A roma rimosse due volte in pochi giorni le paline turistiche per errori e ingombri davanti a monumenti storici

A roma rimosse due volte in pochi giorni le paline turistiche per errori e ingombri davanti a monumenti storici

A Roma rimosse per la seconda volta paline turistiche rosse con indicazioni errate e impatto visivo negativo su monumenti come il Pantheon e piazza Navona, scatenando polemiche su gestione e normative.
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A Roma sono stati rimossi per la seconda volta cartelli turistici moderni, criticati per errori nelle indicazioni, impatto visivo negativo e mancato coordinamento tra enti nella gestione della segnaletica nel centro storico. - Gaeta.it

Negli ultimi giorni a roma sono stati tolti per la seconda volta alcuni cartelli turistici che indicano le distanze a piedi verso monumenti famosi del centro storico. Questi cartelli, di aspetto moderno e colore rosso, avevano suscitato critiche perché fuori luogo, ingombranti e con indicazioni sbagliate. La vicenda ha acceso il dibattito sulla gestione e le responsabilità di questi strumenti informativi nel cuore della città.

Cartelli e siti storici: una convivenza difficile

Il caso più recente ha riguardato un cartello posizionato proprio davanti al pantheon, una delle attrazioni più visitate di roma. Il cartello indicava erroneamente che il monumento si trovasse a un minuto di distanza, mentre è praticamente a due passi. La presenza stessa del cartello ha disturbato la visuale del sito, bloccando parte della prospettiva sulle colonne antiche. Solo pochi giorni prima un altro cartello simile, posizionato in piazza navona, creava ostacoli alla vista della celebre fontana del bernini e per questo era stato rimosso.

Questi segnali, già consolidati nelle città estere, hanno cominciato a comparire nel centro di roma da poche settimane. Però qui si sono scontrati con un contesto molto più delicato, sia per l’impatto visivo sia per le regole di tutela di aree monumentali. L’installazione senza una valutazione rigorosa ha portato a un certo malcontento tra cittadini, visitatori e autorità impegnate nella protezione del patrimonio storico.

Errori nelle indicazioni e localizzazione approssimativa

Molti di questi cartelli mostrano errori nelle distanze riportate, spesso esagerate o in contraddizione con le mappe poste sotto. Alcune indicazioni segnalano percorsi molto più lunghi del reale tragitto a piedi. In almeno un caso sono stati scritti male i nomi delle vie su cui si trovano alcuni punti d’interesse, creando confusione in chi legge.

Le informazioni errate compromettono non solo l’efficacia informativa dei cartelli ma anche l’esperienza di chi si muove a piedi tra i quartieri. Trovare un segnale sbagliato davanti a un monumento può portare a perdere tempo e a una sensazione di scarsa attenzione nella cura del centro storico. Errori del genere contribuiscono a minare la credibilità delle indicazioni turistiche ufficiali in città.

Chi deve gestire la segnaletica?

La vicenda ha messo in luce anche il disordine nel coordinamento tra enti pubblici e privati. Non è chiaro chi dovesse approvare e gestire queste installazioni: la società Giubileo 2025, incaricata della logistica per l’evento internazionale in corso, o il comune di roma e la sovrintendenza ai beni culturali, che hanno chiesto la rimozione dei cartelli.

Martedì si è tenuto un incontro tra il direttore generale di Giubileo 2025, Marco Sangiorgio, il sovrintendente Claudio Parisi Presicce e il sindaco di roma Roberto Gualtieri, nominato anche commissario straordinario per il giubileo. Durante il confronto è emersa la possibilità di una verifica generale di tutti i cartelli installati, bloccando l’eventuale collocamento di nuovi fino al termine della revisione.

Il ruolo delle normative nella collocazione

Secondo le procedure in vigore, i cartelli di questo tipo dovrebbero passare da un’approvazione in conferenza dei servizi prima di essere fissati negli spazi urbani, soprattutto in aree sottoposte a vincoli paesaggistici o architettonici. Per esempio, il cartello di piazza navona, una zona rigorosamente tutelata, non aveva ricevuto il nulla osta dalla sovrintendenza. Proprio per ciò è stato rimosso con urgenza una volta segnalato.

Questo episodio dimostra la mancanza di coordinamento e controllo nell’applicazione delle regole per l’arredo urbano in aree delicate. Le norme eviterebbero elementi invasivi e postazioni fuori luogo, garantendo al contempo un’informazione utile e precisa per cittadini e turisti.

Disagi e polemiche intorno alle paline

La questione non si limita a errori nelle informazioni o allo sfregio estetico di monumenti storici. La consigliera comunale Nathalie Naim, della maggioranza, ha riferito a roma today di molte lamentele per cartelli che impediscono il passaggio sui marciapiedi. Questi elementi violerebbero il codice della strada, creando disagi a pedoni e persone con mobilità ridotta.

Dalla politica locale sono arrivate critiche anche dall’opposizione. Stefano Tozzi, presidente della commissione trasparenza e membro di fratelli d’italia, ha evidenziato che queste paline sarebbero state acquistate grazie a un fondo da 5 milioni di euro destinato alla segnaletica. Questa somma ha fatto discutere, considerando le problematiche sollevate.

Le rimozioni e i problemi legati a questi cartelli testimoniano il nodo di come gestire e valorizzare la segnaletica in un centro storico vasto e delicato come quello di roma. La situazione resta in evoluzione, con possibili azioni chiarificatrici e correttive nei prossimi mesi.

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