere pace e giustizia

Artigiani di San Gregorio Armeno a Napoli espongono uno striscione per la pace e la solidarietà con Gaza, denunciando la violenza in Medio Oriente e coinvolgendo anche la comunità palestinese locale.
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Gli artigiani di San Gregorio Armeno a Napoli hanno esposto uno striscione di solidarietà per Gaza, chiedendo pace e giustizia e invitando a non restare in silenzio di fronte alla guerra. - Gaeta.it

Nel cuore di Napoli, lungo la celebre via di San Gregorio Armeno, gli artigiani del presepe hanno esposto uno striscione per esprimere solidarietà al popolo di Gaza. L’iniziativa vuole attirare l’attenzione sulla crisi in Medio Oriente e fermare la violenza che continua a mietere vittime tra i civili. Questo gesto si inserisce in un momento delicato, quando il silenzio rischia di nascondere complicità rispetto ai drammatici eventi.

La posizione del presidente vincenzo capuano sulle responsabilita e la pace

Vincenzo Capuano, presidente delle botteghe di San Gregorio Armeno, ha chiarito che l’iniziativa non prende di mira alcun popolo ma sostiene diritti e giustizia per tutti. Capuano ha sottolineato che anche in Israele ci sono cittadini contrari all’uso della violenza, gente normale disgustata dai massacri che stanno avvenendo. Eppure, ha proseguito, non si può restare immobili di fronte a ciò che accade.

Il presidente ha ricordato che le immagini diffuse ogni giorno superano la soglia del dolore sopportabile e chiamano a reagire. Questa posizione invita alla riflessione, evitando ogni tipo di demonizzazione ma affermando la necessità di scegliere da che parte stare quando si parla di diritti umani e vita. Il gesto degli artigiani assume così il senso di una presa di coscienza pubblica che vuole scuotere le coscienze.

Lo striscione e il messaggio degli artigiani di san gregorio armeno

Sul grande telo appeso in mezzo alla strada si leggeva, in napoletano, “Si ce stammo zitti murimmo pure nuje”, che tradotto vuol dire “Se taciamo moriamo anche noi”. Questa frase simboleggia la necessità di parlare apertamente contro la guerra, evitando che il silenzio diventi un modo per ignorare la sofferenza altrui. Gli artigiani, da sempre legati alle tradizioni locali, hanno voluto usare il loro lavoro per portare un messaggio forte.

L’associazione Le Botteghe di San Gregorio Armeno ha spiegato in un comunicato che rimanere in silenzio rischia di diventare un segno di assenso nei confronti degli attacchi in corso a Gaza. Per questo hanno voluto esprimere un’opinione netta e coraggiosa a favore della pace, senza lasciarsi intimidire dal clima di tensione che si respira intorno alla questione. Il presepe, simbolo di speranza, diventa così una cornice per denunciare la violenza.

San gregorio armeno tra tradizione e impegno civile nel cuore di napoli

San Gregorio Armeno non è solo una strada famosa per i presepi artigianali ma anche uno spazio capace di accogliere messaggi sociali. Qui i maestri presepiali hanno voluto dare voce alle vittime della guerra, trasformando le loro botteghe in una piazza simbolica. Il percorso dei turisti è accompagnato da un invito a guardare oltre la bellezza dell’arte e a riconoscere la realtà che molte famiglie vivono ogni giorno lontano da Napoli.

Questo episodio dimostra come anche pratiche culturali consolidate possano trasformarsi in forme di protesta pacifica. Il gesto segna una rottura con il silenzio che spesso circonda i conflitti lontani, coinvolgendo la città nel confronto sulle emergenze umanitarie globali. Un invito a riflettere sul ruolo che ogni comunità può svolgere in momenti di crisi.

Il messaggio degli artigiani di San Gregorio Armeno resta inciso nella memoria di chi quella strada la percorre. Una testimonianza concreta che la cultura può farsi carico anche delle ferite del presente, chiedendo attenzione e rispetto per la dignità umana oltre le barriere politiche. Il confronto sulla guerra in Palestina si fa strada tra le statue di terracotta e le botteghe, richiamando chiunque passi a farsi parte del dialogo.

La voce della comunita palestinese e la richiesta di cessare i bombardamenti

Anche la comunità palestinese residente a Napoli ha accolto con favore la manifestazione di solidarietà. Jamal Qaddorah, rappresentante della comunità, ha espresso la ferma richiesta di fermare immediatamente i bombardamenti su Gaza. Ha ricordato come la strage di civili, e principalmente di bambini, continui senza sosta, alimentando dolore e rabbia.

Il messaggio affidato allo striscione ne sottolinea proprio la sofferenza dei più piccoli. In un luogo affollato da turisti e passanti, vedere un appello scritto in dialetto napoletano diventa un modo per avvicinare persone diverse alla stessa realtà. Qaddorah ha accolto con emozione l’iniziativa degli artigiani, definita fatta con il cuore, a testimonianza di un legame di vicinanza che va oltre le distanze geografiche e culturali.

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