L’azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza ha adottato una nuova soluzione terapeutica per i pazienti affetti da malattia di Parkinson in stato avanzato. Il trattamento con Duodopa, somministrato tramite infusione continua sottocute, promette di migliorare la gestione dei sintomi motori, riducendo le fluttuazioni tipiche di questa fase della malattia. Questo intervento, già attivo dal 2018 con l’uso del gel intestinale, punta a semplificare la cura offrendo un approccio meno invasivo.
L’evoluzione del trattamento duodopa al san carlo di potenza
Dal 2018 l’Unità operativa di Neurologia dell’ospedale San Carlo, guidata dal dottor Nicola Paciello, è il centro regionale di riferimento per il trattamento con Duodopa gel intestinale. Fino a poco tempo fa, questo farmaco veniva somministrato attraverso un Peg digiunale, una procedura che richiede ricovero e la collaborazione di diversi reparti, come Endoscopia Digestiva e Chirurgia Generale. Questa modalità, seppure efficace, comportava un impatto significativo sulla vita del paziente, con lunga degenza e potenziali complicanze.
Infusione continua sottocute: un passo avanti
Con l’introduzione dell’infusione continua sottocute, l’azienda ospedaliera ha compiuto un passo importante. La nuova tecnica, meno invasiva, non necessita più di ricovero e assicura un flusso costante di farmaco nel sangue attraverso un piccolo cannula posizionata sotto la pelle. Questo ha ridotto i disagi per i pazienti e semplificato il percorso di cura, favorendo un controllo più costante e flessibile dei sintomi. Al momento, otto pazienti hanno già iniziato questo tipo di terapia, con monitoraggio medico effettuato da remoto tramite televisite, una soluzione che consente di seguire costantemente l’andamento senza spostamenti frequenti.
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Un approccio personalizzato per la gestione dei disturbi del movimento
L’Aor San Carlo dedica particolare attenzione a ogni singolo paziente con malattia di Parkinson avanzata, offrendo un percorso terapeutico individuale. L’Ambulatorio per i Disturbi del movimento, diretto da Nicola Paciello, valuta ogni anno più di 500 casi, molti dei quali richiedono trattamenti complessi e l’intervento di un team multidisciplinare di neurologi, infermieri e terapisti. La gestione non si limita alla somministrazione del farmaco, ma prevede controlli continui e l’adattamento della terapia in base a come si modificano i sintomi.
Monitoraggio da remoto migliora l’assistenza
La possibilità di monitorare da remoto l’infusione sottocutanea è un elemento che migliora la qualità dell’assistenza. I pazienti possono restare a casa pur mantenendo un controllo medico puntuale, evitando spostamenti impegnativi e riducendo il rischio di complicanze legate a ricoveri o interventi invasivi. Il team sanitario può intervenire tempestivamente in caso di variazioni, ottimizzando la dose e prevenendo crisi motorie.
Il ruolo del nuovo trattamento sull’autonomia dei pazienti parkinsoniani
Il dottor Nicola Paciello ha evidenziato come il trattamento con il Duodopa sottocute rappresenti una svolta per chi convive con Parkinson avanzato. L’infusione continua sospesa sotto pelle permette di stabilizzare i livelli di dopamina nel sangue, riducendo le oscillazioni dei sintomi motori che influenzano negativamente la vita quotidiana. La terapia aiuta a mantenere maggiore autonomia nelle attività di ogni giorno, migliorando la qualità di vita sia per i pazienti che per le loro famiglie.
Questa modalità evita la necessità di procedure invasive, ben tollerata e adattabile alle condizioni individuali. Infatti, il monitoraggio a distanza consente di personalizzare la somministrazione con interventi rapidi in presenza di nuovi bisogni clinici o effetti collaterali. Si tratta di una risposta concreta alle sfide poste dalla malattia progressiva, con benefici sul piano fisico e, di riflesso, su quello psicologico ed emotivo dei pazienti.
San carlo punto di riferimento nella cura del parkinson
L’ospedale San Carlo di Potenza continua a essere un punto di riferimento nella cura della malattia di Parkinson, con terapie che tengono conto delle esigenze cliniche e umane, confermando l’impegno a offrire soluzioni efficaci e accessibili per chi vive questa condizione complessa.