La capitale si prepara ad ospitare una manifestazione nazionale contro il decreto legge sicurezza, che richiama circa ventimila persone. Le autorità si sono mobilitate per prevenire disordini dopo gli scontri avvenuti a fine maggio. Il corteo partirà da piazza Vittorio e si concluderà a piazzale Ostiense, attraversando alcune delle zone più popolose di Roma.
Il ruolo dei soggetti coinvolti e il clima nel terzo municipio
L’assessore Luca Blasi ha un ruolo significativo anche per il peso che la sua ferita ha avuto nello sviluppo della protesta. L’incidente di maggio ha avuto un’eco non solo politica ma anche sociale, alimentando tensioni tra le componenti favorevoli a visioni più dure della sicurezza e gruppi contrari al decreto. Il terzo municipio, Montesacro, ha seguito con attenzione gli eventi e alcune delle realtà dalla zona sono attive nella rete che promuove il corteo. L’interesse locale si lega alle questioni di ordine pubblico e alla percezione del clima sociale in molte aree di Roma. Spazi, momenti e episodi di protesta diventano così terreno di confronto, con un’attenzione particolare alle modalità con cui la polizia gestisce l’ordine durante le manifestazioni.
Dettagli sulla manifestazione e le cause della protesta
La protesta convocata per le ore 14 riunisce diverse forze sociali e politiche contrarie al dl sicurezza, un provvedimento che ha sollevato molte contestazioni. Tra le principali critiche si segnalano i nuovi reati introdotti, che comprendono la repressione della resistenza passiva e alcune norme definite dai manifestanti come “anti Gandhi”. Le opposizioni hanno evidenziato anche la stretta sulla cannabis light e le modifiche riguardanti la situazione delle detenute madri. Tra gli aspetti più contestati figurano infine le norme rivolte contro i movimenti No-Tav e No-Ponte, etichettate come misure restrittive che limitano le proteste. La rete nazionale “A pieno regime”, che ha promosso l’iniziativa, riunisce soggetti come la Cgil, Arci e vari centri sociali, specialmente quelli del nord est, che vengono segnalati come la componente più allarmante per la sicurezza pubblica.
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L’allerta e le misure di sicurezza adottate dalla polizia
La questura di Roma ha predisposto un dispositivo di sicurezza molto ampio, in vista di possibili tensioni lungo il percorso del corteo. La polizia ha disposto decine di blindati e molti agenti in tenuta antisommossa per coprire le strade interessate dalla manifestazione. Le vie attorno a piazza Vittorio, zona di partenza, e piazzale Ostiense, punto di arrivo, sono state chiuse al traffico veicolare. Le autorità giustificano la presenza massiccia di forze dell’ordine guardando alle esperienze passate: il 26 maggio, una manifestazione analoga si era conclusa con scontri e la carica della polizia contro un gruppo di manifestanti. In quell’occasione era stato colpito anche Luca Blasi, assessore di Montesacro, che si trovava tra i partecipanti. Il timore di nuovi episodi di violenza resta alto e il piano di sicurezza cerca di evitare il ripetersi di scenari simili a quelli verificatisi settimane fa.
L’impatto sulle vie di roma e il flusso dei partecipanti
La chiusura delle strade intorno al percorso ha modificato sensibili- mente la circolazione nel centro storico e nelle zone limitrofe. L’area tra piazza Vittorio e piazzale Ostiense attraverserà un’intera giornata di blocchi e deviazioni, con la presenza di migliaia di persone in marcia pacifica. Sono molte le realtà sociali che si sono radunate sin dal primo pomeriggio, dai sindacati ai centri sociali, e il flusso si prevede corposo. I manifestanti attraverseranno vie strategiche, compresi ponti sul Tevere e arterie di collegamento tra i quartieri centrali, impattando su mezzi pubblici e traffico generale. La gestione dell’accesso e dell’uscita dai luoghi della protesta è organizzata per evitare assembramenti pericolosi e permettere il lavoro delle squadre di sicurezza.
Il corteo, dopo i momenti agitati di fine maggio, si presenta come una giornata complessa, con la presenza di numerosa polizia e misure severe. Restano i nodi politici e sociali che hanno portato a questa mobilitazione e la capitale si trova nuovamente a confrontarsi con una protesta destinata a lasciare traccia sia nelle strade sia nel dibattito pubblico.