La situazione della scuola secondaria di primo grado michetti a pescara continua a preoccupare famiglie e istituzioni locali. I lavori di ristrutturazione, finanziati dal 2018 e inseriti nel piano nazionale di ripresa e resilienza , rimangono bloccati nonostante le ripetute denunce. Il cantiere è fermo da tempo e il rischio di perdere i finanziamenti europei cresce, con la scuola che non potrà garantire una sede adeguata ai ragazzi almeno per il prossimo anno scolastico.
La lunga attesa e le difficoltà nel completamento dei lavori
Dal 2018 la scuola michetti doveva essere sottoposta a lavori di ristrutturazione per renderla idonea e sicura per gli studenti. Lunedì 21 marzo 2025, il vicepresidente del consiglio regionale, antonio blasioli, insieme al circolo pd grimau e al gruppo consiliare pd ha organizzato un sit-in proprio davanti alla scuola. Il motivo della manifestazione è stato denunciare il fermo del cantiere. I lavori erano stati assegnati nel 2021 a una ditta che aveva iniziato le opere nel 2022, ma poi ha abbandonato il progetto.
Questa interruzione ha portato alla revoca tardiva dell’appalto da parte del comune, avvenuta solo nell’ottobre 2024. Nel frattempo, i fondi ottenuti nel 2018 sono confluiti nel pnrr, con l’obbligo di concludere le opere entro il 31 marzo 2026. Nonostante ciò, il comune non ha ancora affidato i lavori a un nuovo appaltatore. Quindi, a meno di dieci mesi dalla scadenza, la ripresa dei lavori appare complicata.
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Impatto sul quartiere e sul sistema scolastico locale
Il continuo slittamento dei lavori crea forti problemi non solo alla scuola michetti ma all’intero quartiere e alle famiglie coinvolte. Da anni infatti gli studenti frequentano una sede temporanea: l’ex asilo di villa fabio, struttura inadeguata per ospitare una scuola secondaria di primo grado. Questa situazione provoca disagio e limita l’attrattiva della scuola per le nuove iscrizioni.
Il comprensivo a cui appartiene la michetti include anche la scuola primaria di via monte siella, attualmente inutilizzabile. Questo significa che il quartiere di san giuseppe sta subendo un doppio disagio: due plessi scolastici chiusi o non idonei per gli studenti residenti. Nonostante i cambi di assessore che avrebbero dovuto aprire una nuova fase, le azioni concrete si sono limitate a qualche comunicato o iniziativa formale senza risultati pratici.
Il nuovo progetto esecutivo e le prospettive per il futuro
L’8 maggio la giunta comunale ha approvato il nuovo progetto esecutivo, un passo necessario per poter finalmente riprendere i lavori. Però questi passi burocratici, arrivati mesi dopo le segnalazioni di blasioli e degli altri esponenti dem, appaiono troppo lenti rispetto alle tempistiche imposte dal pnrr.
Il cantiere, una volta iniziato, doveva essere rapido e durare appena otto mesi. Ora il tempo per concludere è molto più ristretto. Oltre alla necessità di garantire una struttura sicura e accogliente per gli studenti, è anche in gioco la possibilità per il comune di mantenere i finanziamenti europei stanziati. Senza un’accelerazione nelle procedure e nell’affidamento dei lavori, il rischio concreto è che il progetto non venga portato a termine in tempo, con ricadute negative per l’intera comunità scolastica.
Non resta che monitorare gli sviluppi e verificare se questa nuova approvazione consentirà finalmente di superare l’impasse accumulato in questi anni di attesa. La situazione richiede interventi rapidi, per evitare che un quartiere già penalizzato si ritrovi ancora a dover affrontare disagi scolastici prolungati.