A Pavia comincia l’incidente probatorio per il delitto di Garlasco con la maxi consulenza genetica

A Pavia comincia l’incidente probatorio per il delitto di Garlasco con la maxi consulenza genetica

a Pavia si avvia l’incidente probatorio nel processo per il delitto di Garlasco con analisi genetiche e dattiloscopiche su tracce biologiche di Chiara Poggi per confronti con profili di Andrea Sempio, Alberto Stasi e altri indagati.
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A Pavia si apre l’incidente probatorio nel processo per il delitto di Garlasco, con nuove analisi genetiche e dattiloscopiche sul materiale biologico e le impronte raccolte quasi 18 anni fa, per cercare prove decisive sul caso di Chiara Poggi. - Gaeta.it

A Pavia si apre un capitolo cruciale nel processo per il delitto di Garlasco, con l’avvio dell’incidente probatorio. L’udienza segna l’inizio di una complessa analisi del materiale biologico rinvenuto sulle unghie della vittima, Chiara Poggi. Lo scopo della perizia è mettere a confronto le tracce con i profili genetici di alcune persone legate alla vittima, tra cui Andrea Sempio, Alberto Stasi e altri uomini legati alla famiglia o presenti nell’abitazione al momento del fatto. Questo procedimento potrebbe offrire nuove prove dopo quasi due decenni dai fatti.

L’avvio dell’incidente probatorio: ruolo e funzioni del gup a pavia

L’udienza a Pavia è presieduta dal giudice per le indagini preliminari, Daniela Garlaschelli. Sarà lei a formalizzare l’incarico agli esperti per la maxi consulenza. L’obiettivo è valutare la validità e la possibilità di comparare tracce biologiche molto vecchie, raccolte sulle unghie di Chiara Poggi. Nel corso della giornata, verranno affidate due perizie distinte: una genetica, affidata a Denise Albani della polizia di stato, e un’analisi dattiloscopica sulle impronte a Domenico Marchigiani. Questi passaggi sono la base per ricostruire elementi utili al procedimento penale.

Decisioni del gup sul materiale biologico

Il gup deve decidere anche se le tracce a distanza di quasi 18 anni siano utilizzabili in modo affidabile. Questo punto è delicato, considerato il tempo trascorso e le condizioni locali in cui il reperto è rimasto. Sarà quindi fondamentale la relazione dei periti per stabilire se il materiale biologico è ancora idoneo a garantire un confronto scientifico valido. La decisione del giudice impatterà anche sull’ammissione come prove a processo.

La maxi consulenza genetica: analisi delle tracce e confronto con i profili

La maxi consulenza genetica rappresenta la fase più impegnativa. Dalla scena del crimine del 2007 erano state raccolte tracce di materiale sotto le unghie di Chiara Poggi. Oggi si cerca di effettuare un confronto tra il dna rilevato e i profili di alcune persone di interesse per le indagini. Tra questi Andrea Sempio, ex fidanzato della vittima, e Alberto Stasi, condannato in primo grado per il delitto e poi assolto in appello.

La verifica riguarda non solo questi individui, ma anche uomini che frequentavano abitualmente la casa. L’intento è capire se il dna ritrovato possa attribuirsi a qualcuno di loro o sia riconducibile a innocui contatti. L’analisi biologica sfrutterà tecniche avanzate di genetica forense, in modo da superare le difficoltà legate al tempo trascorso e alla possibile degradazione del materiale.

Criteri rigorosi per la perizia

Questa comparazione potrà fornire nuovi elementi utili al processo per ricostruire il quadro dei fatti. La perizia dovrà comunque rispettare criteri rigorosi per evitare errori o contaminazioni. I risultati saranno fondamentali per orientare prossime decisioni della magistratura.

La perizia dattiloscopica: verifica delle impronte rilevate sulla scena

Oltre alla consulenza genetica, il gup ha disposto anche una perizia dattiloscopica affidata a Domenico Marchigiani. Il suo compito sarà analizzare le impronte digitali rinvenute sulla scena del crimine. L’obiettivo è accertare la loro origine e valutare se possano esserci collegamenti con i soggetti indagati o altre persone entrate nella casa.

La verifica delle impronte è una delle tecniche più consolidate nelle indagini criminali. Questa indagine si concentra su segni lasciati su superfici rilevanti durante la sera del delitto. Valutare le impronte aiuta a ricostruire movimenti e presenze nell’abitazione. Anche questa prova dovrà essere esaminata con attenzione, considerando la distanza temporale dall’evento.

Importanza della prova dattiloscopica

Se emergeranno impronte nuove o riconducibili a persone coinvolte nei fatti, potranno avere un peso probatorio rilevante. Il lavoro del perito si concentrerà sulla precisione e sul confronto con database noti, verificando con rigore eventuali corrispondenze.

La sfida scientifica nel confronto delle prove dopo diciotto anni

Il tema centrale dell’incidente probatorio è la possibilità di utilizzare tracce biologiche e impronte rilevate tanti anni fa. In casi come quello di Garlasco, la testimonianza affidata alla scienza si misura con il tempo trascorso, con la conservazione del materiale e l’attendibilità dei risultati ottenuti oggi.

Il materiale sotto le unghie di Chiara Poggi rappresenta un reperto prezioso perché può contenere tracce di chi ha lottato con la vittima. Questo tipo di prova è spesso determinante in delitti che vedono contatti ravvicinati tra vittima e aggressore. Ma a distanza di quasi 18 anni la degradazione è un fattore da considerare, così come eventuali contaminazioni.

Le tecniche di genetica forense hanno fatto passi avanti, ma non sempre riescono a dissipare dubbi emersi in casi così vecchi. È per questo che il giudice e i periti devono procedere con cautela e precisione, valutando documento dopo documento. Intanto il processo continua a portare alla luce elementi chiave per fare luce sulla tragica vicenda.

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