A Palermo il 23 maggio si celebra l'albero Falcone tra polemiche e memoria condivisa

A Palermo il 23 maggio si celebra l’albero Falcone tra polemiche e memoria condivisa

La commemorazione del 23 maggio a Palermo davanti all’albero Falcone ricorda le vittime di mafia con la partecipazione di Pietro Grasso e studenti, mentre la Fondazione Falcone respinge polemiche politiche e richiama al rispetto della memoria.
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La commemorazione annuale del 23 maggio davanti all'albero Falcone a Palermo ricorda le vittime di mafia, unendo studenti e cittadini in un momento di memoria civile nonostante le tensioni politiche e polemiche. - Gaeta.it

La commemorazione davanti all’albero Falcone a Palermo torna ogni anno il 23 maggio, giorno dedicato alla memoria delle vittime di mafia. L’evento coinvolge migliaia di studenti e cittadini che ricordano il sacrificio di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e degli altri caduti. Anche nel 2025, la cerimonia ha mantenuto il suo valore di occasione civile, nonostante siano riemerse tensioni politiche che hanno alimentato polemiche attorno a gesti e parole pronunciati durante la manifestazione.

La cerimonia davanti all’albero Falcone a Palermo e la lettura dei nomi delle vittime

La commemorazione si è svolta sotto l’albero Falcone, simbolo riconosciuto della lotta antimafia nella città di Palermo. La lettura dei nomi delle vittime, momento centrale della giornata, è stata affidata quest’anno a Pietro Grasso. Grasso è una figura storica nella battaglia contro Cosa Nostra, ex Procuratore nazionale antimafia e Presidente del Senato, nonché amico personale di Falcone e Borsellino. La sua presenza ha conferito alla cerimonia un carattere di profondo rispetto e impegno morale.

Un dettaglio che ha acceso la polemica

Quest’anno però, la lettura è iniziata con qualche minuto di anticipo rispetto al programma previsto. Questo dettaglio, apparentemente marginale, ha innescato una serie di polemiche che la Fondazione Falcone ha definito una “papera“, intendendo un errore tecnico da parte degli organizzatori. Tuttavia, è stato sottolineato che l’importanza della giornata e l’impegno alla memoria non possono essere ridotti a questioni di orario o cronometro.

La reazione della fondazione falcone alle polemiche della commemorazione

La Fondazione Falcone ha chiarito la dinamica dei fatti in una nota ufficiale, spiegando che la responsabilità dell’anticipo nella lettura è stata assunta da Pietro Grasso stesso. La Fondazione ha evidenziato che in questa occasione non erano presenti politici sul palco a esprimere discorsi, ma soltanto migliaia di studenti provenienti da tutta Italia, giunti a Palermo per partecipare in modo concreto alla memoria collettiva.

Le emozioni degli studenti — lacrime, abbracci, mani alzate — raccontano di un paese che tiene vivi i ricordi. La Fondazione ha respinto con forza le critiche che hanno proveitit da più parti, spiegando che non si è mai trattato di un evento politico ma di un momento dedicato esclusivamente alla memoria. La nota sottolinea come la memoria vada difesa con coerenza e responsabilità oltre ogni polemica superficiale.

Un momento di memoria e non di politica

Le tensioni riportate da alcune testate e opinioni pubbliche sono state definite dalla Fondazione come innapropriate in un’occasione così delicata e importante. La memoria, si sottolinea, richiede rispetto e unità.

Il ruolo di leoluca orlando e le tensioni istituzionali nella commemorazione

Tra le polemiche si è distinto, per la Fondazione Falcone, il comportamento del professor Leoluca Orlando. L’ex sindaco di Palermo ha ricevuto critiche pesanti per le sue prese di posizione durante la cerimonia. La Fondazione ha ricordato che negli anni più difficili della lotta antimafia Orlando fu uno dei maggiori oppositori istituzionali di Giovanni Falcone, contribuendo con parole e azioni a isolarlo e a mettere in discussione il suo operato.

Nonostante ciò, Orlando non ha mai chiesto scusa per quel periodo. La Fondazione ha chiesto esplicitamente al professor Orlando un “silenzio totale” durante queste commemorazioni, invitandolo a rispettare il significato profondo della ricorrenza senza strumentalizzazioni. La memoria, si ribadisce, richiede più impegno e verità piuttosto che applausi o provvedimenti politici.

Tensioni istituzionali persistenti

Il coinvolgimento diretto di figure politiche come Leoluca Orlando ha riacceso vecchie ferite, complicando la serenità dell’evento.

La memoria come presidio collettivo e l’importanza della responsabilità

La giornata davanti all’albero Falcone rappresenta un momento in cui si richiamano valori fondamentali come la giustizia e la lotta contro la criminalità organizzata. Gli studenti protagonisti della commemorazione incarnano, con la loro partecipazione, la volontà di non dimenticare. La Fondazione ha voluto mettere in chiaro che la memoria non è un evento da usare per propaganda o divisioni, ma un impegno costante.

Anche l’errore nella tempistica della lettura dei nomi è stato riconosciuto come un momento umano, una “papera“, appunto. Lo stesso patriotismo di Grasso ha contribuito a mantenere intatto il profilo civile della manifestazione. L’attenzione resta quindi sulla necessità di preservare il ricordo con rispetto, evitando che tensioni politiche o ideologiche stravolgano il significato profondo della ricorrenza.

Ogni anno il 23 maggio a Palermo non è solo un giorno di memoria, ma anche un momento in cui la società civile si ritrova per riaffermare valori che restano vivi e necessari. L’albero Falcone non smette di rappresentare la speranza di una lotta continua, lontana da strumentalizzazioni e polemiche sterili.

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