L’università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Pescara ospita il 27 maggio il convegno conclusivo di un percorso formativo dedicato alle discipline scientifiche rivolto agli studenti delle scuole secondarie. Questo progetto, parte del PNRR orientamento STEM, ha coinvolto per mesi ragazzi e docenti in attività laboratoriali condotte insieme a ricercatori dell’ateneo. L’iniziativa mira a far conoscere in modo pratico e diretto la scienza, favorendo l’interazione tra mondo scolastico e universitario e supportando la scelta dei giovani verso gli studi scientifici.
Il percorso formativo destinato agli studenti della scuola secondaria “tinozzi”
Il progetto ha interessato circa 60 studenti dell’Istituto Comprensivo Pescara 8, Sezione Scuola Secondaria “Tinozzi”, impegnati durante l’anno scolastico in laboratori scientifici. Le attività si sono svolte sotto la guida di docenti e ricercatori dell’università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara, in una collaborazione che ha messo a disposizione strumenti e competenze avanzate. Lo scopo era di far scoprire ai ragazzi non solo contenuti teorici ma un approccio diretto e pratico alle discipline STEM, superando la dimensione astratta spesso associata alla scienza nelle scuole.
Esperienze pratiche in diversi ambiti scientifici
Gli studenti si sono cimentati in esperienze legate a vari ambiti scientifici: laboratori di chimica, biochimica, microbiologia, anatomia, neuroscienze e matematica. Ad esempio, con la dottoressa Lucia Tonucci hanno approfondito percorsi chimici, mentre con la professoressa Valentina Tomassini e Giorgia Committeri hanno esaminato le neuroscienze, incluso l’utilizzo di tecnologie come la realtà estesa per studiare il funzionamento del cervello. Questi laboratori hanno permesso un contatto diretto con metodi di ricerca usati attualmente in ambito accademico.
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Il coordinamento degli interventi è stato affidato alla professoressa Vittoria Perrotti, docente al Dipartimento di Tecnologie Innovative in Medicina e Odontoiatria. La presenza di ricercatori e dottorandi ha contribuito ad arricchire le esperienze con contributi aggiornati e un taglio pratico rivolto alla sperimentazione. L’approccio era quello di stimolare la curiosità scientifica attraverso strumenti innovativi come la bioinformatica, utilizzata per analizzare il microbioma, integrando teoria e pratica in modo attrattivo per gli studenti.
Il convegno finale: presentazioni, relazioni e il valore della collaborazione tra scuola e ateneo
Il 27 maggio alle ore 15:00 nell’aula 31 del campus di Pescara si terrà il convegno che chiuderà questa fase del progetto PNRR orientamento STEM. L’evento darà spazio ai ragazzi che presenteranno relazioni sui temi affrontati durante i laboratori. Le loro esposizioni saranno seguite da discussioni con i docenti universitari, offrendo agli studenti un’esperienza che simula un contesto accademico. Sarà un’occasione per mostrare i risultati del percorso e confrontarsi su temi scientifici in modo diretto.
Saluti istituzionali e riflessioni
La giornata si aprirà con i saluti istituzionali del professor Enrico Miccadei, delegato del rettore alla Terza Missione di Ateneo, e della dirigente scolastica Michela Terrigni, che ha sottolineato il valore formativo e inclusivo del progetto. L’iniziativa mette in rilievo il legame tra formazione secondaria e universitaria, favorendo un passaggio più consapevole dei giovani verso studi scientifici. L’esperienza rappresenta anche un’opportunità per garantire pari accesso alle discipline STEM, valorizzando il ruolo delle donne in ambito scientifico.
Il coinvolgimento diretto dei ragazzi in discussioni e presentazioni testimonia un approccio didattico basato sulla partecipazione attiva e sul confronto. Gli studenti hanno così potuto sperimentare in prima persona i processi della ricerca, stimolando interesse e consapevolezza sulle carriere nelle scienze. Le parole del professor Miccadei hanno richiamato il ruolo sociale e culturale dell’università nel territorio, precisando che iniziative simili si inseriscono nella missione di collegare il sapere accademico con le esigenze educative e sociali.
L’importanza di un dialogo diretto tra mondo scolastico e ricerca scientifica
Il progetto svolto a Pescara rispecchia l’urgenza di orientare i giovani verso le discipline scientifiche fin dalle prime fasi della formazione. La collaborazione tra scuola e università ha permesso di offrire contenuti aggiornati e metodi di lavoro che normalmente restano confinati agli atenei. Questo ha avuto l’effetto di rendere la scienza più accessibile e interessante, sottraendola a stereotipi di difficoltà e lontananza.
L’uso di strumenti innovativi come la realtà estesa o la bioinformatica ha aiutato a mostrare la scienza come attività concreta e in movimento, capace di coinvolgere e attrarre. Il coinvolgimento di esperti e ricercatori ha restituito agli studenti una visione ampia e diretta delle opportunità offerte dai campi scientifici. In questo modo si favorisce un orientamento più fondato, utile a scegliere percorsi di studio che corrispondano realmente agli interessi e alle capacità di ciascuno.
Pratica, scoperta e nuove opportunità
Il percorso formativo ha messo al centro la pratica e la scoperta, riducendo la distanza tra teoria scolastica e professione scientifica. Per molti studenti è stata la prima occasione di sperimentare tecniche e strumenti usati nella ricerca, rendendo visibile il lavoro dietro scoperte e applicazioni tecnologiche. Il legame sviluppato tra scuola e università potrà rappresentare una base solida per iniziative future simili, con ricadute sul tessuto educativo e culturale locale.