A Pavia attesa per il conferimento degli incarichi sui nuovi accertamenti nel caso chiara poggi

A Pavia attesa per il conferimento degli incarichi sui nuovi accertamenti nel caso chiara poggi

A Pavia si riapre il caso dell’omicidio di Chiara Poggi con nuove analisi del dna affidate ai consulenti della Polizia scientifica, che potrebbero chiarire responsabilità e indirizzare l’inchiesta su Andrea Sempio.
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A Pavia si svolge una fase cruciale del processo sull'omicidio di Chiara Poggi, con nuove analisi del DNA affidate alla Polizia scientifica per chiarire responsabilità e sviluppi investigativi. - Gaeta.it

A Pavia cresce l’attenzione intorno alle nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, la giovane assassinata il 13 agosto 2007 a Garlasco. Oggi, nel Palazzo di Giustizia, si terrà una fase cruciale del processo, con il conferimento ufficiale degli incarichi ai consulenti incaricati dalla Procura. L’esito di questo passaggio sarà determinante per chiarire alcune evidenze raccolte nei mesi scorsi e potrebbe cambiare lo sviluppo dell’inchiesta.

Il contesto e le prospettive dell’inchiesta

L’omicidio di Chiara Poggi resta uno dei casi più noti e discussi della cronaca giudiziaria lombarda. Da quel tragico 13 agosto del 2007 le indagini hanno attraversato diverse fasi, con sospetti ricorrenti, proscioglimenti e nuove aperture. Il lavoro degli investigatori ha portato nel tempo ad approfondire ogni dettaglio e a riaprire il caso più volte.

L’intervento odierno rappresenta un momento atteso in questa lunga vicenda. Stabilire la validità del dna potrebbe fungere da punto di svolta. Il successo delle perizie affidate dalla gip anticipa un possibile confronto diretto tra le tracce raccolte e il profilo genetico dell’indagato, dando così concretezza a uno dei tasselli mancanti dell’inchiesta.

Il prospetto di svolgere nuovi accertamenti tecnici è seguito con interesse, perché potrebbe portare alla definizione di responsabilità finora incerte. La presenza di consulenti esterni della polizia scientifica è garanzia di un intervento accurato e mirato all’approfondimento di elementi strategici. Nei prossimi giorni si attendono quindi ulteriori riscontri, mentre la città di Pavia resta vigile su uno dei misteri del suo territorio.

Il ruolo del dna e il contenzioso tra le parti

Il punto centrale della giornata sarà stabilire l’utilizzabilità scientifica del dna ritrovato sotto le unghie della vittima. Quel materiale biologico è stato al centro di un acceso dibattito tecnico e giuridico tra accusa e difesa. La presenza di tracce genetiche è nota da tempo, ma le parti non hanno mai concordato sulla loro efficacia probatoria o se possano essere realmente attribuite al presunto colpevole. La gip Daniela Garlaschelli, chiamata a fare da arbitro, fisserà il quesito di ricerca per i periti, definendo così il percorso degli accertamenti.

Capire se quel dna potrà entrare nel processo significa valutare la compatibilità con le altre prove raccolte finora e con l’unico indagato attuale, Andrea Sempio, inserito nel nuovo filone investigativo. Esaminare la validità di questa evidenza potrebbe aprire nuove piste o rafforzare i sospetti, incidendo direttamente sulla strategia processuale e sul quadro probatorio.

I consulenti tecnici e le nuove analisi affidate ai carabinieri

A svolgere questo compito saranno due esperti della Polizia scientifica di Milano: il commissario capo Denise Albani e il sovrintendente tecnico dattiloscopista Domenico Marchigiani. I loro accertamenti si concentreranno proprio sulla bontà del materiale genetico trovato e sulla sua possibile comparazione con i profili già in possesso degli investigatori.

Le analisi riguarderanno non solo il dna sotto le unghie, ma anche alcune altre tracce recuperate durante le indagini aggiornate. Questi elementi, a loro volta, sono stati sottoposti a nuova valutazione dai carabinieri di Milano, che hanno riaperto il fascicolo investigativo per approfondire aspetti rimasti oscuri o controversi nel corso degli anni. Tale attività è stata avviata anche con lo scopo di ridefinire chiaramente la responsabilità dell’indagato Andrea Sempio o eventualmente individuare altre piste.

“La presenza di consulenti esterni della polizia scientifica è garanzia di un intervento accurato e mirato all’approfondimento di elementi strategici,” afferma una fonte vicina al caso.

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